Capitolo 11

1.7K 48 8
                                    


A volte mi chiedevo come mai la mia vita fosse un casino continuo e quante prove dovessi ancora superare per vivere una condizione di felicitá perlomeno accettabile.

Frank non riusciva a capire quanto io volessi una stabilitá che non dipendesse per forza, da una relazione con lui ma semplicemente una stabilitá mia. Ero stanca di affrontare i suoi problemi piu di quanto lo fossi nel dover affrontare i miei. 

Chris, 09.30:'' Ehi, perché non mi rispondi? Ho fatto qualcosa?''

Bene, il buongiorno si vede dal mattino, pensai. 

''No, no. Ho avuto una giornata un po' tosta, tutto qui'' risposi.

Chris, 09.45: ''Okay...Ti va di vederci? Magari potremmo raccontarci le nostre giornate no!''

Tentennai prima di rispondergli, poiché se gli avessi risposto di si, ci sarei dovuta uscire senza scuse e paranoie e se invece gli avessi risposto di no, probabilmente avrei fatto la figura della tipa che se la tira. In realtà, avevo voglia di vederlo anche solo per confrontarmi con una persona diversa ed estranea da tutti i fatti. Pensai che forse ci voleva una boccata d'aria fresca e che soprattutto nulla accade per caso. Magari era un segnale oppure no.

''Va bene, ci vediamo al parco tra poco?''

Chris,10.00:'' No, ho voglia di vedere il mare...Oltre che te. Ti aspetto al porto. Va bene?''

Di male in peggio. Proprio ieri ero stata lì con Frank, insomma era tutto un po' surreale ma non potevo far ricadere le mie problematiche su una persona che provava ad essere carina con me.

''Perfetto, ci vediamo lì. A dopo ''

Chris, 10.15:'' A tra poco, bellezza!''

Corsi a preparami, mi guardai attorno e notai con un certo disgusto che la mia camera era in condizioni pietose, mi promisi di metterla in ordine appena sarei tornata. Infilai una tuta nera, raccolsi i capelli, non avevo alcuna voglia di perdere tempo davanti allo specchio, il mio aspetto rispecchiava tutto quello che avevo dentro anzi che mi trascinavo dentro da un po'. 

Mi diressi verso il porto, era una di quelle giornata da trascorrere con una birra, vista mare ed il Sole che ti bacia e magari qualcuno con cui raccontare cazzate.

Chris era appoggiato ad un muretto e guardava entrambi i sensi della strada forse per capire da quale direzione stessi arrivando. Gli piombai alle spalle, si girò di scatto.

<<Cazzo, credevo arrivassi dall'altra parte>>  disse sorridendomi.

<<Invece no, come stai?>>  mi sedetti sul muretto e lui si mise davanti a me, crucciò lo sguardo e mi rispose: << Bene, non mi lamento. Tu piuttosto?>>

<< Hai l'impressione che io stia male?>> gli domandai sorridendogli.

<<No, ho l'impressione che tu abbia tante cose per la testa.>>

<<Giusta osservazione !>> 

<<E' così?>> chiese secco.

<< Forse...>> 

<<Non sai dire le bugie, Elisabeth>> rispose accennando un sorriso.

<<Ho tante cose per la testa, a volte ho la sensazione di stare per esplodere. Sai cosa intendo?>>

<<Si, certo. Io, ad esempio, esplodo spesso perchè odio accumulare e creare un castello di ansie  dentro di me, sarà immaturo ma io preferisco '' esplodere''>>.

Forse il suo discorso era più che giusto, io avevo il maledetto vizio di accumulare e portarmi tutto dentro fino ad isolarmi perchè nella mia testa balenava sempre l'idea che i miei pensieri potessero far del male a qualcuno o magari nessuno era in grado di reggerli o semplicemente di ascoltarmi.

<< Forse non hai torto>> risposi sottovoce.

<< Lo so...Comunque outfit grandioso!>> disse ridendo.

<<Ehi, smettila!>> risposi ridendo a mia volta.

<<Sei bella lo stesso>> disse guardandomi negli occhi, i suoi occhi erano dolci e trasparenti, mi fece sorridere.

<<Che dici? Torniamo? Ho la stanza che è un caos e devo fare un po' di cose...>> . La mia ansia si fece subito sentire e come sempre l'impulso di scappare da una ''cosa'' che mi stava facendo bene era irrefrenabile.

<<Mmh, okay. Ti posso accompagnare?>> 

<<Vado nella direzione opposta, non preoccuparti>> svincolai subito.

<< Ely, rilassati. Non voglio stressarti e nemmeno pressarti, facciamo che ti scrivo, okay?>> 

Diventai bordeaux in faccia, forse davvero avevo esagerato.

<<Scusa...Ti scrivo appena arrivo>> scesi dal muretto, inutile dire che il mio imbarazzo era alle stella, non volevo sembrare una che se la tirasse anzi questo comportamento era una sorta di auto-difesa da non so cosa, forse dal genere umano ma iniziai a capire che non era giusto che tutti pagassero per il mio stato d'animo.

<<Ciao, allora>> mormorai.

<<Ciao, Ely>>.

Mi allontanai e iniziai ad insultarmi da sola ''sei sempre la solita testa di cazzo paranoica''.

<<Ehi, Ely!>> sentii urlare Chris.

Mi voltai con disappunto e vidi Chris venirmi incontro.

<<Hai dimenticato una cosa>>

<<Non credo, perchè non avev....>>  mi baciò improvvisamente. 

Ero davvero senza parole.

<<Okay, ora puoi andare>> disse sussurrandomi sulle labbra. Chris, si allontanò mentre io rimasi ferma a cercare di capire cosa cavolo fosse appena successo. 

Accennai un mezzo sorriso e tornai a casa.

Sentii il cellulare vibrare in tasca, era Chris.

Chris, 13.20:'' Spero ti sia tornato il sorriso, spero di rivederti presto.Ci conto''

Mi sentivo felice ed anche un po' strana, era appena successo l'inaspettato. 

Lo meritavo? Forse era troppo presto? Forse ero troppo incasinata?

Come sempre, la mia testa trovava solo problemi ad ogni soluzione. 

Mi fermai, respirai un attimo, mi voltai verso il mare e mi dissi:

" questa potrebbe essere la felicità".




Sono tornata. 

Lasciate qualche commento, mi mancate. 

Vi abbraccio 

Andreina.

Tu Mi Appartieni 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora