Ricordi del passato - seconda parte

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<...all'epoca credevo di avere una famiglia come tutte le altre, una madre amorevole, un padre che si preoccupa per il proprio figlio e la propria moglie, ma quella che i miei genitori mostravano alle altre persone non era la famiglia che conoscevo io. Quando sei piccolo non ti rendi conto di quello che sta succedendo attorno a te e probabilmente io avrei continuato ad essere ignaro di tutto se non lo avessi visto con i miei occhi>.
Jordan fa un sospiro. Posso percepire la difficoltà che prova nel raccontarmi il suo passato, ma voglio sapere, devo sapere. Non posso permettere che anche questa volta facciamo un passo indietro nel nostro rapporto, così lo sprono a continuare dicendo <Che cosa hai visto Jordan?>.
<Mio padre a letto con un'altra>. Lo sento deglutire, così lo stringo forte a me.
<Stavo giocando in corridoio, quando ho sentito i loro gemiti, i loro sussurri. Così mi sono avvicinato alla camera dei miei genitori, la porta era socchiusa e li ho visti. All'inizio credevo fosse mia madre la donna con lui, ma quando l'ho vista in faccia, sconvolta dagli spasmi che quello stronzo le faceva provare mentre affondava dentro di lei...>.
Jordan si ferma, il suo respiro è accelerato incredibilmente e solo ora mi rendo conto di quanta rabbia coltivi dentro di sé.
Dopo un sospiro riprende a continuare <...Quando l'ho vista in faccia ho capito che non era la mamma, non era nemmeno una donna. Era una ragazzina, avrà avuto sedici anni>.
Mi porto una mano alla bocca, sconvolta.
<La cosa peggiore però è stata qualche giorno dopo, quando ho sentito la mamma piangere in bagno. Ho aperto lentamente la porta per far si che lei non si accorgesse di me, ma avrei tanto voluto non farlo. Era una scena pietosa Van, mia madre era inginocchiata a terra, completamente nuda che si stringeva le ginocchia al petto. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, il mio sguardo esplorava ogni parte del suo corpo ed è lì che ho visto i lividi>.
<Jordan...> riesco soltanto a dire. Mi volto verso di lui e vedo che sta tremando, ma non dal freddo, sta tremando dalla rabbia. Le nocche delle mani chiuse a pugno sono diventate bianche.
Gli afferro una mano e lui la rilassa, intrecciando le sue dita alle mie. Gli accarezzo una guancia.
<Tante chiazze nere sulla pelle, alcune piccole, altre enormi. In quel momento ho capito che la mia famiglia non era assolutamente come le altre. La mia era una famiglia dannata. Il mio non era un padre, era un mostro che picchiava la moglie e andava a letto con le ragazzine. Mi ricordo che... quando ho visto i lividi sul corpo di mia madre, sono entrato in bagno e sono corso ad abbracciarla. Ha iniziato a piangere ancora più disperatamente quando mi ha visto, ma non credo che fosse per il fatto che era stata picchiata. Credo fosse perché non volesse che io la vedessi in quello stato. Lei non me l'ha mai detto, ma io sono sicuro che mio padre l'aveva già picchiata in passato, nonostante lei si mostrasse sempre sorridente>.
Si ferma di nuovo, piccole lacrime spuntano dai suoi occhi e gli ricadono lungo le guance <Sai Van, era bellissima, il suo sorriso illuminava la stanza quando entrava>.
<Posso immaginarlo, devi assomigliarle molto> gli dico, sorridendo.
<Non lo dico per tirarmela, non sono mai stato un tipo vanitoso, ma si le somiglio molto fortunatamente. Non avrei potuto sopportare di somigliare anche solo per poco a quello stronzo di mio padre>.
Nel nominare il padre, Jordan ha un sussulto e dice <Il mio passato non è solo questo Van, sei sicura di voler sentire il resto?>.
Dal modo in cui lo dice, sembra che ci sia qualcosa di ancora più terribile da sapere. Ma cosa potrà mai esserci ancora?
Annuisco.
<Gli anni passavano> ricomincia lui <ed ogni volta che i miei genitori litigavano, mi nascondevo in qualche posto dove non potessero vedermi e rimanevo li a guardare mio padre che picchiava mia madre. Pugni, schiaffi, spinte, calci. Non si risparmiava niente quel coglione. Una volta le ha persino rotto tre costole e all'ospedale mia madre ha inventato la scusa che era caduta dalle scale. Avrei voluto fare qualcosa, fermare mio padre, ma cosa può fare un bambino? Poi però ho capito che avrei dovuto provarci lo stesso, qualunque cosa accadesse, quando la mattina di Natale ho trovato mia madre nella sua stanza... morta>.
<Oh, Jordan...>. Appoggio la mia fronte alla sua e continuo a stringerlo per fargli sentire che sono accanto a lui. Non ho mai pensato di sentire cose del genere. Nessuno dovrebbe soffrire come ha sofferto lui.
<Avevo diciassette anni quando è morta, era stesa a terra con un buco alla fronte. Si è sparata. Ha lasciato soltanto una lettera per me in cui ha scritto quanto bene mi volesse e dove mi chiedeva più volte perdono per avermi lasciato. Per un po' sono stato arrabbiato con lei, ma poi ho capito che non ce la faceva più. In seguito alla sua morte ho provato a condurre una vita normale, per quanto mio padre me lo permettesse. Avevo deciso di inseguire la mia passione e ho messo su una band con i miei amici. Ho sempre sognato di diventare un chitarrista famoso, di cantare... ma il mio caro paparino non voleva questo per me. Lui era uno stimato avvocato, quindi puoi immaginare come ha reagito quando ha scoperto che suonavo in una band. Ci ha scoperti nel garage di casa e ha cacciato tutti in malo modo. In quel momento ho provato a ribellarmi a lui, ma anche io ho iniziato a subire la stessa sorte della mamma. Da quel giorno ha iniziato a picchiarmi ogni volta che gli andava>.
Jordan sfila un braccio dal maglione e dice <Questo è quello che mi ha lasciato mio padre>.
Osservo la pelle del suo braccio muscoloso, una cicatrice si snoda lungo tutto il braccio.
La accarezzo con le dita, sussurrando  <Come te l'ha fatta?>.
<Una volta mi ha sorpreso a suonare nella mia stanza e ha dato di matto. Dopo avermi rotto la chitarra, mi ha scaraventato giù dalle scale e sono andato a sbattere contro una vetrina in corridoio. La vetrina non ha retto, perciò mi è caduta addosso e i vetri mi si sono conficcati nel braccio>.
Mi viene da piangere nel sentire il suo passato tremendo. Le lacrime mi stanno rigando la faccia.
<Non so cosa dire Jordan, mi dispiace tanto> dico soltanto.
Lui mi accarezza dolcemente una guancia <Credo di non poter più trovare un po' di felicità, finché a diciotto anni non ho incontrato Dakota. Siamo stati insieme un anno, credevo di aver finalmente trovato un po di luce nella mia vita. Era una ragazza dolce, solare, premurosa... ma poi ho scoperto che anche lei non era chi credevo che fosse. Una sera sono tornato a casa e l'ho trovata a letto con mio padre>.
Ma come è possibile che un ragazzo abbia dovuto soffrire così tanto nella vita?
<Quella sera è stata la mia fine> continua Jordan <Quando li ho visti insieme sono esploso, è come se tutto il dolore per la morte della mamma, per gli abusi che mio padre faceva su di lei e in seguito su di me si sia concentrato in una bomba pronta a scoppiare. Non era più dolore però, era rabbia. Rabbia e voglia di vendicare mia madre e me stesso. Così sono saltato addosso a mio padre, l'ho picchiato a sangue e quando ha perso i sensi gli ho messo le mani intorno al collo pronto ad ammazzarlo. Tuttavia Dakota ha chiamato la polizia e mi hanno fermato appena in tempo. Sarei in carcere se lo avessi ammazzato. Mi hanno portato via e quando mio padre si è ripreso mi ha denunciato. Ho cercato di raccontare la mia versione dei fatti, ma Dakota era sparita nel nulla, nessuno riusciva a trovarla e tutt'ora non so che fine abbia fatto. Ho raccontato tutto, tutto quello che mio padre ha fatto a me e mia madre, ho raccontato di averlo visto andare a letto più volte con ragazzine minorenni, ma non mi ha creduto nessuno. Ma non mi aspettavo che mi credessero, in fondo era la mia parola contro quella di un potente avvocato. In seguito, sono stato processato e alla fine mi hanno chiuso in un riformatorio per cinque anni>.
Jordan si ferma per un istante e fa l'ennesimo sospiro da quando ha iniziato a raccontare. Non posso sopportare che il ragazzo di cui mi sono innamorata abbia dovuto soffrire così tanto.
<Ho passato le pene dell'inferno in quel riformatorio. Mi picchiavano, mi riempivano di pasticche per farmi stare calmo e se solo provavo a ribellarmi, mi chiudevano in una cella d'isolamento per settimane, al buio e senza niente da mangiare. Col tempo però, non ne potevo più di prendere tutte quelle pasticche, così ogni volta che me le davano facevo finta di ingoiarle, ma non appena rimanevo solo le sputavo e le gettavo dalla finestra della mia cella. Poi però se ne sono accorti e mi hanno chiuso nella cella d'isolamento per cinque settimane. Non puoi immaginare cosa significhi Van, stare da soli al buio, mangiando un pezzo di pane ogni due giorni. Perdi la cognizione dello spazio e del tempo, non riesci più nemmeno a capire chi sei e perche sta succedendo proprio a te. Credo che sia stato lì che il mio carattere è cambiato, fino a farmi diventare come mi conosci tu ora. È per questo che ho paura di stare con te. Credimi Stellina, io voglio terribilmente stare con te, amarti e coccolarti, dire al mondo intero che sei mia e che ti amo come non ho mai amato nessun'altra prima d'ora, ma non voglio che tu soffra per causa mia>.
<Jordan> sussurro sulle sue labbra <Tu non mi farai mai soffrire, io ti amo e voglio passare il resto della mia vita con te e con nessun'altro. Sei tu l'uomo della mia vita e non mi importa del tuo passato, quello che conta è solo il futuro, il nostro futuro>.
<Insieme?> sussurra lui, dandomi un leggero bacio sulle labbra.
<Insieme> gli prometto.
<Sai, quando sono uscito dal riformatorio, ho avuto altre storie ma è sempre stato solo sesso. Io cercavo di affezionarmi, di innamorarmi, ma non ci riuscivo. Tu sei stata l'unica che è riuscita ad abbattere le mie barriere, sei l'unica di cui io mi sia mai innamorato davvero>.
Jordan fa una risatina, così gli chiedo <Come mai ridi?>.
<Perché tutto è successo a causa di una cioccolata calda>. Alle sue parole mi metto a ridere anch'io.
<Ho cercato di tenere a bada i miei sentimenti questa sera, ma sono troppo egoista per lasciarti andare>.
<Allora siamo due egoisti> gli dico e ci baciamo. Le nostre labbra si incontrano e nonostante non sia la prima volta che ci baciamo, è come se fosse il nostro primo bacio. Intenso, appassionato e pieno d'amore.

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Spazio Autore:
Buonasera a tutte ragazze! 👋
Allora, come avete visto questo capitolo non è stato molto allegro, anzi direi per niente. Forse è il capitolo di questa storia che ho avuto più problemi a scrivere, ma spero di essere arrivato ai vostri cuori con il passato di Jordan e che sia io, sia lui vi abbiamo fatto emozionare.

Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e cosa ne pensate del passato del nostro Jordan. Scommetto che ora riuscite a capire meglio il suo comportamento.

So che vi avevo detto che oggi ci sarebbero stati gli ultimi due capitoli, ma per leggere l'epilogo della storia d'amore di Vanessa e Jordan dovrete aspettare domani.
A causa di ciò, slitterà di qualche giorno anche il nuovo capitolo di Summer Love. So che molte di voi lo aspettavano con ansia, ma non posso fare altrimenti.

Detto questo, vi ricordo di lasciare tanti commenti e vi auguro una buona serata, che io personalmente passerò guardando C'è posta per te 😅 con una certa personcina speciale di mia conoscenza ❤ 💏

Buona serata a tutte! 😉👋

Un Amore sotto la Neve.
Ultimo IMPERDIBILE capitolo.
Domani su Wattpad ❄

Summer Love - nuovo capitolo.
Mercoledì su Wattpad 🌞

Il Miglior Errore della Nostra Vita.
Primo IMPERDIBILE capitolo.
Lunedì su Wattpad ❤

💏 Sam e Kyle stanno per tornare! 💏
-2 ❤

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