Capitolo 23 (Parte 1)

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JADA'S POV

"Andiamo, non puoi dirlo sul serio!" Esclama mia madre, non appena le racconto tutto su me e Matthew.
Ovviamente quando le ho detto che sarebbe venuto a casa nostra quel giorno, mia madre ha iniziato a farsi delle domande. È vero che non mi conosce benissimo, per via del suo lavoro, ma sa quali persone frequento e quali persone vengono a casa nostra normalmente. Ovviamente fra quelle persone non c'era mai stato Matt.
"Invece sono serissima mamma. E poi...ci sarebbe un'altra cosa che devo dirti." Dico diventando improvvisamente seria. Non le ho ancora detto nulla a proposito di papà, ed è sicuramente passato molto tempo da quando ci siamo visti a casa sua. Ho un po' paura di come potrebbe prendere la notizia, visto che considera ancora mio padre depresso e inadatto a svolgere le sue mansioni da padre dell'anno.
"Dimmi tutto tesoro." Mi sorride, mentre scola la pasta. Se solo fosse più presente sarebbe veramente la madre che tutti vorrebbero.
"Qualche settimana fa sono andata con Matt in un posto." Dico con ovvietà cercando di prendere un lungo respiro. Devo solo rimanere calma e tranquilla.
"Non dirmi che vi siete imboscati di già a fare le-"
"No mamma, no. Non si tratta di me e lui, ma di me... e papà." Dico sussurrando le ultime parole.
Si blocca, con il cucchiaio da una parte e il sugo dall'altra. Rimango in silenzio, con lo sguardo abbassato per l'imbarazzo e un nervosismo assurdo provocato dal suo rimanere immobile.
"Mamma hai-"
"Ma dico Jada, che cavolo ti passa per la testa? Tu sai quali sono le condizioni di Patrick e ciò nonostante hai deciso di tua spontanea volontà di andare da lui, non dicendomi niente tra l'altro!"
"Dio mamma, non ho più cinque anni! Sapevo benissimo quello che stavo facendo e sicuramente non me ne pento solo perché non ho fatto la cosa che piaceva di più a te!" Urlo alzandomi in modo brusco dalla sedia.
"La cosa che piaceva di più a me, come dici tu, era la cosa più giusta per te!"
"E da quando sai quali sono le cose più giuste per me? A malapena sai come mi chiamo!" Urlo ormai all'estremo. Forse un po' ho esagerato, e l'espressione cupa e delusa di mia madre me lo dimostra.
Riprendo fiato e guardo un punto a caso della cucina cercando di calmarmi.
"Credi che ne vada fiera?" Sussurra mia madre, rompendo il silenzio creatosi. Non rispondo.
"Credi che a me piaccia stare lontana da te, vederti una o due volte al mese e sapere che quando non ci sono sei a casa da sola? No, non mi piace, però devo farlo per mantenere te e-"
"Balle! Papà potrebbe aiutarci, ma tu sei troppo orgogliosa per accettare il suo assegno ogni mese. Abbiamo fatto questo discorso un milione di volte, ma le conclusioni sono sempre le stesse." Dico uscendo dalla cucina.
"Jada torna subito qui! Non ho finito di parlare con te!"
"Beh io invece non ho più nulla da dirti." Dico mentre prendo la mia giacca in camera da letto. Apro l'armadio ed inizio a tirare fuori i primi abiti e completi che mi ritrovo in mano. Prendo il borsone e infilo tutte le mie cose all'interno, prima di dirigermi velocemente verso l'uscita.
"Jada dove pensi di andare?" Sento dire da mia madre. Ma ormai ho chiuso la porta e non ho intenzione di tornare indietro per un bel po'.
Alla faccia della madre che tutti vorrebbero!
Afferma di fare tutto questo per il mio bene, di fare tutto questo perché vuole tenermi al sicuro.
Ma al sicuro da chi? Da mio padre che mi vuole bene e che non farebbe mai niente per ferirmi?
Dai ricattatori, dei quali non sa neanche l'esistenza? Oppure da Matthew e dalla possibilità che possa ferirmi anche lui?
Vorrei tanto avere la risposta a tutte queste domande, così almeno adesso non mi ritroverei a girovagare per le strade della città con un borsone a tracollo e con una meta non definita in mente.
"Scusi, sa quando passa la linea 78?" Chiedo ad un uomo seduto alla prima fermata dell'autobus. Lo sconosciuto mi guarda, ma non mi dà nessuna risposta. Lo guardo stranita non capendo il motivo per cui non mi risponde. Forse è sordo; oppure muto. O semplicemente è stronzo e non mi vuole rispondere.
Mi siedo accanto a lui, tanto a quanto pare non so nemmeno dove andare, e prendo una rivista dal mio borsone. Di quelle non mi sarei mai dimenticata.
Inizio a sfogliare tutte le pagine e osservo i vestiti delle modelle, cercando di trovare nuovi spunti per i miei nuovi modelli.
"Tua mamma diceva sempre che impazzivi per la moda." Dice a voce bassa l'uomo seduto di fianco a me.
A quelle parole rimango paralizzata, rimanendo così a fissare la stessa immagine per parecchi minuti.
"Diceva anche che ci sarebbe stata nel momento del bisogno se ne avessimo avuto bisogno. Ma indovina un po'? Come al solito era una fesseria." Continua il signore, avvicinandosi di più a me.
Inizio ad avere la sensazione che quest'uomo non sia poi così tanto sconosciuto, ma che in realtà mi conosce più di quanto penso.
"Lei conosce mia madre?" Dico cercando di essere il più calma possibile. Non è molto rilassante sentire uno sconosciuto parlare di te e della tua famiglia in un modo così sicuro, quando tu non l'hai neanche mai visto prima.
"Quando la sua cara amica ha avuto bisogno, non si è più fatta né sentire né vedere. È sparita, come sono spariti anche Dylan e Stephanie o Patrick, tuo padre. Tutti molto amici quando si tratta di fare cenoni o feste, ma quando hai bisogno di loro, puoi anche dimenticarti dei loro numeri di telefono." Dice con tono pacato e ovvio, con un tono che mette abbastanza i brividi. Sa i nomi dei miei genitori, e anche dei genitori di Samantha, quindi dubito che abbia tirato a sorte. Ma a chi si riferisce? Chi è la donna di cui parla? Chi è la donna che ha avuto bisogno, ma alla quale le è stato negato l'aiuto dalle nostre famiglie?
"Cosa vuole da me?" Ormai la paura sta prendendo il sopravvento su di me. Non so cosa voglia da me. Qualsiasi cosa abbiano fatto i miei genitori, io non ne sapevo niente.
"Io credo che tu lo sappia." Dice semplicemente mentre si alza dalla panchina.
"Aspetta! Che cosa-"
"Arrivederci Jada." Conclude prima di prendere il pullman appena arrivato. Rimango ferma a fissare il pullman che si allontana mentre cerco di metabolizzare tutto quello che è appena successo.
Sapeva il nome, sapeva il nome dei miei genitori e per di più ha detto che probabilmente so quello che vuole lui.
Mi giro di colpo verso la direzione presa dal pullman  e spalanco gli occhi dallo stupore all'idea di aver appena visto chi probabilmente ha ricattato me e Samantha.

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Che ne dite?? 💛
Buon Natale a tuttiiiii e passate buone feste.
Appena finirò di mangiare a destra e manca, pubblicherò anche la seconda parte del capitolo ahahah.
Ancora auguri!!!!!
Alla prossima 💜
Alias90 💙

We Are Friends(#Watty2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora