21. "Morte per avvelenamento. La scuola è in festa"

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!!! LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE!!!

È buffo quanto le cose cambino in così poco tempo. E non parlo solo di Andrew, ma in generale. Fino a qualche mese fa la mia era la classica vita monotona della classica sfigata americana, con pochi amici e notata da pochissimi. Adesso invece sono sulla bocca di tutti, e specialmente su quella di Ally.
Non mi lamento di come stanno andando le cose ultimamente, anche se in effetti potrei fare un bell'elenco delle cose strambe che mi sono successe in questo periodo. Mi piace come sono diventata; meno stressata. Grazie ad Andrew ho imparato a non farmi prendere subito dal panico. Lo ringrazio infinitamente per quello che ha fatto per me, e lo ringrazio anche per essere entrato nel ruolo di James Bond in modo impeccabile. È entrato nella mia vita poco a poco, cercando di non farsi notare più di tanto, ed ora è qui, nella mia stanza completamente fradicio con un asciugamano in vita. Queste cose le trovo piuttosto buffe.
<Non cercare di fare il sexy sfilando mezzo nudo davanti a me, fingendo di cercare i tuoi vestiti, tanto sai perfettamente che non ti degno di uno sguardo.> scherzo con lui.
Devo complimentarmi con me stessa. Grazie a lui non ho più paura di esprimermi e di dire quello che penso, anche se dire queste cose mi imbarazza ancora un pochino.
Lui saetta lo sguardo su di me, ed io mi perdo nei suoi occhi blu oceano. È una sensazione così bella sentirsi di poter dire ciò che si vuole senza poi rimangiarsi ogni cosa.
<Sinceramente non credo affatto alle tue parole... So per certo che mi stavi fissando.> e solleva il sopracciglio. Accidenti, questo ragazzo sa essere troppo convincente.
<Oh certo, continua a sperarci.>
Mi piace il modo in cui scherziamo. E mi piace il modo in cui questo Adone dagli occhi azzurri mi provoca.
Il suo sguardo è qualcosa di indescrivibile, quando lo sorprendo con gli occhi puntati su di me.
Mi piace il modo in cui mi guarda, come se fossi unica. Non stiamo insieme da molto, ma so che è da quando mi conosce che mi guarda così, e mi fa sentire desiderata. Ma so che non farà mai nulla finché non gli darò il permesso. Dopo l'imbarazzantissima confessione di ieri, credo che non mi toccherà nemmeno con un dito fino a che non approverò.
<Forse dovresti vestirti, Sharman. Invece che sfilare come un modello davanti ai miei occhi con solo quell'asciugamano.>
Non voglio essere ripetitiva e petulante, ma dobbiamo andare, e so che se continua fare così arriveremo in ritardo. Io odio arrivare in ritardo.
<Arrivo, arrivo.> mi dice, poi sorride.
Oggi siamo stati invitati a mangiare qualcosa con i suoi amici. Più o meno già li conosco, per via dei corsi che frequentiamo insieme, però non tanto da poterli salutare se li incontrassi per strada. So che ci saranno anche Alison e Crystal, perché stanno con degli amici di Andrew, e la cosa mi mette un po' a disagio. So per certo che avrò i loro piccoli occhi grandi quanto noccioline puntati su di me, ma cercherò in tutti i modi di non far notare il mio imbarazzo.
Andrew s'infila un paio di jeans neri strappati, e una maglietta bianca che mette in risalto il suo meraviglioso fisico.
Lo guardo mentre tenta in tutti i modi di sistemarsi i riccioli, e mi scappa una risatina quando impreca.
<Andiamo?> domanda dopo qualche minuto.
Appena entriamo in macchina sento già la nausea. Andrew mi ha detto che ci sono parecchie curve, e considerato il fatto che a lui piace fare il pilota sono sicura che vomiterò.
Mentre penso a come poter fuggire da lui nel caso vomiti nella sua auto, ecco che fa una curva e sento già il sapore della pasta ai gamberetti di ieri sera in bocca.
<Occhio!> strillo quando fa un'altra curva pericolosa. Non so perché ma credo di poter predire la mia morte.
<Calmati, sono un bravo guidatore, io. Non si può dire lo stesso di te.> scherza. Lo dice solo perché ieri ho provato a guidare la sua auto, e per un pelo non gli fondo il motore.
<Almeno sono prudente, al contrario di te.> e gli lancio un'occhiataccia.
<Andare a quattro all'ora non è l'equivalente di prudente.> mi fa notare.
Okay, forse non guido benissimo, ma c'è meno probabilità che mi spiattelli contro qualcosa se vado piano, piuttosto che veloce come lui.
Gli tiro un pugno scherzoso sul braccio, e lui mi fa la linguaccia. Sono gesti innocenti e molto dolci, è così che deve essere.
Il resto del viaggio lo trascorro con le mani appiccicate al riscaldamento e canticchiando ogni canzone che passa per radio.
Mi viene in mente un ricordo di qualche mese fa, quando io ed Andrew ancora non ci conoscevamo e alle mie amiche erano ancora... Mie amiche. Quando Charlie disse che lei e Samuel Jordan dovrebbero stare insieme, è iniziata una discussione sul perché proprio lei dovesse stare col più bello. Tutte dissero che la coppia perfetta saremmo stati io ed Andrew, e io rispondevo di no, che non mi sai mai sognata di stare con uno come lui, anche se infondo mi piaceva il fatto che mi reputassero alla sua altezza. Non mi reputavo alla sua altezza prima, e non lo faccio nemmeno ora, ma ci hanno azzeccato sul fatto che prima o poi saremmo finiti insieme. È strano pensare che fino a qualche mese fa non mi sarei mai sognata di chiudere i ponti con le mie amiche, invece adesso eccomi qui, con solo Andrew al mio fianco. Sì, è vero: c'è anche Mavis... Ma non si è tirata indietro quando era il momento, secondo Rosalie, di attaccarmi, ed è tornata dopo un bel po' di tempo a chiedere scusa, perciò posso ancora dire di non ritenermi abbastanza fiduciosa nei suoi confronti. Voglio bene a Mavis, ma prima di tornare a fare le stesse cose che facevo con lei prima, deve riconquistare la mi fiducia, e non sarà affatto facile.
<Eccoci.> fa poi Andrew.
Siamo nel grande parcheggio di un ristorante a qualche chilometro dal campus, con palme che costeggiano l'entrata e ghiaia davanti all'ingresso. Da fuori sembra abbastanza grosso, ed è un punto a favore.
Appena esco dall'auto provo sollievo nel sentire l'aria fresca che mi accarezza il viso. È come il Paradiso prima dell'Inferno. Lo so, lo so, dovresti smetterla di essere così negativa nei confronti di questa serata, ma è inevitabile dato che ci saranno anche quelle oche delle amiche di Ally, che sicuramente spiffereranno alla Barbie tutto quello che succederà e ci aggiungeranno anche qualche cavolata per farmi disprezzare ancora di più da lei.
L'emozione inizia a farsi sentire quando varchiamo la porta d'ingresso. Ragazzi e ragazze della nostra età sono appoggiati al bancone del bar con gli occhi rivolti nel vuoto, ed una ragazza bionda scherza con le sue amiche, probabilmente la più facile del gruppo, ci prova con un tizio che dimostra almeno dieci anni in più di lei.
<Sharman!> Qualcuno prende atto della presenza del mio ragazzo, ed entrambi ci giriamo, ritrovandoci davanti un Samuel Jordan in tutta la sua eleganza. Indossa uno smoking blu scuro, con i capelli fissati e le sopracciglia inarcate.
<Finalmente sei arrivato, pensavamo ti fossi perso.> dice ignorandomi completamente, già mi sento imbarazzata.
Andrew mi stringe la mano, mentre sorride a Samuel e ridacchia con lui.
Iniziano a parlare della partita di baseball del cugino di Andrew, ed entrambi commentano il risultato, facendomi sentire completamente fuori luogo.
<Aaah ragazzi! Ecco il nostro disperso!> Nate Wilson va verso di lui e gli scompiglia i capelli. Queste situazioni sono imbarazzanti.
<Ciao.> dicono con voce stridula Alison e Crystal, che sembrano annoiarsi tanto quanto me.
<Lei è Polly... Credo che già la conosciate.> interviene Harry Jhonson, che sembra il meno snob del gruppo.
<Ciao.> e sorrido.
Mi sento come una pugnalata alle spalle quando Andrew mi molla la mano per andare a sedersi accanto a Samuel. So che non dovrei, ma la mia testa ora sta pensando a come soffocarlo nel sonno.
Non mi va giù il fatto che ci abbia dovuto pensare un suo amico a presentarmi, e non lui che è proprio il mio ragazzo. È come se fosse troppo impegnato per dire un semplice <Lei è Polly, la mia ragazza>. Bah, i ragazzi non li capirò mai.
Mi siedo accanto a lui, e davanti ad Alison, che, come previsto, non la smette di guardarmi e parlottare con quell'altra non si dice cosa. Entrambe sorridono amareggiate e guardano anche Andrew. Ma che bella serata... Quasi quasi avrei preferito ingerire dell'arsenico. O magari farlo ingerire alle due oche che mi ritrovo davanti. Che bello, eh? Sarebbe sulla prima pagina di tutti i giornali "Arsenico colpisce ancora: Due delle oche più oche della Pepperdine University di Malibù morte per avvelenamento. La scuola è in festa". Okay, forse sono un pochettino cattiva, ma al diavolo, quante volte loro mi hanno umiliata davanti a tutti?
<Allora Polly, che corso frequenti?> mi chiede Harvey.
Sono contenta che mi abbia fatto questa domanda, e soprattutto che qualcuno mi abbia messa in mezzo a qualche discorso.
<Comunicazione, vorrei fare la giornalista.>
Lui annuisce, mentre Alison e Crystal mi guardano come se fossi un alieno. Non mi pare di essere verde e di avere tre dita per mano, quindi mi chiedo che cos'abbia di tanto interessante da costringerle a fissarmi in quel modo.
<Tu invece?> gli domando.
Lui ridacchia. <Io studio Ingegneria.>
Samuel si volta all'istante verso di lui e Nate scoppia a ridere.
<Secchione di merda.> commenta poi Crystal.
Harry le lancia un'occhiataccia, e guarda Nate come per dirgli di tenere a bada la sua ragazza.
Finora Harry è quello che mi sta più simpatico. Non è maligno e non fissa costantemente le persone.
<È lì che hai conosciuto Andrew?> mi chiede poi.
Io guardo il mio fidanzato, che è troppo intento a parlare con Samuel per potermi degnare di uno sguardo, poi annuisco. <Sì, siamo in classe assieme. Però non abbiamo mai parlato prima di qualche mese fa.>
Crystal fa una smorfia e sbuffa, mentre Alison ridacchia. Sono a tanto così dal prenderle a schiaffi, ma non voglio far fare figure al povero Andrew, così mi limito a fulminarle con lo sguardo.
<Bello.> afferma poi Harry.
Mi sento a disagio. Harry è simpatico, ma se non è Andrew a farmi integrare nel gruppo, di certo non può farlo lui che è la prima volta che mi vede.
<Polly...> commenta poi il ricciolino. <Che nome strano.>
Come dargli torto? Il nome Harry non mi piace, ma almeno è un nome normale. Polly invece mi ricorda tanto quelle bambole in miniatura con le quali giocavo quando ero piccola.
<Credo che un nome più butto non avrebbero potuto sceglierlo.> dico e sorrido.
Ormai sto parlando solo con lui, e la cosa non mi dispiace, almeno posso dire di stare simpatica ad uno di loro.
<Harry mollala, sta con Andrew.> scherza Nate.
Andrew si volta verso il suo amico e lo guarda male.
<Okay ragazzi, avete deciso cosa ordinare?> Alison tenta di sciogliere la tensione, e ammetto che per una volta ha fatto qualcosa di buono. Ma Andrew non la smette di guardare Harry in cagnesco, mentre lui, poverino, stava solo cercando di farmi integrare nel gruppo, dato che il mio fidanzato era troppo impegnato.
<Io prendo la pizza.> fa poi Samuel.
Nate ordina un hamburger, così come Alison e Crystal.
<Anche io una pizza.> affermo, ed Andrew mi imita.
Comunichiamo i nostri ordini alla cameriera, e tutti tornano a parlare fra di loro. Strano ma vero, Andrew si volta verso di me invece che verso Samuel.

BONJOUR!!!

Come state?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto nonostante sia scarso. Come al solito vi invito a cliccare sulla stellina e a commentare.

Ma ora veniamo alle cose serie:

Per i miei lettori di HE'S IN MY MIND: Sto revisionando la storia, la sto scrivendo meglio, perché scritta così fa un pochino schifo (e invece fa tanto schifo) quindi se siete interessati, a breve ripubblicherò la storia.

E poi volevo informarvi del fatto che, come avevo già accennato, sto scrivendo un'altra storia. Questa è su Cameron Dallas e mi piace molto. La sto facendo leggere ad un paio di persone e dicono che è scritta bene e che dovrei pubblicarla. Quindi chiedo a voi: la dovrei pubblicare adesso o più avanti ?
Vi avverto che in ogni caso gli aggiornamenti di WITH YOU saranno frequenti, perciò non pensate che abbandonerò questa storia.

E nulla, quello che volevo dirvi vi ho detto.

Ora vi saluto:)

Ciaociaociaociao👋👋👋👋👋

WITH YOU? - COMPLETA  -IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora