15. How to hide a relationship

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Ashton mi portò a prendere un frappè da Starbucks e ci restammo fino ad orario di chiusura chiacchierando del più e del meno (avevo cercato di evitare di toccare l'argomento Clifford) e, dopo essere stati sbattuti fuori dai commessi, ci eravamo seduti su una panchina a finire i nostri discorsi quando mi era arrivato un messaggio da Michael che mi chiedeva quando sarei tornata essendo passata la mezzanotte, solo allora mi accorsi che si era fatto tardi e così chiesi al mio amico se poteva riaccompagnarmi a casa.

«Sam, ma tu non eri al mare?» chiese ricordandosi solo in quel momento che non sarei dovuta essere a Sidney.

«Sì, ma io e Mike siamo tornati un po' prima.» dissi mentre guardavo fuori dal finestrino dell'auto, decisi di rimanere vaga e non dirgli il motivo.

«Michael?» sembrò stupirsi, «Ero rimasto che non andavate molto d'accordo.»

Aveva ragione: non gli avevo più raccontato niente. 

Mi spostai una ciocca dietro l'orecchio arrossendo, «Sono cambiate un po' di cose... non è così male se lo conosci meglio.» dissi ricordando i nostri baci.

«Mhm, capito...» Ashton tornò a prestare l'attenzione alla guida.

Ora che avevamo iniziato l'argomento non potevo tirarmi indietro: era il momento di raccontargli qualcosa in più e sperare in qualche consiglio.

Presi coraggio ma prima che potessi parlare, lui mi precedette lasciandomi di stucco. «Sam, mi stai nascondendo qualcosa, per caso?»

Oddio quel ragazzo mi conosceva fin troppo bene! 

«Bhe, effettivamente sei rimasto un po' indietro.» cercai di scherzare, «Adesso andiamo abbastanza d'accordo. Molto d'accordo oserei dire, il più delle volte.» Ash mi guardò sapendo che non avevo detto ancora tutto così continuai, «Ecco, in verità io e Michael...» non sapevo come spiegarlo: non avevamo una relazione amorosa, ma non eravamo nemmeno soltanto amici, era qualcosa a metà tra le due. «Io e Michael ci siamo baciati.» dissi a bassa voce sperando che non mi sentisse.

Ashton frenò di colpo arrestando l'Holden in mezzo alla strada deserta e si voltò verso di me sconcertato: aveva sentito perfettamente.

«COSA?» gridò senza nascondere lo stupore di quella notizia.

Ok, l'aveva presa peggio di quanto mi aspettavo.

«Io e Michael ci siamo baciati... e anche un po' di volte se devo essere sincera.» ripetei con voce più ferma mentre le guance iniziavano a diventare ancora più rosse per l'imbarazzo.

«Com'è successo? Cioè, davvero, perché?» l'avevo sorpreso a tal punto che non riusciva nemmeno a formare frasi di senso compiuto, «Aspetta, oggi quando eri al telefono con me, voi...»

Iniziava a capire.

«Sì, ci stavamo baciando.» ammisi, «E poi dopo abbiamo avuto da ridire perché potevi averci sentito, ma è lui cretino: aveva solo da non baciarmi mentre ero al telefono. Pensa se fosse stata mia madre: sarebbe stato un guaio!» continuai con i miei pensieri.

«Capisco. Cioè no, non capisco...» disse dubbioso, un'auto ci sorpassò suonando incitando Ashton a rimettere in moto.

«È per questo che volevo vederti... avevo bisogno di qualche tuo consiglio. Che dovrei fare?»

«Non lo so. Dovrei sapere di più, se è successo dell'altro...» continuò cercando di nascondere la curiosità, «Voglio sapere tutto. Ecco:  raccontami tutto... per poterti consigliare meglio, ovviamente.»

Alzai gli occhi al cielo sorridendo: Ashton non era mai stato capace a mentire.

«Ci siamo baciati e basta, nient'altro.» lo tranquillizzai raccontandogli brevemente delle situazioni in cui avevo ceduto alle sue labbra purpuree. «Ma un paio di baci non significano nulla, vero?»

Siblings by chance ♡ Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora