Capitolo 1: l'inizio di tutto

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Pov's Alexa
Nuova vita, nuovi amici, nuova casa, ma sento che questo è solo l'inizio di quello che mi succederà a Los Angeles.
I miei pensieri vengono interrotti dalla sveglia e da mia madre che irrompe in camera
Mamma:"buongiorno"
Io:"buongiorno"dico ancora assonnata
Mamma:"scendi ti ho preparato la colazione"dice uscendo dalla stanza
Io:"okay arrivo"dico spengendo la sveglia che ancora suonava.
Esco dalla mia camera dalle pareti gialle, che mi piace tanto e
Scendo le scale e trovo la mia colazione sul tavolo con un biglietto:
Vado a lavoro, fai colazione e poi metti le stoviglie nel lavandino ciao ti voglio bene

Mamma
È una scheggia questa donna prima la vedi poi non la vedi più, un secondo fa è entrata in camera mia e ora è scomparsa.
Facio colazione velocemente poi mi faccio una doccia e mi lavo i denti, poi vado in camera e apro l'armadio e mi metto dei jeans e una maglietta a maniche corte bianca con una faccina che fa la linguaccia e le convers bianche.
Prendo il mio zaino rosa e mi incammino verso la scuola.
Mentre cammino prendo il telefono e vedo che sono le 7:57 e la scuola inizia alle 8:00 comincio a correre da casa mia ci vogliono 15 minuti per arrivare a scuola, comincio a correre più veloce che posso.
Dopo qualche minuto mi manca poco per arrivare alla scuola, poi noto una ragazza che corre e dopo poco arriviamo davanti alla scuola nello stesso momento
X:"sei nuova?"mi chiede la ragazza che correva
Io:"si mi sono appena trasferita dalla Florida"
X:"ah comunque io sono Nicole"
Io:"io sono Alexa"
Nicole:"bhe siamo in ritardo il primo giorno di scuola"
Mentre parlavamo non mi ero accorta che le porte della scuola erano chiuse
Io:"come facciamo?"dico un po' preoccupata
Nicole:"suoniamo il campanello"
Subito suona il campanello e la bidella viene ad aprirci la porta.
Bidella:"andate che siete già abbastanza in ritardo"
Noi annuiamo e a ci incamminiamo nei corridoi
Nicole:"che lezione hai?"
Io:"matematica"
Nicole:"bhe facciamo lezione insieme"
Arrivimo davanti all'aula e busso
X:"avanti"dice una voce all'interno dell'aula.
Noi entriamo
Prof:"bene in ritardo il primo giorno di scuola"dice arrabbiato.
Io in ritardo non era mai successo prima, sarà l'ansia della nuova scuola.
Nicole e io:"ci scusi"dicemmo all'unisolo dispiaciute
Prof:"andate a sedere" dice indicando due posti infondo all'aula.
Mentre andavamo a sedere notai un ragazzo mulato con una giacca di pelle e i jeans strappati che mi guardava divertito e rideva, ma che ha da ridere, cominciai a guardarlo male ma lui non ci fece caso e continuò a ridere fino a quando non intervenne il professore
Prof:"Pena non mi sembra il momento di ridere"
Ma lui non smise di ridere così
Prof:"visto che non smetti di ridere esci fuori dalla classe"
Lui si alzò e uscì dall'aula
Io:"bene cosi smette di ridere"dissi così ad alta voce che mi sentì anche il prof
Prof:"visto che si immischia anche lei, raggiunga il suo compagno fuori"mi dice
Prima di uscire Nicole mi sussurra
Nicole:"non stare dietro a Carlos è solo un povero scemo"mi disse sotto voce.
Credo sia il nome di quello stupido ragazzo che mi rideva dietro
Io:"hai ragione " risposi sempre sotto voce.
Uscii dalla classe e chiusi la porta
Carlos:"ma guarda chi si rivede"dice in tono ironico con un sorrisetto sulle labbra
Io:"stai zitto"dico acida mentre mi appoggio con le spalle al muro
Carlos:"che hai dolcezza?"dice avvicinandosi a me
Io:"1 non chiamarmi dolcezza,2 allontanati da me e 3 stai zitto"
Carlos:"ma che caratterino"
Io:"sbaglio o ti ho detto di stare zitto"
Carlos:"mi dispiace per te dolcezza, ma non prendo ordini da nessuno"dice sempre con quel sorrisetto
Veniamo interrotti dal professore che ci fa ritornare in classe.
Dopo neanche 2 secondi che mi sono seduta mi arriva un bigliettino:
Riprenderemo dopo il nostro discorso dolcezza
Il biglietto non era firmato ma si capiva che era Carlos solo lui usava quel nomignolo; subito gli risposi:
Non ci contare e non chiamarmi dolcezza
Gli tirai il bigliettino che lo prese al volo, poco dopo me lo ritirò con su scritto:

Mi piace quando ti arrabbi

Lui si girò con sorrisetto sulle labbra e io lo fulminai con lo sguardo, ma che problemi ha questo ragazzo.

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