Capitolo 8:verità

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Pov's Alexa
Erano le sette e quarantacinque e mi ero già lavata e vestita, decido di uscire per andare a scuola, quando apro la porta vedo Carlos in moto
Io:"Perché sei qui? "Chiedo confusa
Los:"ti accompagno a scuola"
Io:"ah okay, grazie"dico sorridendo
Los:"non ringraziarmi e sali"
Salgo dietro di lui e mi metto il casco, Carlos all'improvviso parte a tutta velocità e io mi arreggo a lui dallo spavento
Los:"attenta a non cadere"dice ironicamente
Io non ci faccio caso e mi appoggio alla sua schiena, come sempre, mi piaceva stare in quel modo , mi sentivo tranquilla
Los:"Alexa ora puoi scendere"
Io:"cosa?"
Los:"siamo arrivati a scuola, purtroppo"mi guardo intorno e noto che eravamo davanti alla scuola inmpalati, scesi subito e diedi il casco a Carlos che stava scendendo dalla moto
Io:"ora devo andare dalle mie amiche, ciao"dico avviandomi verso l'entrara
Los:"ciao dolcezza"dice guardandomi.
Io però mi devo occupare di altre questioni, voglio sapere esattamente perché Sofia mi ha mentito.
Mi guardo attorno e vedo Sofia insieme a quel biondino che mi pare si chiami Kendall, mi avvicino a lei
Io:"Sofy ti posso parlarti in privato?"gli chiedo cordialmente
Sofia:"si, ciao Kendall"
Kendall:"ciao"
Ci allontaniamo da Kendall che si avvicina a Logan che era lì vicino e io e Sofy cominciamo a parlare
Io:"perché non mi hai detto che Carlos è tuo cugino?"
Sofy:"chi te l'ha detto?"dice cominciando a sudare freddo
Io:"Carlos, ora rispondimi"dico seriamente e un po' arrabbiata
Sofy:"bhe......non te l'ho..detto..................perché"balbetta
Io:"perché"dico incitandola
Sofy:"avevo paura che mi guardassi con occhi diversi perché sono la cugina di Los e per questo non potevamo essere amiche"
Io:"solo per questo, io non ti avrei mai guardata con occhi diversi, siamo amiche e lo saremo sempre"
Sofy:"grazie"dice sollevata
Sofia:"ah cosa è successo ieri, con Carlos? "Chiede curiosa
Io:"chiedilo a tuo cugino"
Sofy:"se ne lo dici, io ti dico perché Carlos non vuole ricordare i suoi genitori"
Quindi lei lo sa, sa tutto e non mi ha detto niente
Io:"quindi te lo sai "
Sofy:"si"dice timidamente
Io:"e cosa aspettavi a dirmelo!"
Suona la campanella
Sofy:"te lo dico dopo"
Io:"no dimmelo ora"non faccio in tempo a finire la frase che lei è già andata in classe, così corro verso la mia aula dove c'è lezione di geografia insieme a Carlos.
Mi siedo vicino a lui che mi sorride
Prof:"avete portato tutti la ricerca? "
La ricerca, l'avevo lasciata a casa di Carlos
Los:"tranquilla l'ho portata"dice tirando fuori dallo zaino il mio quaderno, faccio un sospiro di solievo
Prof:"chi vuole leggere per primo la sua ricerca?"
Io alzo la mano
Prof:"Alexa e Carlos venite a leggere la vostra ricerca"
Io mi alzo seguita da Los col quaderdo in mano
Los:"la leggi te"mi sussurra e io annuisco e prendo il quaderno
Ci mettiamo accanto alla cattedra e Carlos si mette dietro di me e io comincio a leggere, dopo aver finito di esporre la ricerca
Prof:"bravi, Alexa te sei appena entrata in questa scuola però mi sembri una che studia e che sa quello che deve fare visto che hai fatto la ricerca insieme a Carlos che di solito non fa mai nulla"
In realtà Carlos non ha fatto nulla ma lasciamo stare.
Dopo la lezione più noiosa della mia vita corsi in cortile dove credevo di trovare Sofy, infatti era lì seduta con la schiena appoggiata al tronco di un albero, corsi verso di lei, non avevo mai corso così veloce in vita mia
Io:"dimmelo"dico piombandole davanti
Sofy:"cosa? "Chiede non sapendo a cosa mi riferissi
Io:"al perché Carlos a reagito così quando ho detto genitori"
In quel gli viene tutto in mente
Sofy:"se te lo dico mi prometti che non dirai a Carlos che te ľho detto io"
Io:"lo prometto"dico senza neanche pensarci e prendendo una bottiglia per bere, visto la corsa più veloce della mia vita
Sofy:"Carlos è orfano"
A quelle parole gli sputo l'acqua in faccia
Sofy:"Alexa"
Io:"come è orfano!"urlo
Sofy:"si, ora abbassa la voce e dammi un fazzoletto"gli passo un fazzoletto
Sofy:"Carlos è stato lasciato a dei genitori adottivi che non si prendevano molta cura di lui, in pratica Los doveva sempre prensare a se stesso, si doveva procurare il cibo da solo dormiva nello scantinato della casa, fino a quando anche i genitori adottivi morirono in un incidente stradale"
Mi scappava da piangere a pensare che Carlos avesse sofferto così tanto, avevo gli occhi lucidi e lui alla fine mi faceva tenerezza

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