Capitolo 20: Non me lo aspettavo da te

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Pov's Alexa
Stavo uscendo dall'aula insieme alle mie inseparabili amiche, decisi di andare da Carlos, così avremmo potuto passare l'intervallo insieme.
Andai verso la sua aula, varcai la soglia e una strana sensazione mi invase il corpo,come se qualcosa non andava, ma lui non c'era,continuai a cercarlo, ma niente.
In seguito cercai di chiamarlo, ma non rispose, e quella stupida vocina della segreteria telefonica mi fece innervosire ancora di più, dun tratto sentii degli strani rumori provenire dallo sgabuzzino del bidello.
Mi avvicinai lentamente, quella strana sensazione si fece più forte, appoggiai lentamente la mano sulla maniglia e la girai, e subito dopo aprii la porta.

Non credevo hai miei occhi, sentií il mio cuore farsi cupo e spazzarsi in mille pezzi, i miei occhi ricoperti da un velo di tristezza si fecero umidi e e le lacrime cominciarono a rigarmi il viso.
Lui era lì a guardarmi, che due secondi fa si stava baciando con foga quella puttana di Ariana e cercava di togliergli la maglietta, si capivano bene le sue intenzioni, ora era lì senza dire una parola e fissandomi con occhi intensi e colpevoli.

Rimasi bloccata vedendolo, non riuscivo a parlare, non volevo vederlo, corsi via piangendo, era l'unica cosa che potevo fare, non avevo coraggio né di restare lì a guardarlo né di urlargli contro, ero devastata, mi sentivo vuota, come se dentro di me non ci fosse nulla, un buco nero, il vuoto assoluto.

Comtinuai a scappare, mi accorsi che lui non cercò nemmeno di inseguirmi per scusarsi o per farsi perdonare; ma che dovevo aspettarmi da lui, non gli e mai importato nulla di me, infondo le cose che dicevano sul suo conto erano vere, cercava solo una ragazza troia o per lo meno carina da portarsi a letto, poi il giorno dopo lei non esisteva più per lui, le sfruttava e basta, e avrebbe fatto la stessa cosa con me, ero solo uno stupido deficente e stronzo che pensa solo a se stesso.

Pov's Carlos
Mi sentivo uno schifo, ero un mostro, come ho potuto fargli una cosa del genere.
Quando la vidi piangere, sentii qualcosa all'interno del mio petto che mi faceva male, molto male.
Lei non era come tutte le altre ragazze, lei era speciale e unica e io l'ho fatta soffrire.

Ariana:"continuiamo"disse con voce sensuale interrompendo i miei pensieri e avvicinandosi a me.
Io non risposi restai a guardare il vuoto, a pensare ad Alexa che mi aveva cambiato.
Uscii dallo sgabuzzino e andai nello scantinato della scuola, qui non entra mai nessuno, è sporco polveroso e cupo, mi sedetti nel punto esatto dove lei aveva pianto per la prima volta davanti a me e io l'ho consolata, tutti quei ricordi mi piombarono nella mente e mi sentií ancora peggio per l'azione compiuta oggi; i miei occhi si fecero umidi e le lacrime cominciarono a scendere, stavo piangendo senza volere.

Le mie lacrime solcavano sulle mie guance, facevano male come delle fiamme ardenti che mi bruciano il cuore; ma poi pensai, stavo piangendo io non piango mai, lei mi ha solo rammollito, sono diventato debole e tenero, una preda facile, lei mi aveva cambiato, devo tornare duro e ed egoista che usa le ragazze solo per i propri interessi, e che non gli importa nulla dei sentimenti.

Mi asciugai le lacrime e mi alzai di scatto dando un pugno per sfogarmi, facendomi sanguinare la mano e provocando una crepa sul muro.
Forse è meglio che mi sia allontanato da lei e che l'abbia fatta piangere così ora è arrabbiata e non si avvicinerà più a me, so che soffre ma non me ne importa niente

Pov's Alexa
Stavo ancora piangendo pensando a lui, e decisi di dirigermi verso il bagno per restare sola, ma senza accorgermene incrociai lo sguardo di Sofia e Nicole che appena mi videro mi vennero in contro preoccupate
Sofia:"cosa ti è successo?"disse dolcemente accarezzandomi il braccio
Io no risposi e abbassi la testa per non far vedere che stavo piangendo, anche se credo che l'abbiano già capito, continuai a camminare ed entrai in bagno e per mia fortuna non c'era nessuno.

Mi chiusi la porta alle spalle, guardai il pavimento e cominciai a pensare; non mi sarei mai aspettata da lui una cosa del genere, sembrava cambiato, ma è sempre rimasto lo stesso, mi ha solo usata, tutte quelle voci che dicevano sul suo conto era vere; anche se cercavo di ignorarle e pensare che in realtà fosse dolce e leale, ma mi sono completamente sbagliata, e continuai a pensare provando a soffocare il mio pianto.

Poco dopo sentii la maniglia girarsi e la porta aprirsi lentamente, vidi sbucare Nicole e Sofia, all'inizio rimasero zitte facendo sentire solo i miei continui singhiozzi, ma in seguito decisero di parlare
Nicole:"chi è stato a farti soffrire?"chiese
Io:"preferirei non parlare di lui"dissi in tono strozzato alzando il mio volto dal pavimento facendogli vedere le lacrime che in quel momento erano cessate
Sofia:"stai un po' meglio?"mi chiese guardandomi, io abbassai di nuovo lo sguardo e gli risposi
Io:"si"risposi anche se dal mio tono triste si capiva che non era così
Nicole:"vuoi un abbraccio?"chiese aprendo le braccia, io annuii con la testa, e venne ad abbracciarmi, in seguito anche Sofia si aggiunse all'abbraccio, stavo meglio, ma non abbastanza per scordarmi di lui.

Angolo Autrice
Sono tornata!!! Ve l'avevo detto che non vi potevate sbarazzarvi di me tanto facilmente, ora che sono tornata ho tante nuove idee quindi aggiornerò ogni domenica, ciao e spero che questo capitolo vi sia piaciuto

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