29. Ogni suo sbaglio mi squarcia il petto.

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Attorciglio una ciocca di capelli attorno alle dita e apro gli occhi. La mia faccia di prima mattina mi fa venire il voltastomaco. Se ci fosse un concorso di bruttezza appena svegli, sarei senza dubbio al primo posto.

Sento dei passi venire nella mia direzione. Harley ha dormito qui ieri sera. Ci siamo addormentate mentre studiavamo.

Provo quasi vergogna a farmi vedere in questo stato. Ho gli occhi estremamente gonfi e rossi, i capelli spettinati, e la faccia impastata. Per non parlare dell'odore di cadavere del mio alito. Da non provare.

-Mi dispiace se mi sono addormentata.-, fa Harley imbarazzata.

Mi manca avere una migliore amica. Harley è senza dubbio molto importante, ora come ora, e le voglio bene, ma non è la mia migliore amica. Non riesco a trovare qualcosa in lei che mi spinga ad andare oltre all'amicizia comune. E, francamente, credo che per lei sia lo stesso. Non mi sembra che le interessi approfondire questo nostro rapporto.

-Figurati.- rispondo semplicemente.

Quando ieri sono uscita dal bagno della biblioteca, la sala era completamente vuota. Andrew non c'era più. Sono schizzata in camera mia alla velocità della luce e ci sono rimasta per tutto il tempo. Poi, Andrew mi ha mandato un messaggio: ha chiesto di vedermi. Ero quasi tentata di rispondergli. I suoi occhi continuavano a tornarmi alla mente, ma, fortunatamente, Harley si è presentata con libri e appunti, e questo mi ha permesso di non cedere alla tentazione di accettare l'invito di Andrew. Per questo la ringrazio.

Oggi inizierò ad imballare le cose che sono sicura non userò più prima di Washington. Manca davvero poco alla laurea e un sacco di ragazze mi hanno confessato di avere già il pavimento sommerso di scatoloni. Probabilmente Mavis è una di quelle. Sono sicura che la sua stanza sarà tappezzata di scatoloni e sacchetti. Immagino Charlie che le grida dietro perché lascia disordine in giro, e Rosalie che impazzisce perché con il casino che c'è non riesce a studiare. Mi vengono in mente gli anni passati, e le risate che mi facevo quando ero in stanza con loro. Ricordo quando Charlie iniziava a lanciare qualsiasi cosa trovasse dietro a Mavis per il disordine, e quest'ultima che si riparava dietro di me. E poi mi ricordo delle ultime sere prima dell'estate. Noi quattro, sdraiate nei nostri letti a riprometterci che, una volta finita l'università, saremo rimaste unite per sempre. Come quelle donne che a distanza di anni rivedono gli amici del college e si ritrovano a ridere a crepapelle nel ben mezzo di una cena di rimpatriata. Non è andata così.

Lancio lo sguardo sulla lettera che Mavis mi ha scritto. E' sul comodino.

Non è la prima che mi scrive, ma è sicuramente la prima che non ho letto, e che, per il momento, non ho intenzione di leggere.

Sto quasi per piangere, ma poi mi ricordo che Harley è ancora qui e la guardo mentre afferra gli appunti per ripassare il programma di ieri.

Non ce la faccio. La mia mente in questo momento è totalmente annebbiata da ricordi troppo importanti per non poterli rivivere.

-No, Harley. Per oggi passo. E' da settimane che studio ininterrottamente.- dico, e abbozzo un sorriso stanco.

Lei scatta in piedi e mi guarda comprensiva. -D'accordo. Ma se hai bisogno, scrivimi pure.-, e se ne va, lasciandomi sola.

Harley ha avuto un ruolo importante per me, anche se può sembrare il contrario. Sono sicura che senza di lei non sarei nemmeno a metà con lo studio, e adesso mi sento completamente pronta per superare gli esami. Anche se sono un po' preoccupata. Ma credo sia normale, no?

Afferro la lettera. Il mio cuore è combattuto, e, stranamente, la testa più di lui.

Poi però, mi viene in mente il dolore. Quanto sono stata male, e quando sto male tutt'ora. Mi vengono in mente le lacrime che ho versato, e la poso nuovamente sul comodino.

Non ho voglia di ridere oggi, e nemmeno di scherzare. Non o voglia di fare niente. Anche se so che non dovrei, l'unica cosa che riesco a fare è rivivere milioni di momenti passati con ognuna delle persone che mi ha cambiato radicalmente la vita.

Vorrei uscire spensierata, ma non posso. Qualsiasi cosa mi circonda mi ricorda uno di loro, ma soprattutto Andrew. Se penso a come si sente lui, mi si spezza il cuore, e per un momento vorrei correre da lui e rifugiarmi tra le sue braccia. Per un momento vorrei fingere che ci siamo solo noi due e non c'è niente e nessuno che ci circonda. Ma poi, provo solo rabbia.

Mi alzo dai piedi del letto e vago per la stanza senza una meta. Vorrei uscire, ma so che non cambierebbe nulla, e ci sarebbe il rischio di incontrarli.

Sono arrabbiata. Anche con me stessa. Stavo finalmente iniziando a rialzarmi. Anzi, mi mancava così poco per tirarmi su. Mi è bastato vederlo in quello stato per affondare nuovamente negli abissi.

Afferro il foglio bianco che c'è sulla scrivania, poi una penna. Probabilmente Harley ha messo qui questo foglio per gli appunti, ma me ne frego.

Ogni suo bacio mi da certezza. Ogni suo abbraccio mi da sicurezza. Ma ogni suo sbaglio mi squarcia il petto.

Guardo per qualche istante quello che c'è scritto a caratteri cubitali su quello che prima era un foglio destinato allo studio, e scuoto la testa.

-Davvero patetica.- mormoro tra me e me.

Lo sono. Sono patetica. Sembro una ragazzina di quindici anni, al posto della ragazza matura che voglio far credere di essere.

Dio, una ragazza matura non si comporta così. Una ragazza matura uscirebbe, affronterebbe il mondo che la circonda e cercherebbe di non farsi abbattere più di quanto già non lo sia.

-E parlo pure da sola.- Sbuffo.

Poi mi viene in mente quel giorno in cui ho incontrato Ally, e sorrido. Mi ricordo a come mi sono sentita, e a quella specie di discorso motivazionale che mi sono fatta nella mia mente.

Io sono più forte.

O forse sono solo lunatica e confusa. Credo di avere qualche problema di personalità. O magari è così che si sente ogni ragazza innamorata.

La verità è che ho paura. Ma forse pararne con qualcuno mi aiuterà. E non parlo di Harley. Lei già mi conosceva. Parlo di qualcuno che non ha la benché minima idea di chi io sia.

Mi accovaccio di nuovo nel letto e accendo la TV. Una puntata di Una Mamma per Amica mi aiuterà contro la depressione mattutina che mi sta affliggendo da quando mi sono svegliata.

CIAO AMICI!

Finalmente ho aggiornato... Anche se questo capitolo non sarà ricordato per la sua lunghezza

Comunque, siamo quasi alla fine di questo "libro" (se si può definire così ahaha), e mi sto sentendo male. Sono molto affezionata a questa storia.

Domanda: avete mai sofferto per amore?

Sono curiosa, perché è un argomento che in questo momento mi tocca personalmente

Buona lettura!

Ah, se il capitolo ti è piaciuto lascia una stellina, e fammi sapere cosa ne pensi!

Baci <3

WITH YOU? - COMPLETA  -IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora