Capitolo 1

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"Mamma mamma!" Urla disperatamente Matt scendendo le scale, quel ragazzo ha un anno in più di me e si comporta come se ne avesse cinque.

Matthew è il mio fratellone di sedici anni, ha appena finito la terza superiore e a differenza mia è abbastanza triste per aver lasciato tutti i suoi amici in Arizona.
Siamo appena arrivati nella nostra nuova casa e , come ho detto prima, devo dire che non mi manca per niente la mia nuova città, avevo bisogno di respirare aria nuova e di staccarmi dalla mia vita quotidiana, forse l'unica persona che mi mancherà è Bianca che mi ha sempre aiutata in questi due primi anni di liceo.
Quando le ho detto che mi sarei dovuta trasferire qui a Los Angeles, è scoppiata in un mare di lacrime, ma l'ho subito rassicurata dicendole che per natale sarei sicuramente tornata in Arizona per una settimana.

Questa città non mi dispiace, ho sempre voluto vivere in luoghi caldi, anche se devo ammettere che adesso che è estate le temperature sono davvero elevate.

Decido di salire al primo piano e di andare nella mia nuova camera per sistemare le mie cose, così chiudo la porta e apro la valigia.

Sento bussare.
È mamma.

"Ei, tesoro vieni a mangiare qualcosa prima di mettere apposto?".
Rispondi facendo un piccolo cenno con la testa seguito da un:" va bene, sistemo giusto due cosine e arrivo".
Appoggio sulla sedia lo zaino e dalla tasca esterna tiro fuori il cellulare, appena lo accendo mi ritrovo 15 messaggi e 10 chiamate perse da Bianca.

"Sei arrivata?"
"È andato bene il viaggio?"
"Non dirmi che sei precipitata ti prego"
"Aurora mi manchi troppo"
"Ti prego rispondi!"
"Avevi detto che saresti arrivata per mezzogiorno e che mi avresti subito scritto!"
"AURORA! Sappi che mi ricorderò di questo giorno"
"Ora mi rispondi, subito! IMMEDIATAMENTE"
"Uffaaa, quante ore di volo sono?"
"Ho bisogno della mia sisterrr"
"Non ti vedo da un giorno e già mi manchi"
"Mi sto preoccupando"
"E se ti è successo qualcosa?"
"Bene ho capito che non sei ancora atterrata"
"Quando scendi chiamami che sono in pensiero"

Se c'è una cosa che non sopporto di Bianca, è il fatto che si preoccupa per niente avevamo affrontato l'insignificante discorso sulla "caduta degli aerei" il giorno prima che partissi, ma da testarda, ancora non ha capito che l'aereo è il mezzo più sicuro al mondo.

Decido quindi di ignorarla per il momento, l'avrei chiamata subito dopo pranzo.

Scendo le scale e mi avvio verso la cucina sentendo il profumo degli hamburger che a mio padre piace cucinare.

Con passo sempre più svelto cerco tra le tante stanze la cucina, questa casa è davvero immensa, è solo grazie al lavoro di  papà se siamo riusciti a venire a vivere qui e non smetterò mai di ringraziare i miei per avermi portato via da quella quotidianità e dai quei falsi amici che mi stavano struggendo.

"Papà mi passi il ketchup?" Sento Matt esclamare e subito trovo la meravigliosa sala da pranzo, è così illuminata, ancora non posso credere di essere qui.
"Matta se metti ancora dell'altro ketchup potresti finire il tubetto!" Esclamo mentre lui mi guarda con occhi socchiusi e lo sguardo assassino, forse è ancora un pochino arrabbiato per la storia del trasferimento, per questo, qualsiasi cosa tu gli dica, non riesce a mantenere la calma.

"Io faccio quello che mi pare!" Risponde subito dopo, purtroppo non faccio in tempo a rispondergli male che mia mamma ci interrompe:" Basta litigare voi due! Questo pomeriggio dopo aver sistemato le valigie e gli ultimi scatoloni andremo a fare un giro per conoscere la città, Aurora ti va di venire con noi?"

"Sarebbe bello che tu passassi un pomeriggio con noi, è da molto tempo che non facciamo una giornata 'Roberts', soprattutto perché tua madre ha piacere di passare un po' di tempo con te che da quando sei cresciuta non fai altro che scappare da noi come tuo fratello, anche se stranamente oggi ha accettato l'invito" mi sussurra mio padre.

So benissimo che mamma ci tiene che passi un pomeriggio con loro, ma la mia voglia di oziare sul divano per riguardare l'intera saga di Twilight è troppo forte.
Sarei volentieri uscita di casa dato che è una bellissima giornata, ma dato che non conosco nessuno, non mi va di perdermi per la nuova città perché i miei si ostinano ad utilizzare cartine geografiche al posto di internet e non ho voglia di rovinarmi la giornata a causa del nervosismo di mio fratello, opto per Twilight.

"Scusa mamma ma questo pomeriggio ho proprio bisogno di riposarmi, il viaggio è stato stressante e lungo e ho un appuntamento in videochiamata con Bianca" mento.
Mi risponde con un deluso:" e va bene", mentre io sorrido di nascosto.

Finisco il mio panino e corro di sopra per rispondere alla mia migliore amica che intanto mi ha chiamata altre sette volte.

Fall In Love You & I || Cameron DallasWhere stories live. Discover now