Capitolo 9

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''Innanzitutto levami queste mani da dosso!'' urlai svincolandomi dalla presa di Frank.

''Ah, si giusto. Preferisci quelle di un altro, vero?'' domandò furioso e sarcastico allo stesso tempo Frank.

''Cosa?! Ma come ti permetti?!'' urlai a mia volta e presa dalla rabbia e dallo sgomento, alzai i tacchi ed andai via. Sapevo benissimo che Frank odiava quando andavo via così, dal nulla, durante una discussione ed il mio obiettivo era proprio quello, ossia: dargli fastidio poiché ero troppo arrabbiata.

''Elisabeth! ELISABETH, CAZZO! STO PARLANDO CON TE!'' urlò buttandosi davanti a me in modo da non farmi passare.

''Che vuoi dirmi? Sentiamo, la solita partaccia? Le solite sfuriate alla Frank?'' domandavo indispettita tenendo le braccia conserte.

''Voglio sapere chi è, ti ricordo che mi hai baciato''. 

Era più incazzato di quanto credessi e la cosa non mi rendeva tranquilla dato che Frank arrabbiato era un'arma a doppio taglio.

''E' il tipo che ho conosciuto al locale, problemi?!'' risposi.

''CERTO! CAZZO, MA TI SENTI?! MI HAI BACIATO ED ORA ESCI CON UN ALTRO?!'' 

''Sì, ti ho baciato perché mi andava, non ti ho promesso nulla né tanto meno non sono libera di frequentare chi voglio. La cosa più grave è che mi segui e sei ovunque, smettila sei intollerabile ed io non ce la faccio più a vivere con la paura di averti attorno!'' dissi tutto d'un fiato e ad un tratto sentii un peso sulla mia anima mancante.

Finalmente ero riuscita a dirgli tutto ciò che pensavo e soprattutto mi ero scrollata da dosso quell'ansia che puntualmente mi infliggeva dato che spuntava da qualsiasi buco e sapeva qualsiasi cosa.

''Quindi ti andava e non hai provato nulla?'' domandò. Era nervoso glielo si poteva leggere in faccia ed i suoi occhi neri ardevano come carbone sul fuoco dalla rabbia.

''Frank, cosa non ti è chiaro della frase << MI ANDAVA>> ?! Piantala di seguirmi e soprattutto piantala di rendere la mia vita un inferno, ciao!'' risposi furiosa ed entrai subito dentro casa. 

Lasciai Frank fuori casa mia come uno stoccafisso ma la cosa poco mi interessava. Con Chris ci stavo bene e non avevo alcuna intenzione di buttarmi in una relazione folle con Frank, preferivo conoscere un'altra persona e magari rilassarmi un po' e soprattutto trovare un po' di felicità che da tempo mi mancava.

Frank:'' Puoi uscire? Devo parlarti''

Lessi il messaggio e sbuffai ma già sapevo che se non gli avessi risposto me lo sarei ritrovato nella camera all'improvviso. 

''Santa Pazienza!'' sussurrai.

Uscii di nuovo e lo vidi seduto sui gradini fuori casa mia.

''Allora?'' domandai.

''Allora nulla, sono un coglione. Hai ragione ad avercela con me ed hai ragione che tu voglia cercare un po' di serenità...'' 

''Ma?'' aggiunsi.

''Ma...Ma non esclude il fatto che tu sia roba MIA e lo ammazzo!'' ringhiò.

''Cristo, Frank! Non cambi mai, scema io che ti sto pure ad ascoltare! Hai rotto,davvero. Ciao!'' 

''ELY!'' urlò ma troppo tardi poiché già ero dentro casa diretta verso la camera.

Mi spogliai di tutto ed andai in bagno, avevo assolutamente necessità di un bagno rilassante, così riempii la vasca d'acqua e di mille bagnoschiuma alla frutta e mi immersi. Finalmente un po' di pace.

*

Il bagno durò quasi un'ora e ci voleva, i miei muscoli ed i miei nervi erano più rilassati e con essi anche il mio povero cervello. 

Mi avvolsi i capelli nell'asciugamano ed indossai l'accappatoio. Andai in camera e sobbalzai dalla paura.

Che cazzo ci faceva Frank nella mia stanza? 

''ESCI IMMEDIATAMENTE!'' ero furiosa, aveva esagerato.

''Oppure?'' chiese con il suo odioso sorrisetto malizioso stampato sulla faccia.

''Oppure chiamo la polizia!'' 

''Ah, davvero? E dì pure questo alla polizia...'' 

In un attimo mi ritrovai con le spalle al muro e Frank su di me avvinghiato alle mie labbra. 

''SPOSTATI!'' riuscii a dire ma continuava a baciarmi con ardore e con quelle mani possenti mi stringeva le cosce nude arrivando fino al mio sedere. Sentivo di fremere ad ogni sua stretta sulla mia carne, così decisa, così vera, così determinata. Ed io ero completamente nuda.

Frank sapeva marcare il territorio, questo era più che certo.

Si staccò dalle mie labbra e guardandomi fisso negli occhi disse: ''TU SEI MIA,  RICORDATELO'' scandì ed andò via. 

Io rimasi qualche minuto attaccata al muro senza fare o dire nulla anche quando Frank era già andato via. La situazione mi aveva scioccata ma d'altronde sapevo quanto fosse possessivo Frank e dovevo aspettarmi qualsiasi cosa di questo genere da parte sua.

Mi sedetti un attimo sul letto ed insipirai ed espirai per calmarmi un secondo, avevo ancora stampati gli occhi furioso di Frank nella mente e soprattutto avevo le sue parole in loop nella testa.

<< SEI MIA>>.

Più forte di un pugno nello stomaco;

Più forte di un uragano.



***Eccomi! No, non mi sono dimenticata di voi, et voilà! Nuovo capitolo, nuove vicende e soprattutto un piccolo contatto fisico tra Frank ed Elisabeth. 

Allora, cosa ne pensate?

Vi è piaciuto?!

Grazie come sempre di leggermi e soprattutto di supportare la storia, vi adoro! - Andreina***

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