Dicembre 2016
Fanculo tutti. Fanculo tutto.
Non ci riesco, è troppo difficile. Non ci sono istruzioni comprensibili, non capisco come far funzionare la cosa. Mi ci spacco la testa e il cuore, ma non funziona. Solo,
Non ci riesco, è troppo difficile.È come un gioco sul telefonino, quelli tipo clash of clans o roba così: hai il tuo spazio, devi raggiungere gli obbiettivi per guadagnare qualsiasi cosa che ti mandi avanti nel gioco. Quegli obiettivi, puoi raggiungerli come meglio credi.
Io, questi giochi li detesto. Perché? Perché non li capisco. Non riesco a farli. Così, dopo l'ennesimo tentativo finito nel cesso, disinstallo il gioco e fine della storia.
La vita, io, la vedo così: una versione estrema e più complicata di quei giochini stupidi per Ios e android. Se non riesco a combinare niente con quelli, figuarti con la versione reale.
Così, spesso, ho voglia di cancellarla. Disinstallarla. Come un gioco sul telefono.
Il problema, è che si parla della vita. Ci vuole più di un pulsante digitale per disinstallarla.
Ma davvero, è troppo difficile. Non ci riesco, non riesco a fare niente: salire di livello, completare gli obbiettivi, vincere le battaglie. Riesco solo a perdere, in rari casi a pareggiare.
Se fosse stato un gioco, lo avrei disinstallato da un pezzo: lo avrei ritenuto noioso, che non dà soddisfazione, un'inutile perdita di tempo. Semplicemente perché non sapevo giocare, o non ero brava.
Con la vita, è più complicato. Per disinstallarla devi ammazzarti, per ammazzarti devi rompere le catene dell'istinto di sopravvivenza che ti trattengono, devi rischiare di far soffrire la gente intorno a te. Nei giochi almeno, se li disinstalli non fai star male nessuno.
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Diario(?) di un'adolescente
RandomQui scriverò in modi diversi di cose diverse (principalmente adolescenza, depressione e tematiche lgbt+). Mi lamenterò e condividerò con voi i miei pensieri e le mie esperienze, oppure metterò insieme delle parole cercando di creare un'immagine. Nat...