capitolo cinque

30 3 0
                                    

E' solo quando sai quello che vuoi, che non perdi tutto quello che passa

-cit.


Non so minimamente quello che è successo, non so neanche perché mi sono comportata così, pensavo che loro appena mi avessero vista mi avrebbero sbattuto la porta in faccia o mi avrebbero fatta entrare per poi umiliarmi a suon di insulti, tutto ma non questo.

le persone cambiano tesoro

lo so anche io che cambiano idiota, ma se mi avessero voluta avrebbero potuto chiedere a mia zia di riportarmi da loro, cosa che non hanno fatto. Qui c'è qualcosa che puzza

sono i tuoi piedi

cosa?!No, io non faccio puzza, finiscila

ti prego lavati sto morendo soffocata, ti supplico

Oh, fanculo, ammazzati

'' Cara, piccola, tutto bene? dai entra in casa'' ''si si arrivo'' , entro in casa ed è esattamente come me la ricordavo, come se non fossi mai andata via. C'è sempre quel divano in cui stavo con Ashley a guardare i cartoni e che puntualmente sporcavamo con qualcosa, c'è ancora il camino in mattoni con le nostre foto sopra, c'è pure il tappeto peloso sul quale mi addormentavo. C'è tutto, tutto uguale, come se il tempo fosse fermo qui dentro. Vengo assalita da un turbine di ricordi; non so se siano felici o dolorosi, ma penso entrambi perchè ricordo cosa accadde dopo, però comunque sembra che entrare in questa casa abbia alleviato il peso che ho sul petto. salgo al piano di sopra. Tutto uguale.  Nella mia stanza ci sono ancora i disegni di unicorni che facevo, le scarpette di danza, i quadri di principessa, le pareti verdi, e il mio letto con materasso ad acqua. Tutto. Sarà inquietante guardarmi in questo momento sembro un killer che cerca la sua preda

tu sei sempre inquietante

devi sempre rovinare la mia pace dei sensi tu eh?

sempre, se no, perché sarei qua

sbuffo, perché sono stanca di sentire la mia coscienza ''stupida coscienza del cazzo'' sussurro, non vorrei che rispuntasse.

Ho visto tutte le stanze presenti in questa casa, tutte tranne una, non sono ancora pronta a entrare, ancora no. Scendo al piano di sotto ed entro in salone, Marienne e Jackson, i miei genitori, sono seduti ad aspettarmi, mia madre si è sistemata il trucco che era colato; è sempre stata così, non si è mai voluta mostrare debole, questo devo sicuramente averlo ereditato da lei. Mi siedo anche io, aspettando che parlino, ho una postura dritta e il verde dei miei occhi emana gelo, solo gelo, non voglio far capire loro che sto morendo dentro, prima di sciogliermi dovranno aspettare e guadagnarselo, perché è colpa loro se ho costruito queste mura di ghiaccio attorno a me .

Siamo seduti da circa dieci minuti e loro non hanno ancora parlato, si scambiavano solo sguardi preoccupati, anche se non ne so il motivo. sto ancora aspettando ma loro non vogliono parlare, quindi lo faccio io ''avete mai visto l'Artide, al polo Nord, io ho sempre voluto vederlo, perchè mi sento un po' come i ghiacciai, vuota ma al contempo piena, piena di una valanga di emozioni e parole che se si sciogliessero coprirebbero tutto quello che mi circonda distruggendolo, sono piena di urla strazianti, piena di odio, di rabbia,di dubbi, di paura, di solitudine; sono così piena che non posso neanche parlare che le parole uscirebbero diventando uno Tsunami, uno forte, alto, letale. Non ho mai avuto amici veri, per la paura che mi tradissero pure loro, e quei pochi che ho per me sono solo conoscenze nient'altro. L'unica persona che amavo con anima, corpo,e tutto ciò che esiste su questa terra non è qui, è chissà quanti metri sottoterra, così lontano da me che ho bisogno di urlare per farle capire quanto ho ancora bisogno di lei. E voi siete qui davanti a me, come due statue,non vi scusate per tutto ciò che mi avete fatto, non mi guardate negli occhi perchè avete paura del gelo che vi trovereste, un gelo causato solo e unicamente da voi, le mura che ho costruito sono di ghiaccio, tutte le mie emozioni sono rinchiuse là e spero per voi che non si sciolgano mai, se no sarebbe un disastro'' ho il petto che si alza e si abbassa a velocità irregolare, ma non importa, sono stanca di vederli guardare a terra, come se la cosa non gli importasse, quindi mi alzo ed esco da quella casa vuota, ma piena di ricordi. Non sto scappando aspetto.

aspetto che ascoltino

aspetto che mi guardino negli occhi

aspetto che mi parlino

semplicemente aspetto

ancora.

My HellWhere stories live. Discover now