Capitolo 8-Parte 2

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Capitolo 8 - Parte 2 

Camila non era sicura se essere morta o meno.

Sentiva caldo, più caldo di quanto fosse stata in grado di percepire in quelle ultime settimane.

Si ricordava vagamente di essere stata colpita da un dolore terribile.
 
Camila assunse di star sognando (se non morendo) mentre sembrava fluttuare nel buio della sua mente.

Poteva sentire la voce rassicurante di Lauren sussurrarle in un orecchio e, stranamente, anche Austin.
 
La voce di Lauren era un calmante per Camila, ma qualcosa nel buio della sua mente la turbava.

Qualcosa nel suo sogno che stava cercando di evitare, scappando.

Correva, ma la cosa stava guadagnando terreno, veloce.

Camila non poteva correre abbastanza velocemente.
 
 
“Respira”, sussurrò Lauren.

Lauren sapeva di dover portare Camila fuori dall'edificio, e la prima idea di Austin fu il campo di football, così corsero verso di esso.

Letteralmente.
 
In mezzo al campo con Camila stesa sulla panchina con la giacca da football di Austin sotto la testa, Lauren teneva gli occhi su Camila.

Il fantasma lentamente si abbassò in ginocchio accanto alla testa della mora e mise una mano sul petto della bruna.

Le sue labbra morbide sfiorarono l'orecchio di Camila mentre lei sussurrò di nuovo, “Respira, Camila, svegliati”.
 
Austin prese a calci la terra del campo dietro di lei e rabbrividì contro l'aria gelida di Gennaio.

Era coperto e inquietante e tutto era immobile.

Sempre come la morte, Lauren pensò.

Lauren si chinò e appoggiò la fronte contro Camila.

Stava quasi trattenendo il respiro e Lauren non sapeva cosa fare.

Lei non pensò di poter restituire la vita a Camila perché Lauren non aveva una vita da cedere.
 
“E’ morta?” Austin chiese da dietro Lauren.

Sembrava terrorizzato.
 
“Non ancora”, disse Lauren, la voce cupa.
 
“Non so cosa diavolo stia succedendo qui, Lo. Ma semplicemente sembra che Cabello sia colei che ti ha trovato. Ci dev’essere stata una ragione per questo, giusto? Voi due siete come, collegate. Quindi devi essere in grado di fare qualcosa per aiutarla,” Austin finì, fissando intensamente Lauren.
 
Lauren alzò la testa e incontrò gli occhi di Austin.

Come facevano le persone a trovare i suoi occhi, quando non potevano vederla?

“Pensi davvero che io possa salvarla, Austin? Io sono il motivo per cui sta così”, Lauren scattò mentre guardava disfarsi la sua espressione determinata.
 
“Stronzate” Shawn scattò, facendo un passo avanti "Lauren sei morta dieci anni fa. Eppure sei qui nel bel mezzo di un campo di calcio con Camila Car e il fratello minore del tizio che ti ha uccisa. Se questa non è una qualche sotto forma di destino allora non so cos’altro potrebbe esserlo"
 
Lauren fece una smorfia, e lasciò cadere di nuovo la fronte fino a Camila.

A meno della metà di un centimetro di spazio tra gli occhi delle ragazze, Lauren aprì i suoi e guardò quelli di Camila.

Le sue labbra sfiorarono quelle della bruna mentre supplichevole sussurrò per un'ultima volta, “Respira, Camila”.
 
 
Camila aprì gli occhi e si ritrovò nel suo letto.

No, non il suo letto.

Il letto di Lauren.

Ci fu un dolce sospiro di sollievo alla sua destra e Camila girò la testa e... gelò.
 
Camila fissò la coppia più bella di occhi color smeraldo che avesse mai visto.

Deus Ex Machina (God In The Machine)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora