MA SUL SERIO? "INFINITO" E "DESIDERIO"?

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(dalle pagine scritte durante le pause universitarie)

È da un po' di tempo che sento parlare di "infinito".
Sarà che frequentare la gente del CLU e partecipare attivamente alle loro iniziative mi stimola a qualcosa di nuovo.
Sia chiaro: spesso non capisco il loro linguaggio. Usano parole talmente arzigogolate che per i comuni mortali è difficilissimo capire.
Una tra queste è proprio "infinito".
Ho dovuto chiedere in giro per saperne qualcosa di più, e continuo a non capirci molto a dire il vero. Ma la base del discorso mi è chiara: Dio non si può misurare, contenere, ridurre a qualcosa di finito, per cui è infinito. Questo infinito, che è Dio, ha creato l'uomo e lo ha fatto di carne. Ma essendo Dio fatto di infinito, non poteva accontentarsi della carne, e così ha creato il cuore dell'uomo e vi ha messo dentro un frammento di infinito, perché facesse battere il cuore umano. Dunque anche l'uomo diviene, a modo suo, infinito.
Ma cosa comporta questo frammento di "infinito"?
Semplicemente che l'uomo si mette in movimento. Non è statico, fermo in un posto, in una situazione e tutto gli va bene così com'è senza che nulla mai cambi. Insomma, non gli va bene la monotonia. L'uomo vuole altro. Non si accontenta. Ha una sete urgente di qualcosa, ma nulla lo soddisfa. Ecco perché cerca persone, prova esperienze, matura idee e consapevolezze diverse senza però mai accontentarsi. Perché ha sete di qualcosa di più che umanamente non trova, perché è l'infinito che cerca. L'infinito che è Dio che lo chiama a se attraverso quel frammento di infinito che ha messo nel suo cuore.
A questo punto però mi sorge una domanda: tutto questo non è troppo?
Insomma, noi ricerchiamo l'infinito perché veniamo da lì e solo lui ci può completare...ma questa ricerca non è troppo?
Come si può pretendere di chiudere l'infinito del cielo dentro un cuore di carne? Un cuore finito?
È ovvio che il cuore di carne non è abbastanza per contenere l'infinito.
E questo fa male.
Questo porta ad una ricerca straziante.
Poi c'è la "aderenza al desiderio"...ma che vuol dire?
Da quanto ho potuto verificare, il desiderio è ciò che muove l'azione umana. Insomma, una sorta di motore dell'infinito. Come dire che l'infinito diventa concreto attraverso il desiderio.
Quindi l'infinito c'è in tutti: in chi si muove alla ricerca di qualcosa a cui non sa dare un nome, e in chi passa le sue serate a ballare ed ubriacarsi in discoteca. La differenza è che i primi aderiscono al desiderio; i secondi lo sopprimono, lo mettono a tacere... Non che mi dispiaccia passare una serata in discoteca a divertirmi, ma c'è modo e modo.
Sono forse tristi perché non seguono il desiderio?
Tutto questo mi affascina moltissimo.
Dio stesso è un argomento interessante: il grande mistero che in molti hanno tentato di svelare.
Io non provo nemmeno: credo in Dio, e questo è tutto.
Fa le cose troppo complicate per i miei gusti (anche se, lo ammetto, mi piace ragionarci sopra).



Aprile 2013

Ogni tanto i sogni si avverano.
Sì, sono proprio sveglia, non sto sognando: vado in Brasile!!
E in modo davvero insolito: avevo invitato Mariluce alla mia laurea, convinta che fosse ancora a Padova. Invece mi ha scritto dicendomi che è tornata a San Paolo. Allora le ho scritto: "vengo io da te, posso?" e lei ha risposto di sì.
Ora non so se saltare dalla gioia oppure essere spaventata.
Insomma, ho sempre pensato che sarei andata in Brasile per allenarmi nella capoeira...invece vado a trovare un'amica e fare volontariato...sarà di certo più utile che stare tutto il giorno ad allenarsi (anche perchè le mie ernie non sono molto d'accordo a sopportare tanti allenamenti).
Vorrei saltare dalla gioia, lo giuro! Infondo, il mio sogno si realizza e non potrebbe esserci nulla di più bello...eppure ho come la sensazione che se dovessi partire non tornerei più indietro.
È difficile da spiegare.
Ho l'impressione che non tornerei più io...
D'altronde, quando mi ricapita di andare in Brasile? Di realizzare il mio sogno?
Le complicazioni ci sono, ovvio: avevo messo da parte i risparmi giusti per il viaggio e mamma li ha presi e li ha spesi tutti perché non vuole che io vada. Ma ho ancora qualche soldo da parte e ormai ho deciso: vado in Brasile!
A costo di andare là senza un soldo, io vado in Brasile!
Ho bisogno di andarci.
Ho bisogno di ritrovare me stessa. È questo che cerco laggiù: me stessa!
Non voglio più aspettare.
Che figata: vado in Brasile!!

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