TIENIMI STRETTA, HO PAURA DI CADERE

8 1 0
                                    


(Dal quaderno delle scoperte. Brasile, Sao Paulo, Mariapolis Ginetta)

20 julho 2013, sabado

Ti sembrerò arrogante, Gesù mio, ma vengo a Te completamente spoglia di tutto, offrendoti la mia umanità e ogni emozione, ogni sentimento che affascina o attanaglia il cuore.
Il mio cuore è solo una lacrima di sangue del Tuo cuore. Il mio cuore è custodito nel Tuo cuore.
Fallo battere, Gesù mio!
Fammi vivere!
Ho voglia di volare con Te.
Fallirò, Gesù mio, e cadrò.
Ma ti prometto che mi rialzerò e correrò da Te. Non ti perdo, Gesù mio, non ti perdo.
Non ne ho nessuna intenzione.
E a proposito...Ginetta, avresti ancora un miracolo per me?
Sarebbe il momento opportuno, se posso permettermi di suggerire.

7 outubro 2013, secunda fera

Cara Carla,
ti chiedo scusa se ti rispondo così in ritardo. Leggere le parole di gioia che vuoi condividere con me e sentire la tua premura nei miei confronti mi commuove il cuore. Mi sei molto cara e ti ricordo sempre in preghiera. Ma davanti allo stupore di cui mi parli, io non posso che abbassare lo sguardo. Vorrei raccontarti anche io qualcosa di bello, vorrei strapparti un sorriso...lo vorrei davvero moltissimo, ma non posso farlo. Vivo la mia vocazione al dolore e ne sono più che altro schiacciata.
Incontro una difficoltà disumana ad andare avanti, soprattutto perché, fisicamente parlando, sono sola.
Già, proprio sola.
Gli amici di un tempo diffidano di me, mi portano rancore e mi hanno apertamente confessato che non volevano io tornassi in Italia: stavano meglio prima. Vorrei ancora illudermi che questa crudeltà non sia il vero pensiero del loro cuore, anche se lo sguardo che mi rivolgono mi uccide. Penso che ero partita dalla Mariapoli Ginetta certa che avrei portato loro Qualcosa di grande. Invece ho palesemente fallito.
Restano poche le persone su cui posso contare, che non mi considerano un peso. Quando ho l'occasione di frequentarle, mi sento un po' più serena. Ma anche loro, vedendomi, ripetono sempre la stessa cosa: "Eri così felice in Brasile, ti brillano gli occhi quando parli del Brasile...torna là. Perché vuoi restare qui a soffrire avendo tutti contro? Torna in Brasile".
E quando lo dicono, piango più forte di prima: non posso credere che Gesù mio mi abbia fatta tornare in Italia per soffrire così tanto, inutilmente. Deve esserci un motivo se mi ha voluta qui.
Ripenso spesso a quella frase di Ginetta che, egoisticamente, sento rivolta a me: "Dio creò il Brasile per te".
Ho vissuto tutte queste parole e cerco di vivere anche qui, anche con chi mi odia.
Ti chiedo perdono per rispondere alle tue parole di gioia con il mio dolore. Auguro a te e a tutti i cari amici della Mariapoli di vivere sempre nell'Amore, e prego per voi. Non avete un compito facile: avete costruito quaggiù un pezzetto di Paradiso. È un'impresa grandissima. Ma non lasciate mai la presa. Non smettere mai di guardare in alto. Questo te lo auguro con tutto il cuore.

Amore AbbandonatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora