Di quanto dolore abbiamo bisogno nella vita?
Quanti ostacoli ancora dovrò superare?
Quanto tempo deve trascorrere per essere davvero felici?
Queste domande erano diventate una routine nella mia testa e come mantra della mia vita avevo la frase: "Ce la fai anche stavolta".
Da quando eliminai Frank dalla mia vita,tutto sembrava scorrere in maniera giusta, senza ostacoli e senza coercizioni.
Eliminai Frank dalla mia vita ma non dal mio cuore. Non c'era giornata in cui non pensassi a lui e non c'era notte che mi addormentassi senza dire: "Buonanotte ,amore mio" .
Il destino ci aveva divisi. La vita ci aveva divisi. Il mio volermi bene per una volta ci aveva divisi ma non il nostro amore.
Mi sentivo ancora legata a lui ed a volte mi convincevo di allontanarmi, di rompere questo legame. Ma era impossibile, era impossibile che io non l'amassi.
Come tutte le mattine ero pronta per andare a lavoro. Con tutti questi cambiamenti,decisi di mollare anche l'università, non possedevo più la stessa ambizione e la stessa perseveranza che avevo quando incominciai. Fu la scelta più giusta che potessi mai fare,non era quella la mia strada.
Uscii di casa ed il freddo mi penetrò nelle ossa rapidamente.
Presi il cellulare con la mano tremante dal freddo e lessi un messaggio di Jay:
"Oi ,allora stasera ci sei al locale? ".
Come sempre Jay non cresceva mai ed aveva sempre voglia di far festa. Un po' questo suo lato mi dava noia poiché non eravamo più degli adolescenti scalmanati ma delle persone adulte e sinceramente non avevo voglia di fargli da balìa.
"No,ho il turno fino a tardi. Ci sentiamo domani. Xoxo" risposi sbuffando.
"Pallosa. Xoxo" rispose repentinamente. Sorrisi e posai il cellulare in tasca e continuai a camminare.
Ormai la mia vita era questa. Non perché fossi "vecchia" semplicemente non avevo più voglia dell'effimero e della superficialità. Volevo autenticità, senso di responsabilità ed equilibrio. Ero in cerca di questi contenuti, contenuti che non avrei mai trovato in una serata in discoteca.
"Ciao,Janet! " salutai la mia boss, mentre mi mettevo la divisa da cameriera.
"Ciao,bella! " rispose lanciandomi una bacio con la mano.
Andavamo molto d'accordo, non era il solito capo opprimente, rompi scatole e crudele anzi lei era un'amica,una confidente ed un'anima bella.
"Un caffè macchiato?" domandai ad un signore anziano,un certo Bill cliente abituale di ogni mattina.
"Allora te lo ricordi! " disse ridacchiando.
"Come potrei dimenticarmi di lei? !" dissi ridendo a mia volta mentre gli sistemavo la tazzina sul piattino.
"Aaah ! Avessi qualche anno in meno,ti regalerei una rosa bella come te! " disse prima di sorseggiare il caffè.
"Non lo dica a nessuno ma io sono innamorata di lei!" risposi sottovoce ridendo.
"Mia cara,mi fai venire un infarto! "
Scoppiammo a ridere entrambi,questo "teatrino" lo facevamo ogni giorno e tutti attorno ridevano sempre.
"Ciao Bill! "dissi salutandolo con la mano.
"Ciao, mia amata! " rispose camminando verso l'uscita col giornale sotto braccio ed il bastone nella mano.
Le ore passavano ed il lavoro proseguiva bene come sempre, ero un po' stanca dato che volavo da un tavolo ad un altro ma soddisfatta della giornata.
"Janet, io vado sto sto morendo di fame e sono le 20.00" dissi mettendomi il cappotto.
"Va bene tesoro,a domani! " rispose.
Uscii dal bar e faceva più freddo di stamattina.
Mi incamminai verso casa ,era già buio,maledetto orario invernale.
Smanettai un po' col telefono durante il tragitto ma ad un tratto avvertii una presenza dietro di me.
Mi voltai di scatto e non c'era nessuno. Magari era solo un gattino,pensai.
Continuai a camminare tranquillamente immersa nei miei pensieri.
In un nano secondo, sentii una mano tirarmi e gettarmi in un vicolo.
"Ma che cazz..." urlai impaurita ma alzai lo sguardo e da sotto quel cappuccio nero,uscì il viso di Frank.
Restai probabilmente cinque minuti con la bocca aperta , la salivazione azzerata e la tachicardia.
"Ciao..."disse accarezzandomi dolcemente una guancia.
"Ma che ci fai qui? !" domandai spaesata.
"Sono uscito ieri. Ho scontato i sei mesi" rispose.
Era bellissimo, leggermente più grosso e muscoloso, in carcere sicuramente trascorreva le ore ad allenarsi. I tatuaggi sempre gli stessi,nemmeno uno scolorito. I capelli rasati e la barba un po' folta ma gli donava. Era sempre lui.
"Elisabeth? Ci sei? " domandò preoccupato,mi ero eclissata a guardarlo anzi ad ammirarlo.
"Ehm si...Sì! " risposi subito.
"E che ci fai qui? " aggiunsi.
"Te l'avevo promesso che non ti avrei lasciata" rispose.
Mi spiazzò. Ma recuperai subito la parola.
"Hai promesso tante cose e non hai mantenuto nulla" risposi acida.
"Elisabeth...sono cambiato! "
"Frank, tu non cambierai mai. Sei destinato ad essere così,per favore lasciami passare" risposi cercando di passare.
"Ely,credimi" disse guardandomi con i suoi occhi neri negli occhi.
"Fammi passare" risposi.
"Voglio prenderti" rispose guardandomi ancora negli occhi.
Deglutii. "C-cosa? ". Avevo dimenticato i suoi modi così "passionali" .
"Hai capito, sei più bella dell'ultima volta" rispose impassibile.
Ritornai in me e finalmente riuscii a passare.
"Cazzo..."bofonchiai mentre mi allontanavo.
"Elisabeth, non mi scappi più! " urlò alle mie spalle.
Accelerai il passo ed entrai subito in casa.
"E ora? " sussurrai mentre facevo mente locale e pensavo a quello che era appena accaduto e non potevo crederci.
Mi diedi un pizzicotto per capire se stessi sognando,invece no.
Ero sveglia.
Salve a tutte!
Ecco il secondo capitolo,mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate.
Un abbraccio forte.
~Andreina
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Tu Mi Appartieni 3
RomanceSequel di "Tu Mi Appartieni 1&2". Elisabeth ha ricominciato a vivere, dopo anni in cui la sua vita ruotava solo attorno a Frank. Ma come sempre il destino ha mischiato le carte ed ora è pronto per giocare. Le loro strade troveranno un incrocio oppu...