Capitolo 8-parte 1

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Capitolo 8 - Parte 1

 
Lauren sedeva sul gradino della sua scala e guardava Camila camminare lungo il corridoio, le braccia distese e le dita che lentamente spazzolavano le pareti mentre si muoveva.

Faceva venire in mente a Lauren un areoplano, uno di quelli che brillavano in alto nel cielo notturno.

Pensò che un uccello sarebbe più romantico, come paragone, ma un aereo sarebbe salito più in alto.
 
“Sei pronta, Lauren?” Camila chiese mentre rigirò le chiavi della macchina tra le mani e si voltò dall'altra parte della sala per guardare indietro verso Lauren.
 
Lauren brevemente pensò di chiedere a Camila come avesse fatto a capire che Lauren era seduta lì, ma poi ci ripensò.

“Naturalmente. A me non serve tutto il tempo che è necessario a te per prepararti”.
 
La pausa invernale a Lima, Ohio, era ufficialmente finita.

Che andava bene nei piani di Lauren, meno il fatto che Camila sarebbe stata a scuola al posto di perseguitare Lauren come aveva fatto fino ad allora.

Oh, l'ironia.
 
“Sono davvero entusiasta,” il fantasma ammise come lei silenziosamente si mise al passo in modo di stare di fronte a Camila e guardare verso la bruna.
 
“Come lo sono io, Lauren. Come sia stato possibile che sia passato così tanto tempo senza che tu mi abbia sentita cantare, semplicemente mi sfugge”, disse Camila mentre tirò fuori il cellulare per controllare l'ora.
 
Lauren inclinò la testa di il lato tra i pensieri e fece notare, “Beh, ti ho sentita cantare quando eri in cucina e anch... E’ la mia giacca in jeans quella?”
 
La domanda chiaramente prese Camila alla sprovvista in quanto la bruna si arrestò di botto e alzò gli occhi dal suo cellulare con un'aria colpevole dipinta in faccia.

“Qu-questa? L'ho trovata nel...”
 
“Nel mio armadio”, Lauren dichiarò in tono perplesso.

Era uno di quei momenti in cui Lauren sperava che Camila potesse vedere quanto fosse alto il suo sopracciglio alzato.

“Da quanto tempo stai rubando di nascosto i miei vestiti?”
 
Camila la beffò prima di scuotere la testa e stringersi le labbra.

“Lauren,” cominciò, “sei stata tu a chiedermi di rimanere qui con te il più possibile in modo da poter tenermi d'occhio. E’ irrealistico aspettarsi che io mi ricordi sempre di portarmi i vestiti appropriati e così...”
 
“Penso che sia una cosa carina,” Lauren la interruppe a bassa voce.
 
“Sì?” Camila chiese.
 
“Sì”, affermò a Lauren.

Camila guardò dolcemente fino negli occhi di Lauren, il sorriso di Lauren vacillò come lei notò le sempre più scure borse sotto gli occhi di Camila e il modo in cui le sorrise soltanto con metà della bocca.

Il fantasma si chinò e tirò i risvolti della sua giacca indosso a Camila, allo stesso tempo avvinandoli tra di loro e tirando Camila più vicina a sé.

“Sì”, ripeté Lauren.
 
 
Anche se non ne aveva bisogno, Lauren scelse di restare al fianco di Camila quel primo giorno di scuola dopo le vacanze.

Era la fine della giornata quando uscì dalla classe di spagnolo con Lauren al suo fianco.
 
“Non dovrei essere sorpresa dal fatto che la pausa invernale non abbia avuto effetti positivi sulle orribili tecniche d’insegnamento di Mr. Cowell. Sono quasi sicura che pensi che ‘ser’ sia l’unico verbo irregolare esistente. Voglio dire, siamo in 5-6 per l’amor di Dio!” Camila sbraitò mentre stringeva i libri al petto e si faceva largo nel corridoio affollato.
 
Lauren fluttuava accanto a lei, inclinò la testa di lato e sorrise dolcemente, aggiungendo, “Sono rimasta impressionata dal fatto che sia riuscito a menzionare il Glee Club ben 5 volte integrandolo con la lezione.”
 
Camila si lasciò andare ad una risata genuina ma si bloccò all’istante, inchiodando i piedi a terra accanto a Lauren, costringendo la nera a distogliere il suo sguardo da Camila per capire il motivo della suo cambiamento improvviso.

Deus Ex Machina (God In The Machine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora