1 mese dopo..
«Lo sai cosa si prova Harleen?» gli occhi iniettati di sangue venivano ripetutamente strizzati «quando la gente non riesce neanche più a guardarti in faccia perché ha paura?» ringhiò il paziente prima di scuotere le spalle avvolte in una camicia di forza «mi sembrava ci fossimo parlati chiaro Harleen, niente più camicie» spazientito guardò fisso negli occhi della donna che aveva i pensieri altrove, il suo nuovo quasi ragazzo le stava dando tutto ciò di cui una donna come lei avesse bisogno e pure concentrarsi sul lavoro le era molto difficile.
Mr. J l'aveva notato «smettila» disse con voce cupa alla donna che guardandolo annoiata tirò su il capo «di fare?»
«sei con me, smettila di pensare a lui» Harleen sorrise compiaciuta prima di aprire la sua biro e appuntare qualche scritta sul foglio bianco «è il mio ragazzo, non posso non pensargli» si morse il labbro appena vide gli occhi dell'uomo dalla chioma verde sbarrarsi, «toglimi la camicia» impose alla donna prima ch'essa scosse la testa «sei peggiorato, è obbligatoria. Come faccio a fidarmi di te?» constatò e lo osservò dimenarsi violentemente, la bionda era sicura che non si sarebbe mai liberato da una doppia legatura, ma si sbagliò. Joker non fece notare inizialmente di essere riuscito a liberarsi, le porse un sorriso affascinante e disse «Harleen, del tuo unico amico non ti fidi?», gli occhi azzurri celati dietro alle lenti degli occhiali scuri si spalancarono, una sensazione di secchezza avvolse la gola della donna «ti sbagli, ho Bryan.». L'uomo dopo una buona mezz'ora nel nascondere la sua liberazione, si spogliò della camicia mentre la dottoressa ignara stava appuntando la situazione del suo paziente, e quando alzò gli occhi il suo cuore smise di battere per alcuni istanti mentre le labbra calde dell'uomo le stavano a pochi centimetri dalle sue «ho un ragazzo, no» disse duramente la dottoressa prima di guardare il colore ghiacciato degli occhi dell'uomo davanti a lei «andiamo Harleen» sorrise nervosamente l'uomo, insicuro delle sue scelte «vuoi davvero resistermi?». La donna non mutò la sua espressione facciale, non si mosse nemmeno e Joker iniziò a temere il peggio, temette di non riuscire più a far proseguire i suoi piani, sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi accanto alle labbra della donna per poi sfiorarle la pelle, si alzò e andò affianco a lei che sobbalzò «bambolina, non ti faccio niente..promesso» il corpo della donna era rigido sotto al suo tocco e Joker non poteva far altro che innervosirsi, quando le mani possenti si avvicinarono troppo all'elastico delle mutandine Harleen si alzò di scatto dalla sedia e prendendo tutta la sua roba disse «la seduta è finita».
La chioma verde con uno sguardo cupo ringhiò «no, la seduta è conclusa quando il paziente si sentirà meglio», i capelli biondi furono spostati dietro l'orecchio dalle unghie laccate «il paziente sta bene visto la sua spiccata forza fisica», il torso nudo e pieno di tatuaggi si avvicinava più a quello della donna che si sentiva schiacciata contro al muro «vuoi perdere il tuo lavoro Harley?» sorrise il clown del crimine accarezzando le gote rossastre della donna, un calore intenso scaldò il bassoventre della dottoressa quando le labbra rosse pronunciarono "Harley", prese un grosso sospiro e scosse la testa, «bene» sorrise compiaciuto il clown prima di sbottonare la graziosa camicetta in pizzo «lo sai? Trovo il pizzo estremamente affascinante su di lei dottoressa» le dita tatuate arrivarono all'ultimo bottoncino e Harley che trattenne il fiato per tutto quel tempo lasciò uscire un grosso sospiro, le mani del Joker le strinsero i seni «specialmente sul suo reggiseno» e quando le dita affusolate si stavano per avvicinare all'aggancio, la bionda sospirò e disse «no» prima di abbottonarsi la camicia e spingere il suo paziente lontano da lei «domani fatti trovare vestito» e con quattro semplici parole lo congedò uscendo a testa alta dalla cella di quel pazzo psicopatico di cui lei fortunatamente non aveva perso completamente la testa.
L'uomo della sua vita le strinse i fianchi spaventandola «Cristo Bryan!» sorrise la donna prima di sorridere, «chi pensavi che fossi? Il Joker» rise l'uomo con una barba piuttosto folta mentre le labbra si congiunsero «fortunatamente no» sorrise lei guardando negli occhi l'uomo, si svestì della camicia e indossò il cappotto in pelle «pronta per andare a casa?» chiese il suo fidanzato mentre lei buttando delle scartoffie nella valigetta annuì per poi dirigersi verso la porta.
Uscirono insieme, e Harleen finalmente sentiva che il suo cuore non doveva più temere nulla, che era in buone mani capaci di curarla.
Gli occhi azzurri prima di salire sull'autovettura si girarono verso la finestra del suo paziente, dove lui la stava divorando con lo sguardo. Lei gli porse un sorrisino di sfida mentre lui con un'aria piuttosto arrabbiata si voltò verso il cuscino del letto, che lo aprì e oltre ad estraevi un coltellino prese in mano un cellulare, digitò un numero telefonico e aspettò la risposta
"Sono il capo, è ora."Buonasera, mi spiace di avervi fatto attendere così a lungo per un capitolo, sono infinitamente dispiaciuta. In compenso ho avuto tempo per riordinare un po' le mie idee e per far procedere al meglio questa storia.
Come avete passato le vacanze natalizie/capodanno?
Buona lettura!

STAI LEGGENDO
Harleen / Joker x Harley
FanfictionHarleen Frances Quinzel, dottoressa laureata di grande successo a Gotham, ma la sua assetata voglia di qualcosa di elettrizzante la spinge a trovare lavoro all'Arkham Asylum. Speranzosa di poter scrivere un libro sulla sua carriera un giorno, la dot...