"Mi dispiace, Polly. Mi dispiace così tanto." Me lo ha detto Mavis, con le lacrime agli occhi, prima che le chiudessi la porta in faccia e dopo averle gridato addosso le peggiori cose. Ma se lo è meritato, e non mi sento in colpa.
L'amicizia solida che avevo con il mio letto è duratura, ma adesso si sono messi in mezzo anche i fazzolettini di carta. Non credevo che se ne potessero compare tante scatole. O, per lo meno, non pensavo che a qualcuno potessero servirne tanti. Ma è così, non posso farne a meno.
Il lato positivo è che il tempo che ritaglio dallo studio lo sto dedicando a me e al mio stage a Washington. In una settimana mi sono data da fare. Ho firmato tutti i documenti, li ho inviati all'azienda e ho persino chiamato Vicky per chiederle di trascorrere lì con me due giorni. Così potrò parlare faccia a faccia con i direttori, e visitare la città in cui abiterò per tutta l'estate, e forse anche più a lungo.
La prima settimana dopo la scoperta della storia di Freddy ero a pezzi. Ho saltato un fottio di lezioni e sarò entrata in mensa non più di tre volte. Ma è proprio una cazzata quella che dicono: il tempo non guarisce le ferite, ti porta solo a sopportare il dolore. Io non ho ancora totale controllo della situazione, ma ci sto lavorando. Almeno non piango più ogni volta che entro nell'aula di comunicazione e vedo la faccia di Andrew e quella di Bill. Sto imparando a contenermi. Ora piango solo una volta entrata nella mia stanza, e infilata sotto le coperte.
Mi hanno cercata, tante volte. La prima sera, Andrew è rimasto a dormire nel corridoio, con la schiena appoggiata contro la porta della mia stanza. Non ho risposto ad un solo suo richiamo. Ad un certo punto, ho pure sentito Kara dirgli di chiedere la bocca se non voleva che Karen lo costringesse ad uscire. Dopo non l'ho più sentito. Ma io sapevo che era lì perché vedevo l'ombra. Un'altra volta invece, ha mandato Harry a parlare con me. Non sono stata molto educata, ma immagino che abbia capito la situazione. Mi sorride sempre, adesso. L'ultima è stata un paio di giorni fa, a lezione. Ha passato due intere ore a lanciarmi bigliettini. Non ne ho aperto nemmeno uno. Lasciavo che mi si impigliassero tra i capelli, o che mi rimbalzassero contro la schiena, per poi cadere a terra e rimanere lì.
Per quanto riguarda le ragazze, mi sono sentita i solo occhi addosso per tutto il tempo, ma adesso le occhiate stanno diminuendo. Charlie non mi fissa più come se fossi un alieno, Mavis non mi guarda con le lacrime agli occhi, e Rosalie non mi scruta come se volesse venire a parlarmi da un momento all'altro. Me ne andrei se dovesse avvicinarsi.
Una sera ho visto Andrew seduto sulla panchina davanti alla mia stanza. Mi dava le spalle, ma io so che era lui. Lo riconoscerei fra mille. Quelle spalle che prima mi trasmettevano sicurezza, adesso mi fanno paura. Singhiozzava. Vedevo le sue spalle curve essere scosse dal pianto. Stavo quasi per cedere, ma poi una morsa al cuore mi ha costretta a tornare nel letto tra le lacrime.
Non ho voglia di scherzare. Non ne ho più voglia da tre settimane a questa parte. Sono cambiata. Queste cose ti cambiano. Cambiano tutti. Per forza.
Però ammetto che dei lati positivi ci sono in tutto questo. Li ho scoperti da pochi giorni. Per prima cosa, ho imparato a conoscermi meglio. Ora so quali sono i miei punti deboli, e so che sono più coraggiosa di molte altre. Il 90% delle ragazze non avrebbe avuto il coraggio di bloccare Andrew e gli altri sul cellulare. Io sì. Fin da subito. Secondo, ho trovato un sacco di distrazioni. E Washington è la prima tra queste. La mia TV è sempre sintonizzata sul canale che riguarda la città. Il PC ha come sfondo il National Mall. Ormai sono già lì con la testa. Manca davvero poco.
Subito dopo la laurea tornerò a casa per qualche giorno, poi partirò. Non credo nemmeno di fare in tempo a disfare le valigie.
Vicky ha intuito che c'è qualcosa che non va in me, ma non dice nulla e la ringrazio per questo. Se penso che l'ultima volta che io e mia sorella ci siamo viste Mavis era con noi, sento le lacrime bruciarmi gli occhi.
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WITH YOU? - COMPLETA -IN REVISIONE
FanficPolly Evans è una comune ragazza di vent'anni, con ambizioni ed un sogno: diventare giornalista. I suoi unici obiettivi sono sopravvivere alle continue frecciatine della sua nemesi Ally, procurarsi un buono stage in un'agenzia giornalistica e termin...