Quattro ore prima
La mia storia è iniziata esattamente così, con un grido...
Mia madre si precipita giù dalle scale urlando il mio nome.
Una volta arrivata in cucina esclama <Van! Tesoro che succede?>.
Mi volto a guardarla, ha il fiatone come se avesse appena corso la maratona di New York. Ha una mano appoggiata al muro, come per sorreggersi e cerca di riacquistare il suo respiro naturale.
<Abbiamo finito la cioccolata calda!> esclamo inorridita, con la scatola vuota in mano.
Lo sguardo di mia madre saetta tra me, la scatola di cioccolata vuota e la credenza aperta. Fa un respiro di sollievo e chiude per un attimo gli occhi. La conosco, sta cercando di restare calma.
<È per questo che hai urlato come se ti stessero torturando? Perché è finita la cioccolata?> esclama incredula, mettendosi le mani sui fianchi.
La osservo, i capelli marroni le ricadono sulle spalle e l'abbigliamento in stile natalizio, maglietta rossa e verde e pantaloni marroncini, la fanno sembrare un elfo di Babbo Natale. Anche se la sua espressione assomiglia un po a quella del Grinch.
<Non avere la cioccolata calda in casa, per di più il giorno della Vigilia di Natale, è una tortura mamma!> esclamo isterica, voltandomi e buttando la scatola, sempre vuota, nel cestino della spazzatura.
<E c'era bisogno di fare una scenata del genere? Mi hai spaventato a morte! Tuo padre è quasi caduto dal tetto> mi informa.
Solo ora che la mamma ha nominato mio padre, sento i suoi passi sopra le nostre teste. È sul tetto a sistemare i teli di neve finta. Per quale motivo poi? Sta nevicando fortissimo!
<Certo!> urlo a mia madre <Tu non capisci, sono in piena astinenza da cioccolata e sai che non riesco a stare senza cioccolata la sera della Vigilia!>.
Mia madre scuote la testa e viene verso di me, fruga un po nella credenza, ancora aperta e quando trova quello che sta cercando si volta con un sorriso sul viso e mi dice <Beh, c'è il tè! Puoi bere questo>.
<Il tè?> faccio io, a braccia conserte e inarcando un sopracciglio <Sei seria?>.
<Si, non credo sia così grave se per una sera non bevi la cioccolata> fa lei, scrollando le spalle.
<No> dico semplicemente io, nel tono più finto che mi riesce <Non è grave infatti, è gravissimo!>.
Mia madre sbuffa e proprio in quel momento entra in cucina mio padre, togliendosi di dosso la neve che lo ha ricoperto da capo a piedi.
<Michael!> esclama mia madre <Non puoi andare sul vialetto? Stai sporcando tutto il pavimento>.
Mio padre si toglie il cappotto e risponde a mia madre <Non se ne parla nemmeno Carol! Ho già sofferto abbastanza il freddo sul tetto per uscire di nuovo>.
<Sembri l'abominevole uomo delle nevi> lo prendo in giro io, facendo un sorrisetto.
<Ah ah, che spiritosa la mia bambina> fa lui, facendomi la linguaccia e venendo verso di me.
<Perché stavate urlando? Litigate anche la sera della Vigilia?> indaga, scompigliandomi i capelli.
<Tua figlia ha deciso di tornare a fare i capricci come quando aveva sei anni> lo informa la mamma.
Non è vero! La cioccolata non è un capriccio, è una necessità, una questione di vita o di morte.
<Fammi indovinare... è finita la cioccolata calda vero?> fa mio padre, divertito.
Mia madre annuisce e lui scoppia a ridere dicendo <È incredibile come riusciate a litigare sulle cose più inutili>.
<Non c'è niente da ridere!> esclamo minacciosa.
<Oh andiamo Van, puoi sempre farti una camomilla> suggerisce mio padre, prendendo fuori dalla credenza la scatola della camomilla.
Alzo gli occhi al cielo e mi volto, pronta ad uscire al più presto dalla cucina.
<Ok basta, io me ne vado> annuncio e vado dritta in salotto.❄❄❄❄❄❄
Sono seduta sulla poltrona da quasi due ore ormai e nel frattempo ho appena visto Mamma ho perso l'aereo. Da qualche minuto ho iniziato a vedere il sequel, quello in cui il ragazzino si perde a New York, ma l'ho visto così tante volte che mi sto annoiando a riguardarlo, così cambio canale. Mamma e papà sono rimasti in cucina a preparare la cena per stasera e il pranzo per domani. Cosa inutile secondo me, perché tanto ci penserà la nonna a preparare un pranzo capace di sfamare tutti gli elfi e le renne di Babbo Natale, visto che domani lei e il nonno saranno a pranzo da noi.
Continuo a cambiare canale, le luci del gigantesco albero di Natale accanto alla finestra brillano e il fuoco accanto a me scoppietta ed emana un calore molto piacevole in questa fredda sera di Dicembre.
Tuttavia nulla riesce a distrarmi dal mio incessante bisogno di stringere tra le mani una tazza di fumante e deliziosa cioccolata calda; nemmeno quando suonano alla porta e la mamma va ad aprire. Dei bambini stanno intonando dei canti natalizi e le loro piccole e candide voci risuonano per tutta la casa. Adoro quest'atmosfera, il caldo del focolare, le calze appese al camino, i regali, la neve, l'albero, le decorazioni... adoro tutto del Natale.
Come dice Dickens nel suo libro, in questo periodo dell'anno le persone diventano più buone, caritatevoli e aprono il cuore al loro prossimo.
In questo momento mi sento tutt'altro che buona e caritatevole, anzi, mi sento proprio come Scrooge, l'avaro vecchietto che Dickens ha scelto come protagonista del suo libro Canto di Natale.
L'unica differenza tra me e lo zio Scrooge è che lui non poteva fare a meno del suo denaro, mentre io non riesco a fare a meno della mia cioccolata.
Vedo la mamma attraversare il corridoio, diretta in cucina, e quando torna con un vassoio pieno di dolci natalizi fatti in casa, ne offre qualcuno ai bambini che hanno appena cantato per noi, o meglio, per i miei genitori dato che io non mi sono mossa nemmeno per un secondo dalla poltrona.
Sento i miei salutare i bambini e augurare loro Buon Natale, seguito dal rumore della porta che si richiude.
Sbircio da sopra la poltrona, buttando un occhio alla grande finestra alle mie spalle e vedo il gruppo di bambini che si allontana, diretti alla prossima casa.
Torno a concentrarmi sulla tv e continui a cambiare canale, finché non succede una cosa che mi rende ancora più nervosa e isterica.
Mi sono imbattuta in una replica di Polar Express e indovinate in quale scena...
Nemmeno a farlo apposta sono capitata proprio durante la scena in cui i camerieri del treno ballano e servono centinaia di tazze di caldissima cioccolata calda ai protagonisti.
Basta! Non c'è la faccio più!
Se anche i personaggi dei cartoni animati possono avere la loro cioccolata, l'avrò anche io, o non mi chiamo Vanessa Styles!
In un secondo salto giù dalla poltrona, salgo di corsa le scale due gradini alla volta ed entro in camera mia. Prendo fuori dall'armadio il maglione più pesante che ho e... aspetta... è giallo fosforescente!
Al diavolo! Non mi importa, per una buona dose di cioccolata calda faccio questo ed altro!
Così, anche a costo di sembrare Titti, mi infilo il maglione di lana giallo e prima di uscire dalla mia camera do un'occhiata fuori dalla finestra.
Ha smesso di nevicare.
Perfetto!
Esco dalla mia stanza e corro giù per le scale.
Dalla cucina, mia madre mi vede correre verso la porta di casa, quindi mi viene subito dietro con uno strofinaccio in mano, dicendo <Ehi, dove vai tu così di corsa?>.
<Esco> dico semplicemente, infilandomi cappotto, guanti, sciarpa e berretto di lana.
<Esci? Ma dove vai con questo tempo? Hai visto come nevica?> fa mia madre, indicando le finestre.
<Ha smesso mamma, non succederà niente. Non ti preoccupare> le dico io, tranquillizzandola.
Mio padre fa capolino dalla cucina e mangiando un biscotto dice <Le previsioni hanno detto che ricomincerà a nevicare a breve Van, faresti meglio a restare a casa>.
<Oh, ho detto di non preoccuparvi. Vado solo a due isolati da qui, torno subito> faccio io, sbuffando.
Apro la porta e il freddo della sera mi investe in pieno, facendomi rabbrividire un po.
Cavolo, è proprio freddo! E non è ancora calata la notte, sono solo le diciassette... si preannuncia un Natale molto freddo quest'anno.
Faccio un respiro profondo e prendendo coraggio esco di casa, con la voce di mia madre alle spalle che mi chiede <Almeno ci dici dove stai andando?>.
Mi volto verso di lei, sulla soglia di casa che sta tremando dal freddo e le dico decisa come non mai <A prendere la mia cioccolata!>.
Detto questo, chiudo la porta di casa alle mie spalle. Attraverso il giardino pieno di neve, in mezzo al quale si trova un bellissimo pupazzo di neve che ho fatto personalmente l'altro giorno.
Entro in macchina e dopo aver acceso il motore, esco dal vialetto di casa e mi dirigo alla tavola calda che si trova a due isolati da casa mia.
Deve essere passato da poco uno spazzaneve, perché le strade sono completamente pulite.
Difronte a me, in fondo alla strada, c'è la montagna che ci separa dal resto delle altre cittadine del Massachusetts e tutto intorno si estendono boschi fino alla cima del monte innevato.
I lampioni lungo la strada, ma soprattutto la luce della luna e le stelle, mi accompagnano nel mio breve tragitto fino alla tavola calda.
Tuttavia, c'è qualcosa di strano nell'aria stasera, è come se avessi la sensazione che mi stia per succedere qualcosa di straordinario.
Credo che sarà una notte molto, molto lunga...❄❄❄❄❄❄❄❄❄❄❄❄❄❄❄
Spazio Autore:
Ciao ragazze, buon inizio settimana a tutte 😁. Il Natale si sta avvicinando, siete contente?
Spero che questa storia vi accompagni durante quest'attesa e che vi faccia sorridere e scaldare il cuore con i suoi personaggi. Come avete visto i toni e gli argomenti trattati sono molto più leggeri e spensierati rispetto a Il Nostro Fantastico Errore e Summer Love.
Fatemi sapere se vi sta piacendo, come trovate la nostra Van e cosa vi aspettate che succeda con l'avanzare della storia.
Come in ogni storia ci saranno alcuni
punti in cui piangeremo, ma vi assicuro che la maggior parte del tempo ci divertiremo e ci innamoreremo sempre di piu grazie a questi nuovi protagonisti 😉😊Detto questo vi auguro una buona serata e vi do appuntamento al prossimo capitolo.
Ciao a tutte 😘❄
Un Amore sotto la Neve - nuovo capitolo.
Giovedì su Wattpad ❄Summer Love - ultimo capitolo di stagione.
Domenica su Wattpad 🌞Il Miglior Errore della Nostra Vita.
Dal 9 Gennaio 2017 su Wattpad ❤
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Un Amore sotto la Neve
القصة القصيرةÈ la Vigilia di Natale a Kriss Mass. I regali sono sotto l'albero, le decorazioni addobbano le case e le luci brillano per le strade. Sembra tutto pronto, ma per Vanessa Styles qualcosa non va, una cosa fondamentale per lei: ha finito la cioccolata...