Una stanza chiusa.
Blindata.
Non c'era via d'uscita e l'aria era soffocante. Io piangevo ed urlavo fino ad arrivare al punto che perdessi la voce. Dopodiché solo buio. Buio. Ed io sprofondavo e mi disperdevo in quest'ultimo.
Questo era l'incubo che mi perseguitava ogni notte da mesi.
Mi risvegliai, sudata e col fiatone quasi avessi fatto una maratona.
Discostai i capelli dal viso e tirai un sospiro, era iniziata un' altra giornata. Un'altra giornata come tante altre:lavoro, casa, lavoro e studio.
Mi alzai dal letto ed iniziai a prepararmi. Mi guardai allo specchio,avevo certe occhiaie che avrebbero spaventato uno zombie,d'altronde passavo ogni notte in bianco.
Sistemai i capelli in uno chignon ,un po' si trucco e già sembravo più presentabile.
Mi diressi in cucina per bere un caffè dato che il sonno già si stava appropriando di me e vidi mia mamma pronta per andare a lavoro.
-Buongiorno tesoro, il pranzo è in frigo devi solo riscardalo. Io verrò stasera, ho il doppio turno.-
-D'accordo mamma, a stasera.- Risposi con voce sbadigliante.
-Mi raccomando! A stasera.-
Rispose mollandomi un bacio sulla guancia per poi uscire velocemente.
Bevvi il mio caffè in totale solitudine,dato che mia sorella dormiva ancora erano le 07.00 del mattino,era lecito.
Ma si era fatta anche ora di iniziare il turno al bar. Mi aspettava un'altra giornata tra caffè, brioches,cappuccini e vecchietti che discutevano sulla politica, sul calcio ed alcuni cercavano invanamente di provarci con me.
Sbuffai al solo pensiero ed indossai il cappotto per uscire.
L'aria era gelida e la strada era coperta da un lieve strato di neve.
A parer mio,questo paesaggio era incantevole.
Prima di dirigermi al bar,controllai la cassetta della posta. L'aprii e notai che c'erano tre bollette del gas e della luce. Come al solito mia madre le pagava qualche giorno prima della scadenza e loro come normale che sia,ci riempivano di avvisi
pre-scadenza e di clausole riguardanti ciò.
Le mani erano congelate e per questo mi cadde di mano una lettera.
Mi abbassai per raccoglierla e notai che il destinatario ero io,girai la lettera ed il mittente era il carcere della città.
Rimasi un attimo a bocca aperta ed iniziai a pensare di aprirla subito ma una parte di me inibiva quest impulso poiché sapeva benissimo chi fosse.
Come sempre ero l'eterna indecisa ma la parte coerente e razionale di me,presa la lettera e la strappò gettandola in un cestino.
Continuai ad incamminarmi per andare a lavoro,come se quel momento non fosse mai accaduto.
Il freddo era glaciale ma io lo superavo di gran lunga.
Arrivai al bar.
Salutai Janet, la mia titolare nonché amica ed iniziai il mio turno.Eccomi!
Sono tornata e con me è arrivato l'atteso terzo libro.
Vi anticipo che ho molte idee e che non vedo l'ora di realizzarle!
Spero di dare il massimo e di rendere questo nuovo libro all' altezza degli altri due e che lo seguirite con altrettanta passione.
Vi abbraccio ed ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate del primo capitolo.
~Andreina
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Tu Mi Appartieni 3
DragosteSequel di "Tu Mi Appartieni 1&2". Elisabeth ha ricominciato a vivere, dopo anni in cui la sua vita ruotava solo attorno a Frank. Ma come sempre il destino ha mischiato le carte ed ora è pronto per giocare. Le loro strade troveranno un incrocio oppu...