CLOE'S POV
"Salve." Dico in totale imbarazzo.
"Ciao." Rispondono i due seduti sul divano.
"Oh, ciao! Piacere io sono Jocelyn, la mamma di Jake." Dice cordialmente la donna sbucando fuori dalla cucina. La guardo per un istante e noto quanto i figli le somiglino.
"Piacere, Cloe." Rispondo gentilmente. Nello stesso momento in cui pronuncio il mio nome, il volto della signora Stewart si rabbuia.
"Ah. Quindi saresti l'amica di Jason?" Dice quasi con disprezzo.
"Mm si, diciamo che se sono qui è grazie a lui." Dico un po' in imbarazzo. Non vorrei pensasse che io sia un'altra delle ragazze che porta a casa solo per una scopata.
"Si mamma, ma sono solo amici." Dice in mio favore Jake.
"Ma per favore Jake, nessuna ragazza è solo amica di Jason!" Dice il ragazzo seduto sul divano.
"Beh magari lei lo è veramente." Risponde la ragazza alzandosi.
"Comunque piacere, io sono Jasmine, la sorella di Jason." Dice porgendomi la mano.
"Cloe." Rispondo stringendola.
"Io invece sono Justin, il fratello. Dimmi un po', quale sfiga ti ha fatto conoscere Jason?"
Ma che simpatico. Peccato non sappia che io lo sono più di lui.
"La stessa sfiga che ti ha fatto comprare quel maglione." Rispondo a tono, facendo ridere tutti , tranne il diretto interessato. Insomma, quale persona metterebbe un maglione natalizio a settembre?
"Ah ah ah. Molto divertente." Conclude, andando poi in un altra stanza.
"Scherzi a parte, come conosci mio fratello?" Chiede gentilmente Jasmine.
"Ci siamo conosciuti quest'estate."
La vedo un attimo sovrappensiero, prima di girarsi verso sua madre.
"Mamma, ma non si chiamava Miranda?" Sussurra per non farsi sentire, anche se non riesce nel suo intento.
Ma perché hanno tutti la stessa reazione?
In effetti mi dispiace sapere che Jason abbia parlato di quella tr.... tranquilla ragazza, invece che parlare di noi.
"Si, diciamo che Miranda è la ragazza con cui mi ha tradito. Ma niente di cui preoccuparsi." Il modo pacato e non curante con cui dico l'ultima frase, lascia un po' spiazzati i presenti.
A rompere il silenzio c'è però il rumore della porta di ingresso che si apre, mostrando un Jason accompagnato da un'altra ragazza, mentre ridono e scherzano insieme.
"Ciao a tutti. Mamma, ragazzi, lei è Mary."
Sono esterrefatta.
Non è possibile che sia stato lui in prima persona ad invitarmi a casa, per poi portare un'altra ragazza da presentare alla sua famiglia. A questo punto mi chiedo come facciano ad accettare questo viavai di ragazze, porta camera, camera porta.
"Ah... ehm Cloe, va bene se torni domani?" Chiede come se si fosse appena ricordato di me.
"Ehm.. ma anche no." Rispondo avanzando verso l'uscita.
"Aspetta Cloe!" Mi richiama Jocelyn, entrando in cucina.
La vedo rientrare in soggiorno con in mano una bottiglia di tè e un'aranciata.
"Non ho molto nel frigo in questo momento, però potresti fermarti almeno a bere qualcosa, no?" La guardo per un istante in quei suoi occhi piccolini azzurri, e posso notare la sincerità e la speranza di quella richiesta.
Senza rispondere, mi giro nell'altro verso e accenno un sorriso alle donne davanti a me.
"Va bene, allora io e Mary andiamo a studiare." Dice, prendendole la mano.
Paradossalmente mi sento quasi... bene.
Forse più cose combina, più forza mi da per lasciarmi le cose accadute alle spalle.
"Scusalo, è ancora un bambino." Dice Jasmine guardandomi con espressione arresa.
"Mi chiedo come facciate ad accettare il suo comportamento." Dico sinceramente.
"Io non sono quasi mai a casa, quindi non lo vedo spesso. Così anche mio marito. Jasmine è sempre a scuola, Justin fa altrettanto, mentre Jake va o all'università o a lavorare. Diciamo che ha spesso e volentieri casa libera, per fare quello che vuole." Dice Jocelyn, versandomi del tè alla pesca nel bicchiere.
"Scusi ma non mi fa così piacere saperlo." Dico forse in modo un po' troppo schietto. Ma stranamente, alzando il viso verso di lei, la trovo con uno sguardo quasi compiaciuto.
"Tu invece cosa fai solitamente?" Chiede incuriosita Jasmine.
Dalle movenze, dal modo di approcciarsi, sembra quasi un po' svampita. Ma la trovo anche adorabile.
"Io, oltre andare a scuola, suono e canto in una band." Dico fiera di me.
"Oh Wow! Anche Justin suona."
"Davvero? E cosa?"
"La batteria. È molto bravo, sempre secondo la mia ignoranza nel campo, ovviamente."
"Jake, ma tu dove lavori?" Chiedo rivolgendomi verso di lui, che è rimasto in silenzio tutto questo tempo.
"Nel negozio di dischi davanti al supermercato." Risponde, in modo distratto.
"Jas! Vieni un attimo a darmi una mano!" Urla sua mamma dalla cucina. La vedo alzare gli occhi al cielo mentre si tira su, con un faccia talmente buffa da farmi ridere.
"Jake, tutto ok?" Chiedo, quando ormai siamo rimasti da soli.
"Si, perché?" Domanda, guardando un punto indefinito della stanza.
"Jake, per prima cosa guardami." Dico con un tono così dolce ed amorevole che neanche riconosco. Però sembra funzionare.
"Seconda cosa, dimmi la verità. Da quando è arrivato Jason sei sempre rimasto in silenzio."
"Cloe, quando ti dicevo che non volevo che mio fratello facesse qualche cazzata, intendevo proprio questa!" Sbotta poi, facendomi rimanere di sasso.
"Ma.. ma io non ci sono rimasta male. Insomma-"
"Oh andiamo Cloe, ma chi vuoi prendere in giro!? Ho visto l'espressione che si è creata sul tuo volto quando hai visto entrare quella ragazza. Era la stessa di quando per la prima volta ti ho scambiata per Miranda. Ed era la stessa che si è formata quando mia sorella ti ha scambiata per quell'altra." Dice quasi urlando. Mi chiedo perché gli stia così a cuore questa cosa.
"Sai Jake ti sei lamentato che nessuna te lo dicesse, ma oggi te lo dico io: fatti gli affari tuoi! Questa cosa riguarda me e tuo fratello. Punto." Sono arrabbiata, è vero, ma per la prima volta sento che la mia uscita non sia stata del tutto corretta. In fondo lui è stato solo gentile e premuroso nei miei confronti.
Mi guarda demoralizzato, confermando così la mia ipotesi e facendomi sentire, di conseguenza, ancora più in colpa.
"Ragazzi, ho fatto i biscotti, se volete-"
"No mamma, io adesso esco. Ci vediamo stasera." Dice Jake, prendendo la giacca dietro lo schienale della sedia. Lo osservo mentre si alza, mentre cammina verso la porta, mentre se ne va. Ha uno sguardo così gelido che mi sembra di vedere un'altra persona.
"Spero che Justin sia fidanzato." Dice ironicamente Jasmine.
"Perché?" Chiedo incuriosita.
"Perché manca solo lui, e poi hai fatto perdere la testa a tutti i miei fratelli." Dice ridendo."Sam, andrà tutto bene. Cazzo, sembra che tu stia per andare nel Bronx!" Dico ormai esausta.
"Uff, e se non dovessi piacergli ora che mi conosce meglio?"
"Samantha, è quasi impossibile che tu non piaccia ad una persona. Sei così graziosa. Non come la tua amica seduta sulla poltrona." Risponde Jada con sarcasmo.
"Oddio Jada è il meglio che sai fare dirmi che non sono graziosa?" Chiedo, in modo provocatorio.
Ed ecco che ci risiamo.
"Dai ragazze, non ora per favore. Sono in crisi." Dice Sam, buttandosi a peso morto sul letto.
Io e Jada ci guardiamo per un istante come se cercassimo di comunicare telepaticamente.
-Ci buttiamo addosso a lei- mi mima con le labbra Jada.
In tutta risposta, mi alzo dalla poltrona, e con due lunghi passi raggiungo il letto. Mi butto sopra Samantha, e neanche un secondo dopo sento un altro peso sulla schiena.
"Non respiro!" Dice ridendo sotto di noi.
"Infatti il nostro intento sarebbe farti fuori, in modo che tu possa smettere di farti paranoie inesistenti." Dico schiacciandola ancora di più.
"E diciamo che io invece sto approfittando dell'occasione per far fuori Cloe." Dice ridendo Jada.
Dopo pochi secondi scoppiamo tutte in una fragorosa risata. Jada sta ridendo talmente tanto, che è persino caduta giù dal letto, il che ci ha fatto aumentare le risate.
Il nostro momento di spensieratezza viene però interrotto da Matthew.
"Scusate, ma Cloe ti cercano di sotto." Dice, per poi uscire dalla stanza.
Le mie amiche mi guardano con fare sospetto, ma io non ho proprio idea di chi possa essere.
Scendo in fretta le scale, notando Evan e Michael ancora seduti sul divano. Ma non erano tornati a casa?
"Ciao." Dico sorpresa, non appena vedo chi mi aspetta alla porta.
"Ciao, scusami ma Jason mi ha detto che hai le prove qui, ed io dovevo riportati questo." Dice, porgendomi un braccialetto. Non mi ero neanche accorta di averlo lasciato lì.
"Oh grazie. Ma hai fatto tutta questa strada per questo?" Le chiedo sempre più sorpresa.
"Mm no, in realtà volevo anche chiederti se un giorno ti andasse di bere qualcosa con me. Puoi portare anche le tue amiche, se vuoi." L'ultima frase la dice un po' dubbiosa.
"Aspetta, tu come sai delle mie amiche?" La guardo negli occhi e so già la risposta. Sposto lo sguardo verso la sua direzione, e becco Jada e Samantha ad origliare dalle scale.
Proprio antisgamo.
"Sam, Jada, lei è Jasmine, la sorella di Jason."
Si salutano in modo cordiale ed educato, senza spingersi oltre.
Ma non la pensano allo stesso modo coloro che si sono appena intromessi nella conversazione.
"Ma come Cloe, non presenti anche a noi la tua nuova amica?" Chiede in modo sdolcinato Michael. Alcune volte sa essere davvero idiota. Così come i suoi amici al fianco.
"Forse è meglio di no." Rispondo secca, come solo io so fare.
"E dai, promettiamo di fare i bravi!" Dice questa volta Matthew.
"Ragazzi, per favore. Un'altra volta magari."
"Cloe, ma non è che hai intenzione di tenere la bella Jasmine lontana dai tuoi amici del cuore, vero?" Dice Michael con occhi sognanti. Ho già detto quanto sono idioti?
Jada si mette una mano davanti al viso, come se fosse in imbarazzo. Samantha sta diventando rossa a furia di trattenersi dal ridere.
Ma tra Jada imbarazzata, Samantha sul punto di scoppiare e Matthew e Michael sul punto di prendere botte da parte mia, non posso fare a meno di notare il modo in cui Evan e Jasmine si stanno guardando dal primo momento in cui si sono visti.-------------------
Ciaoo. Che ne dite?💛
Ed il nuovo personaggio tanto atteso (si come no) è: Jasmine.
Alla prossima💜
Alias90💙
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We Are Friends(#Watty2017)
Romanzi rosa / ChickLitCapitolo 1 POV'S JADA Ci guardiamo negli occhi per qualche secondo, ed è in quel momento che tra noi cambia qualcosa: l'aria si carica di tensione, aspettativa, desiderio; il mio cuore inizia a battere più velocemente e le mie guance iniziano a sur...