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Il vestito nero fasciava il corpo magro ed atletico della ragazza mentre vicino a sé la madre di Bryan si disperava, le accarezzò la spalla mentre guardò il freddo legno bagnato dalla pioggia venire coperto dalla terra del cimitero di Gotham, l'amore della sua vita sotto due metri di terra. Sospirò mentre tutte le persone accanto a lei se ne andarono, tranne la suocera che girandosi verso di lei le confessò «voleva chiederti di sposarti» sospirò asciugandosi le lacrime «volevo che questo fosse tuo» le fredde mani della signora posarono una scatoletta in feltro nero tra quelle della ragazza, lei la aprì e fu come catturata dal sfarzoso diamante che rifletteva i colori del cimitero, alzò lo sguardo verso gli occhi marroni della madre e serrando le labbra annuì, la abbracciò «addio».
Il piccolo vestito nero si affacciò sull'acqua che scorreva grigia e sporca sotto al ponte, Harley scoppiò a piangere e stingendo la scatoletta al petto lasciò cadere la testa sulla ringhiera in ferro. Sospirò e asciugandosi le lacrime strinse in un pugno l'anello per poi dargli un bacio e buttarlo con disprezzo tra le acque fredde del fiume.

——

Il sorriso innocente della ragazza fu contrariato dallo sguardo duro e in disapprovazione del clown «come ti senti?» chiese spostando una ciocca bionda dietro all'orecchio annotando la data, alzò gli occhi e l'uomo con uno sguardo intenso la fissava amaramente, prese un grosso sospiro prima di risponderle «confuso». Harleen annuì prima di fermarsi dallo scrivere mentre le parole di disprezzo uscivano dalle labbra rosse «confuso sul perché tu mi abbia fatto questo Harley.. non lo sai che i miei ricordi sono molto importanti per me?» ringhiò prima di fissare dritto negli occhi la ragazza «non ho bisogno che le basse aspettative dalla vita di una bambina frignante sul perché una volta a Gotham nessuno le abbia fatto da amico vengano a interferire con la mia vita» Harley si sentì tremendamente ferita e non riusciva a spiegarselo, i suoi occhi si riempirono di lacrime mentre l'uomo dalla chioma verde continuasse «non ho bisogno di te per uscire da questo schifo di posto!» urlò più forte prima che Harleen gli urlò contro «perché sei così?» pianse prima di asciugarsi le lacrime con il palmo della mano «perché devi sempre ferire gli altri?» si calmò guardando l'uomo rinchiuso nella sua camicia di forza bianca, alcune gocce di sangue vi ristagnavano sopra rendendolo ancora più spaventoso alla vista.
Prese un grosso sospiro «lo sai Harley..basta solo una brutta giornata per cambiare la vita ad una persona..» istintivamente iniziò a ridere portando Harleen all'esasperazione che si alzò energicamente in piedi «perché ridi! Non c'è nessuno scherzo!» urlò la donna prima di guardare l'uomo davanti a se placare le sue risate ed osservarla. Un'idea malsana passò per la mente della dottoressa tanto che prese Joker per il colletto della sua camicia e lo baciò con tutta l'aria che le rimaneva in corpo. Le labbra dell'uomo non ricambiarono e lei quando si staccò dal clown restò immobile prima di serrare la mascella mentre gli occhi le si appannarono di nuovo per le lacrime «la seduta è finita»
«no»
Harleen si voltò verso l'uomo, «Harleen, calmati, i tuoi sentimenti non ti fanno vedere chiaramente come stanno le cose»
La bionda serrò gli occhi e si alzò «hai ragione, i miei sentimenti mi distraggono dal mio compito..curarti» la dottoressa chiamò le guardie e trasferì il re di Gotham fuori dalla sua cella.
I tacchi seguirono il paziente «dottoressa è la terza volta questa settimana» puntualizzò una guardia. «io sono la dottoressa! Io so di cosa hanno bisogno i miei pazienti!» strillò più forte che mai, agitando così tanto il suo corpo che i capelli le si spettinarono, Harleen stava perdendo la testa..senza però accorgersene.

——

Joker osservava la figura magra della dottoressa «non farlo Harleen» serrò i denti guardando la dottoressa spalmargli il gel sulle tempie, «devo curarti» con sospiri affannati e gli occhi impregnati di sangue, le mani le tremavano, la dottoressa aveva perso la testa.
Zittì frettolosamente il paziente obbligandolo a serrare i denti attorno ad un pezzo di plastica, Joker strinse i pugni prima che una scossa gli attraversasse il corpo causandogli ripetuti spasmi. Le vene gli pulsavano su tutto il viso ed il collo mentre gli occhi diventarono bianchi, istanti dopo, parve come morto mentre Harley si portava i capelli biondi all'indietro prendendo fiato.

——

I capelli verdi si spostarono sul viso, l'uomo aprì lentamente gli occhi, la stanza era illuminata solo dalla luce proveniente dalla finestra. Un forte mal di testa lo fece ringhiare, non ricordava più niente di cosa fosse successo sei mesi fa e le sue memorie erano completamente svanite, girò lo sguardo prima di osservare la montatura degli occhiali scintillante nel buio della stanza, prese un sospiro «Harleen» sussurrò mentre si sedeva sul letto, la bionda si alzò camminando fiduciosamente verso il letto, si piegò mettendo il suo viso davanti a quello del Joker «Hai ragione, basta solo una cattiva giornata per cambiare la vita ad una persona»
Joker si passò una mano sulla fronte prima di sorridere, «la dottoressa sta andando fuori di testa?»
«mi curi Mr. J»
«prima ho bisogno di un favore»
Harley lo incitò a parlare a pochi centimetri dal suo viso
«ho bisogno di una mitragliatrice»

Qual è il miglior ricordo legato al Joker in generale che avete?

Harleen / Joker x HarleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora