Sento freddo in tutto il corpo e di colpo mi alzo notando che sono ancora con l'asciugamano...cerco di alzarmi ma vengo colpita di nuovo da un forte mal di testa ma per fortuna due mani mi sorreggono adagiandomi sul letto.
«Non ti devi alzare!» noto che c'è Evan e ha guardare meglio questa non è la mi stanza.
«Ma ho freddo! E poi dove sono?»
«Sei nel mio letto e stai tranquilla ora di do i miei vestiti»
Evan si avvicina verso il suo armadio, tira fuori una felpa che mi sta tre volte e una tuta del pigiama, che me li tira addosso " giusto per essere gentile"
«Che gentile...»
«Ce la fai da sola o ti devo dare una mano?»
che pervertito!
«No grazie ce la faccio da sola!»
«Peccato..ci tenevo»
pff...sognatelo! Comunque mi alzo con calma per vestirmi e noto che Evan mi sta fissando in modalità "se non ti spogli tu ti spoglio io"
«Scusa se interrompo i tuoi pensieri poco casti... ma sei pregato di girarti»
«E perché mai?»
ma che domanda è?!
«Perché mi devo vestire senza che tu mi fissi» dopo di che si gira sbuffando. Finalmente mi vesto e la sua roba come ho già detto mi sta tre volte larga
«Peters ora puoi girarti»
Quando si gira si mette a ridere ed è la prima volta che lo vedo ridere in quel modo
«Ma che hai da ridere?»
«Sembri ancora più piccola...ma stai tranquilla rimani sempre sexy» sempre il solito la deve smettere di farsi le seghe mentali
«Bhe grazie, tu rimani sempre stronzo. Comunque vorrei andare sotto a mangiare se è possibile»
Detto questo Evan esce dalla stanza e io lo seguo a ruota,ci avviamo verso la cucina dove lì, prepara due toast mentre io apparecchio il tavolo, dopo 5 minuti serve i toast, nessuno dei due parla, ma Evan decide di rompere il ghiaccio
«Perché sei svenuta?»
E ora cosa gli dico... sono svenuta perché tu mi sparavi?
«Ecco...io... io...»
«Evita di raccontarmi balle perché me ne accorgo»
Ecco come non detto!
«Ho sognato che tu mi sparavi...»
a quella frase smette di mangiare e inizia a fissarmi
«Perché dovrei spararti? Anzi non dirmelo hai sentito delle voci in cui dicevano che io ho sparato a mia sorella..vero?!»
«Si...» Di colpo si alza sbattendo le mani sul tavolo e facendo cadere la sedia, sobbalzo per lo spavento
« Sai...ti credevo più sveglia...invece sei stupida come tutti loro...non sono stato io,ero lì perché stavo assistendo.Quando l'hanno sparata io corsi da lei cercai di salvarla ma fu troppo tardi e morì tra le mie braccia» Ma che stupida! Sono cosi dispiaciuta e imbarazzata che vorrei prendermi a schiaffi
«Mi dispiace...io...» non riesco a finire la frase che vengo interrotta da lui
«Non voglio le tue stupide scuse...Buonanotte» se ne va lasciandomi li da sola.
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Demons | Evan Peters
FanfictionUna ragazza di 18 anni,si trasferisce a Londra per andare in un prestigioso college d'arte,li incontrerà un ragazzo molto particolare che le stravolgerà la vita.