QUESTIONE D'UMANO

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NOTE AUTRICE: In questo capitolo è citato Ezio Aceti, in quanto esperto in psicologia dell'età evolutiva.


(Da una lettera per un caro amico. Aveva conosciuto una ragazza, venuta da noi perchè in erasmus, e si erano visti solo una volta prima che lei tornasse a casa. Quella sera passata assieme a lei e tutta una schiera di amici, era bastata al mio amico per innamorarsi follemente di lei. Da quella sera non parlava di altri che di lei, di cui conosceva poco più del nome, fantasticando in pubblico sulla loro futura vita assieme.)



Corro il rischio di ferirti ed essere brutale. Questa volta non ti addolcirò la pillola e non ti lascerò nessuna possibilità di ribadire con un "ma...". Quello che vedo è che ti stai facendo del male senza accorgertene e, cosa ancora peggiore, senza un vero motivo. Per il bene che ti voglio non posso restare in silenzio e permetterti questo.

Dopo queste righe capirai che non sono una sprovveduta in balia del rimorso e, soprattutto, scoprirai che conosco meglio di quanto tu pensi il dolore a cui stai andando in contro senza accorgertene.

Poi sta a te scegliere, se ascoltarmi, o se odiarmi.

Ma una cosa me la devi promettere: leggerai attentamente ogni parola!

Veniamo a noi.

Mi soffermo ancora su due cose che hai detto ieri sera, due cose che sono perfettamente collegate: che ti piace l'idea di lei e che se la paragoni ad altre ragazze, lei le batte tutte.

Perdonami, ma devo demolirti subito.

Per farlo ricorro alla mia storia: io amo A. Lo amo dal profondo del cuore e darei la mia vita in questo stesso istante per lui. A per me è tutto. Lo amo in ogni parte di se e nel tempo passato assieme ho costruito la mia felicità con lui, con A. Ma A, non è qui. È lontano e tutto quello che posso fare é pensarlo teneramente; dedicargli un sorriso che lui non può vedere; vivere le mie giornate per lui; con il suo pensiero, il suo ricordo sempre vigile nella mente e nel cuore. Pensare ad A mi fa bene. Mi rende la vita più leggera. Mi fa sorridere. È il pensiero di A che mi solleva quando sprofondo nel dubbio e nel timore. Quando non riesco ad alzarmi è il ricordo di A che mi rimette in moto. Solo il suo ricordo, il suo pensiero mi fa così bene.

Ma allora, cos'è questo pensiero che mi fa battere il cuore?

Di cos'è fatto questo ricordo così dolce?

Falsità!

Si, hai capito bene: falsità!

Quello di A è un ricordo, un pensiero falso. È un ricordo che mi sono costruita io sulla base dei miei ricordi, riferiti al tempo passato con lui. Quello che io amo e che invoco ogni giorno, non è altro che una costruzione limitata di A. A è molto di più... per aiutarti a capire: ogni persona racchiude dentro di se l'infinito, ormai lo sappiamo. Non solo un pezzetto di infinito, un desiderio di infinito. Ogni persona, per il solo fatto di esistere, è infinito. Mettitelo bene in testa: ogni persona è infinito!!

Così, A è infinito.

Io, sinceramente, quanto conosco di quell'infinito che è A? Quanto amo davvero di quell'infinito che è A?

Troppo poco.

Io non conosco che un pezzetto di A, perché non sarò mai in grado di cogliere la sua totalità. Io posso immaginare cosa direbbe A in una circostanza, posso immaginare cosa farebbe A durante una giornata. Posso immaginare che parole mi rivolgerebbe A al mattino appena alzati; posso immaginare con quale sguardo mi guarderebbe A trovandomi davanti alla porta di casa.

Amore AbbandonatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora