6.Scoperte e confessioni

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Madison aveva salutato gli amici e Camille,per poi tornare a casa alle sei.
Era in pena per la sua doppelganger,perché conoscendo Margaux,l'avrebbe stonata affinché indossasse la collana.
Ma lei non poteva,dato che l'argento era una delle poche cose che potevano ferirle.Per questo era preoccupata.E se Margaux gli avesse ficcato al collo la collana e tutti avessero visto l'effetto che ha sui doppelganger?No di certo,Camille sapeva farsi rispettare.
Appena tornata a casa prese dalla cantina il sacco da boxe di Nate,con cui giocava sempre quando Joth andava a casa loro.
Portò nel grande sgabuzzino anche il manichino che le aveva regalato zia Helen quando da piccola voleva fare la stilista.
"Ha chiamato Nate,Maddie"la informò la madre quando la vide"Si fermerà a dormire da Jonathan"
"Joth,chiamalo Joth"una lacrima le rigò il volto e la rabbia mista alla tristezza si fece strada dentro di lei"Io vado da loro"
"Aspetta Maddie"la fermò Mary
"Mi chiamo Madison,non Maddie"precisò la ragazza"E loro sono la mia famiglia molto di più di quanto lo è Camille"

Era arrivata a casa di Joth con il fiatone e il viso bagnato dalle lacrime.
"Nate!Joth!"urlò bussando violentemente contro la porta"Aprite!!"
"Madison"fu Jonathan ad aprire"Che è successo?"
"Dov'è Nathan?"chiese la ragazza piangendo
"Maddie lui..."iniziò il ragazzo
"Joth io voglio sapere dov'è Nate"lo interruppe
"Sono qui"Nathan sbucò fuori dalla porta della cucina
Madison gli corse incontro e lo abbracciò.
"Io..io"singhiozzò la ragazza"Non..non volevo che Camille ci separasse.Mi sta portando via tutto...almeno voi restate con me"
"Ovvio che restiamo,sorellina"Joth si unì all'abbraccio.
Joth,con i suoi quasi 20 anni,era il più grande dei tre ed era come loro fratello anche se non di sangue.
Nate,invece aveva da poo 19 anni e Madison ne aveva solo 17,infatti li considerava fratelli maggiori.
"Ora vuoi spiegarci cosa succede?"chiese Joth
"Io...Io non posso Joth"rispose
"Maddie,lo sai che puoi dirci tutto"la incoraggiò il fratello
"Si chiama Camille.."un'altra lacrima bagnò il suo viso
"È davvero nostra sorella?"Nate le spostò una ciocca di capelli bagnata dal suo pianto
"No"Madison scosse la testa ormai con gli occhi chiusi dalle troppe lacrime e si gettò fra le braccia dei due"Io non voglio...io non voglio essere così!"
"Così come?"domandò Joth preoccupato"Maddie?Maddie?Ti senti bene?"
Si sentì cadere ma le braccia calde di Nate l'afferrarono.
I suoi occhi appannati vedevano i due ragazzi sfocati che urlavano qualcosa che lei non riusciva a sentire.
Si chiese se stava per morire,ma in ogni caso ne sarebbe stata felice.
Non voleva vivere così.Non voleva essere una doppelganger,non voleva Camille,non voleva dover mentire a tutti.
"Maddie resta con noi"si sentì dire
Era la voce candida di Nate.
Madison lo aveva sempre incoraggiato a cantare con quella voce così dolce.
"Non...non..portatemi via.."sussurrò prima di cadere nell'oblio.

Aprì gli occhi e rimase accecata dalla poca luce presente in quella stanza.
Era la camera di Joth,la riconobbe subito.Quello voleva dire che l'ultima frase che ricordava di aver detto era arrivata a destinazione.
Ma voleva anche dire che non era morta.
"Maddie"scattarono i due ragazzi non appena la videro muoversi"Come ti senti?"
"Bene"rispose la ragazza"Mi ricordo tutto..."
"Non so cosa ci stai nascondendo ma..."disse Nathan"questa cosa ti sta distruggendo"
"Lo sai che puoi dirci tutto"aggiuse Jonathan
"Questo no"rispose la ragazza"Non posso dirvelo"
"Se non lo dici a noi con chi ne parli?"domandò Joth
Madison pensò subito a Camille. Davvero si fidava di lei e non della sua famiglia?
"Io...io.."balbettò"Camille non è davvero mia sorella"
"Questo lo sapevamo"disse Nate"Allora perché siete uguali?"
"Noi..siamo sovrannaturali"affermò"Ci chiamano doppelganger"
"Non scherzare,Maddie"la rimproverò Joth
"Allora è vero..."mormorò Nathan
"Sapevi dei doppelganger?"chiese sbalordita la ragazza
"Quando la mamma mi ha detto di te e Camille ho cercato su internet e ho letto la voce dei doppelganger"spiegò Nate"Mi sembrava un idiozia ma è vero..."
"Dop-doppe-doppel cosa?"domandò Joth stupito
"Scusate tanto ragazzi"mormorò Madison"Ma non dovevate saperlo,mi tocca farlo"
Si avvicinò ai due ragazzi che ormai erano tutto ciò che le rimaneva e li guardò negli occhi.
"Sono venuta qui e abbiamo chiarito tutto.Non sapete nulla sui doppelganger.Camille non è nostra sorella ma in natura può capitare che due persone siano uguali.Stasera Joth verrà a casa nostra per conoscerla."
"Alle otto sono da voi"disse Jonathan
"Cosa...come hai fatto?"Nate parve sbalordito
"Cosa?"chiese la doppelganger con disinvoltura
"Tu..."balbettò Nathan per poi salutare il fratello e uscire di casa  con Madison
"Non capisco Nate..."disse la ragazza
"Non fare finta di niente..."la rimproverò"Tu lo hai guardato negli occhi e lo hai convinto che i doppelganger non esistono"
"Perché tu non sei stato compulso?"domandò Madison
"Volevi farlo anche con me?!?"gridò il ragazzo
La doppelganger notò uno scintillio al collo del fratello.
Indossava una piccola cordicella con un ciondolo a forma di croce che sembrava d'argento.
La ragazza glielo tolse con un gesto e quando tocco la croce le sue mani si bruciarono.
"Cosa...cosa diavolo.."il fratello era estremamente confuso
"L'argento ci ferisce"spiegò Madison mostrando la scottatura sulla mano"Probabilmente chi lo indossa non può essere compulso"
"Guardami"disse la doppelganger"Tu non sai assolutamente niente sui doppelganger.Sono venuta a prenderti a casa di Joth,dimentica l'accaduto"
"Mi spieghi perché diamine stai cercando di farmi dimenticare ciò che è successo?"replicò il ragazzo
"Ci dev'essere qualcosa che non va"mormorò la doppelganger"Magari la seconda cosa che può ferirci"
"Quante cose possono farvi del male?"chiese Nate
"Tre"spiegò Madison"Due per ferire e una per uccidere"
"Ma è assurdo..."sussurrò"Vuol dire che le altre cose in grado di ferire un umano non vi feriscono?"
"Io...non lo so.."rispose la ragazza
Nathan tirò fuori dalla tasca della giacca un coltellino.
"Posso?"chiese e subito dopo Madison annuì.
Il ragazzo provocò con cautela un piccolo taglio sul palmo della mano della doppelganger.
Subito dopo fu scomparso.La ferita si era chiusa come per magia.
"Dovresti porti più spesso certe domande"suggerì Nate soddisfatto.

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