Acqua

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M. mi ha fatto notare che, sebbene questo sia un diario, di me non parlo poi tanto. Almeno non in modo esplicito, come in altri diari.

Perciò, ora vi scriverò qualcosa su di me, qualcosa che mi sta accadendo in questo momento.

Prima mi sono fatta la doccia e lavata i capelli. Quando mi sarei dovuta sciacquare, ho appoggiato la fronte al muro piastrellato dietro di me e ho lasciato il getto d'acqua a scavarmi la schiena, mentre cercavo di piangere.

C'è stato un tempo che piangevo tantissimo, ed ero felice. Ora invece, non ci riesco. Non ho lacrime. Non ho niente per cui piangere.Non ho niente, e basta.

Mentre il getto si faceva sempre più bollente e graffiante, cercavo disperatamente qualcosa dentro di me. Qualsiasi cosa: un'emozione, un sentimento, un rimpianto, un ricordo che mi facesse provare qualcosa. Non l'ho trovato.

Mi sono staccata dal muro e la testa è finita sotto il getto: una parte dell'acqua scorreva dai miei capelli alle tempie agli zigomi, finendo nel canale dove di solito scorrevano le lacrime. Ho sorriso, un sorriso amaro. Potevo quasi dire che piangevo, piangevo lacrime insaponate d'acqua piena di calcare,  ma in qualche modo piangevo. Almeno fuori. Neanche le lacrime sono più reali. Niente lo è.

Buon Anno

Natal's

Ps: so che questo "diario" non è affatto allegro, che è piuttosto noioso ecco. Ma io sono così, e non me la sento di mentire con la scrittura, che è la cosa più sacra che ho. Se qualcuno per caso però si sentisse solo, si sentisse vuoto, sappia che lo capisco. Lo capisco perfettamente.

Natal's

Diario(?) di un'adolescente Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora