Un incontro burrascoso

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Arrivo con la macchina difronte alla tavola calda in cui vado di solito e mi fermo proprio davanti all'entrata. Scendo dalla macchina, meravigliata che non ci sia nessuno nei paraggi, non c'è nemmeno una macchina nel parcheggio e mi domanda il perché. Di solito è sempre pieno.
Poi un dubbio si insinua nella mia testa...
No! Non ditemi che...
Mi avvicino di corsa alla porta di vetro della tavola calda e con mia grande sfortuna il mio sospetto diventa realtà. È chiuso.
Non potrebbe andare peggio di così oggi. Sembra che qualcuno si sia messo d'accordo per non farmi bere la mia cioccolata quest'anno.
Mi rendo conto che sto battendo i denti dal freddo, così torno velocemente alla macchina e salto dentro. Tiro fuori il telefono dalla tasca e comincio a cercare un altro posto nei paraggi in cui vendano almeno un po' di cioccolata calda.
Mi accontento anche delle bustine del supermercato.
Qualche minuto dopo, la mia ricerca sembra dare buoni risultati, infatti trovo un'altra tavola calda a poca distanza da dove mi trovo in questo momento.
Accendo immediatamente la macchina, esco dal parcheggio e mi rimetto in marcia. In base alle indicazioni di Google maps, la tavola calda si trova proprio ai piedi della montagna, il che mi costringe a passare sopra il ponte di legno che si trova all'entrata della città.
Quando lo attraverso, noto che il ruscello che scorre sotto di esso è completamente ghiacciato, tuttavia la cosa che mi colpisce di più é una macchina ferma a metà del ponte. Un Suv bianco.
Gli passo accanto e noto al suo interno un ragazzo al telefono. Da come si agita e muove le braccia direi che sta avendo una conversazione alquanto animata.
In un primo momento mi viene in mente di fermarmi, ma poi osservandolo meglio non sembra essere in difficoltà. Si sarà soltanto fermato a parlare al telefono, così passo oltre e continuo a guidare fino alla mia destinazione.
Una volta difronte alla tavola calda tiro un sospiro di sollievo nel constatare che fortunatamente é aperta. Le luci al suo interno mostrano la gente seduta ai tavoli, così mi affretto ad entrare.
Apro la porta e una campanella suona, avvertendo i dipendenti del mio arrivo. Il freddo che provavo fuori svanisce all'istante non appena il calore del locale mi investe in pieno viso. Inizio a togliermi la sciarpa, i guanti e il berretto mentre mi dirigo al bancone.
Aspetto finché una donna dai capelli grigi e dallo sguardo dolce come quello di una nonna arriva in mio soccorso dicendo <Ciao tesoro, cosa ti porto?>.
<La cioccolata calda più grande che avete> rispondo immediatamente con un sorriso a trentadue denti.
La donna fa una risatina e prende appunti sul suo taccuino <Con la panna o senza?>.
<Senza> rispondo. Non mi piace la panna sopra la cioccolata calda, secondo me rovina il suo meraviglioso sapore.
<Marshmallow?> chiede ancora la donna. Dio, i marshmallow nella cioccolata? Che orrore!
<No, grazie> le rispondo, scuotendo la testa.
<Ok tesoro, la tua cioccolata arriva subito. Se intanto ti vuoi sedere...> mi dice, indicandomi con la penna un tavolo libero accanto alla grande vetrata del locale.
<Grazie>. Le rivolgo un sorriso cordiale e vado al tavolo. Mi tolgo il cappotto, appoggiandolo allo schienale della sedia, dopodiché mi siedo.
Osservo fuori dalla vetrata e mi accorgo che ha improvvisamente ripreso a nevicare. Papa aveva ragione. In quel momento il telefono mi vibra in tasca, così lo prendo e noto che c'è un messaggio di mia madre.

Mamma: Ha ricominciato a nevicare. Stai attenta.

Le rispondo subito, dicendole di stare tranquilla e rimetto il telefono nella tasca dei pantaloni.
Mentre aspetto che arrivi la mia cioccolata, mi ritrovo ad osservare le poche persone presenti nel locale: una ragazza sta scrivendo qualcosa al computer mentre sorseggia quella che ha tutta l'aria di essere una tazza di tè. Più il la c'è un uomo anziano concentrato a leggere un giornale, probabilmente di stamattina, mentre mangia una porzione di crocchette di patate. Nel tavolo difronte invece c'è una coppia di ragazzi che si tengono la mano e si baciano amorevolmente. Sono così carini!
Mi volto di nuovo verso il mio tavolo e inizio a giocherellare con il portatovaglioli a forma di albero di Natale. Anche i tovaglioli sono decorati, alle estremità hanno delle piccole stelle gialle.
Ora che ci penso in realtà, tutta la tavola calda è addobbata. Ghirlande verdi con l'agrifoglio adornano le pareti estendendosi per tutto il locale, mentre la voce di Bing Crosby arriva dalla radio dietro il bancone.
Finalmente arriva la mia cioccolata calda, la donna di prima me la mette difronte e mi rivolge un sorriso dolce <Ecco a te tesoro, se ti serve altro chiamami pure>.
Le rivolgo un sorriso, scostandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio <La ringrazio molto>.
La donna annuisce con la testa e torna dietro il bancone, mentre io mi tuffo letteralmente sulla mia tazza fumante di cioccolata.
Soffio sull'estremità, poi me la porto alle labbra e finalmente posso degustare quel sapore celestiale che solo questa bevanda possiede. È come se fossi in paradiso.
Tuttavia il mio momento di estasi viene interrotto quando la porta della tavola calda si apre sbattendo. Il freddo si fa strada nel locale velocemente e un ragazzo entra scrollandosi la neve di dosso.
Dopo aver richiuso la porta si dirige al bancone e la signora lo accoglie dicendogli <Ciao giovanotto, cosa posso portarti?>.
<Un chilo di fortuna se è possibile> risponde lui brusco.
La donna fa una risatina <Credo di aver esaurito le scorte al momento, posso portarti altro?>.
Il ragazzo tira fuori il portafoglio dalla tasca e facendo scivolare una banconota sul bancone dice <Una birra>.
La signora annuisce dicendo <Arriva subito>.
Il ragazzo si volta nella mia direzione, facendomi riabbassare velocemente lo sguardo. Non voglio che pensi che lo stia fissando, anche se da quel poco che vedo, sotto i vestiti pesanti deve nascondersi un bel ragazzo.
Torno a bere la mia cioccolata quando con la coda dell'occhio lo vedo venire nella mia direzione.
Alzo leggermente gli occhi e lo vedo togliersi la sciarpa, il berretto di lana e il cappotto e... non mi sbagliavo. È davvero un gran figo!
I capelli biondi corti mettono in risalto i suoi occhi dorati, e il suo corpo... wow. Slanciato e muscoloso e... molto, molto alto. Sarà almeno un metro e novanta.
Mi lancia un'occhiata prima di sedersi al tavolo difronte al mio, dandomi le spalle. Cavolo, che spalle!
Il maglione che indossa lo rende sexy da morire e fascia i muscoli del suo corpo perfettamente.
Faccio un sospiro, prendo un tovagliolo e inizio a farmi aria.
Perché ho più caldo del previsto?
Improvvisamente però il ragazzo si alza di nuovo e i miei occhi cadono sul suo sedere. Wow!
Come mi piacerebbe poter... cavolo Van ma che pensieri fai!
Cerco di tenere a bada ogni pensiero erotico che sta nascendo nella mia testa e vedo che questo Dio greco ha cambiato posizione. Ora non mi da più le spalle, ce l'ho difronte e mi sta guardando con le braccia conserte.
Lo sguardo serio e scontroso posato sul mio. Mi sento terribilmente in imbarazzo e l'unica cosa che riesco a fare è rivolgergli un sorriso timido che per lui non ricambia.
Anzi, mi dice bruscamente <Che diavolo hai da guardare?>.

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Spazio Autore:
Ciao ragazze, bentornate ad un nuovo capitolo di UN AMORE SOTTO LA NEVE! ❄☃
Vi sta piacendo la storia? Io personalmente mi sto divertendo molto a scriverla e mi divertono ancora di più i battibecchi tra la nostra Van e questo scontroso ragazzo che ha incontrato, ma voi li vedrete più avanti, la prossima settimana.
Come vi sembra per adesso questo nuovo bad boy? Sarà all'altezza di entrare nel gruppo di Kyle e Aiden?
Fatemi sapere nei commenti tutto ciò che pensate mi raccomando!!!

Vi auguro una buona serata e vi do appuntamento al prossimo capitolo.
Ciao a tutte 👋 👋 👋

Un Amore sotto la Neve - nuovo capitolo.
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