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Dopo un po', l'uomo (chiamiamolo ragazzo dell'entrata per ora.) cominciò a camminare verso una grande villa di lusso. Rimasi stupito da quanto era enorme, c'era un bellissimo giardino con un paio di fiori che crescevano qua e là, un piccolo campetto vicino, dei bellissimi alberi che circondavano il palazzo, una fontana al centro del viale, un sentiero che conduceva al retro della casa, non riuscivo nemmeno a immaginare se c'era una piscina o due, e una lunga, strada fino al cancello.

"Questo ragazzo.. È incredibile." Mormorai. "È così.. Ricco!"

"Lo so, vero?" Il ragazzo 'dell'entrata' sorrise. "Ho sentito, che la metà delle sue ricchezze sono dal gioco d'azzardo!" Commentò, lo guardai sorpreso e lui annuì. Poi mi condusse alle enormi doppie porte della villa.

Mentre stavamo per entrare mi bloccai e incollai i piedi a terra. "Che succede?" Chiese, sospirai e indicai i miei piedi nudi pieni di sporcizia. Da tutta la camminata e dai pavimenti in pietra sporchi, chi non avrebbe i piedi così. Al mio tallone ero attaccate anche delle erbacce. "Non posso entrare. Guarda i miei piedi." Mi accigliai. "Sporcherò il pavimento."

"È okay, le cameriere puliranno tutte le impronte. Andiamo, Mr. Min sta aspettando!" disse senza mezzi termini tirandomi dentro. Mi guardai i piedi mentre camminavo sul bel pavimento in marmo bianco, mi imbarazzai per aver lasciato una scia di impronte di sporcizia e erba. Abbassai la testa mentre il ragazzo dell'entrata mi portava dove dovevo andare. Ci fermammo alla grande porta in fondo al corridoio sull'ala ovest del palazzo.

Il ragazzo dell'entrata si aggiustò di nuovo la giacca e prese un respiro profondo, "Beh.. Ecco il suo ufficio.." Sospirò e bussò ad una delle doppie porte nere. Sentimmo un piccolo avanti, ed entrammo. Per prima cosa, le pareti erano tutte dipinte in bianco crema, c'erano due scaffali neri ai lati, pieni di libri colorati e al centro c'era un piccolo tavolino con un paio di sedie da salotto grigie.

C'era anche un'enorme finestra di vetro che mostrava una bella vista del cielo e del suo enorme cortile. L'enorme finestra doveva essere la ragione principale per cui il suo ufficio era così luminoso, dato che le luci erano tutte spente. C'era una scrivania piena carte sparse, matite, un telefono e un computer portatile. La sedia era girata verso la finestra.

Fummo accolti dal silenzio, stava diventando davvero imbarazzante. Continuai a giocherellare con i pollici per cercare di distrarmi un po'. Infine, l'uomo dell'entrata cominciò a parlare, "..Uh.. Signore? La persona che ha chiamato è qui." La sedia si girò e seduto su essa c'era lui. Abbassai velocemente la testa, non volendo nessun contatto con lui.

Un sorriso malvagio si formò sulle sue labbra. "Oh, grande. Sei qui." Annuii e lo guardai da sotto la mia frangia, "Mi hai chiamato..?"

"Sì." Appoggiò i gomiti sul tavolo.

"Per quale ragione, signore?" Chiesi.

"Beh.. Ho solo pensato che sei davvero inutile qui e non ti succederà nulla se non ti faccio niente e ti tengo rinchiuso in quella cella." Ammise, adesso dove vuole arrivare questo ragazzo...

"E dal momento che sono una persona veramente, veramente gentile, ho deciso di darti una possibilità per scappare da quella piccola cella.." Fece una pausa e ridacchiò. Rabbrividii alla parola 'gentile'. Non è davvero ciò che chiamo 'gentile' nel mio dizionario, ma con questo diventai leggermente ansioso.

"E renderti il mio servo personale." Il suo sorriso si fece più grande.

"Cosa?"

"Sì." Disse appoggiandosi alla sua sedia. "Lo so, cliché o qualsiasi altra cosa, ma è meglio di stare in una cella per tutta la vita, giusto?" Guardai giù e mi strofinai il polso quando lo sentii.

"V-Verrò pagato?" Chiesi balbettando, iniziando ad avere speranza. Se guadagnassi abbastanza potrei lasciare questo posto e stare di nuovo con mio padre.

"Certo che no. Tu non vali il mio denaro, ovviamente." Alzò gli occhi al cielo.

Beh, così tanto per fuggire..

"Comunque, sono stato abbastanza buono da farti stare una stanza. È nell'ala est della villa." Fece l'occhiolino, lo guardai in stato di shock totale. È serio?!

"Tutto qui.. Se accetti ciò che ti sto offrendo." Ci pensai per un po'.. Improvvisamente, il pensiero di poter dormire in un letto di questa villa e non in una cella, mi passò per la mente. Certamente, sarebbe una gioia vivere in un posto del genere, ma come schiavo? Ne vale davvero la pena? Considerando che tipo di persona è.

"Quindi? Cosa ne dici?" Chiese. "Vuoi essere il mio servo e vivere qui," Ridacchiò.

"O rimanere mio prigioniero?"

La sua voce era fredda e velenosa, rimasi in silenzio.. Non sono sicuro che essere un servo e obbedire ai suoi ordini sia meglio che stare in una cella.. Dopo tutto, lui è ciò che posso chiamare, una bestia orribile.

Il ragazzo dell'entrata mi colpì il fianco con il gomito, dicendomi di rispondere a Mr. Min.. Presi un respiro profondo e sospirai, poi annuii "Accetto la vostra offerta, Signore." Finalmente risposi.

"Buona scelta," Ghignò. "Ti cercherò più tardi ma per adesso, vai nella tua camera e pulisciti. La tua immagine mi ha quasi fatto vomitare." Alzò gli occhi al cielo e si mise gli occhiali. "Mostragli la sua stanza." Ordinò al ragazzo dell'entrata, facendo un gesto con la mano, come se ci fosse qualche mosca da scacciare via.

"È la stanza con la piccola porta bianca." Annuì ed aprì la porta per me. Mi inchinai a Mr. Min come ringraziamento ed uscii dall'ufficio.

Il ragazzo dell'entrata cominciò a camminare portandomi nell'ala est del palazzo, era molto tranquillo e imbarazzante. Il palazzo era davvero grande ed enorme, e tutto ciò che sentivamo erano i suoi passi e i miei piedi contro il pavimenti in marmo. Sentimmo alcuni borbottii delle cameriere che esaminavano la scia di impronte che lasciavo. Sospirai imbarazzato e continuai a seguirlo.

In completo e totale silenzio per tutto il tempo.

Immagino stia cercando di alleggerire il silenzio, "Quindi.. Uhm, come ti chiami?" Chiese.

"Jimin." Risposi mentre passavamo di fronte alle cameriere che pulivano le impronte che avevo lasciato prima..

"Ciao Jimin, io sono Taehyung!" Sorrise e si fermò, tendendomi la mano. La afferrai velocemente e continuai a seguirlo su per le scale. "Quindi.. Sei il servo di Mr. Min adesso." Annuii solamente. "Penso sia meglio di essere chiuso in una cella, comunque." Sospirai, lui rise e mi diede un colpetto sulla schiena.

"Ne sei sicuro?"

"Sì.." Annuii. "Non sarà così male.. Giusto?"

Rispose con una risatina ed una alzata di spalle. "Non ne sono sicuro."

"Grande.. Beh?"

"Beh allora, faresti meglio a prepararti.. La tua vita sarà un inferno."

taken by the beast + yoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora