Danza macabra

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Aprendo la porta
Si avverte un'atmosfera distorta.

L'aria è colma di desolazione
E la musica sincopata
Sottilinea questa mia perdizione.

La danza è disinibita ed estatica
Sovente sembra essere sadica
E la maschera, con leggerezza,
Nasconde i tratti degli invitati
Che, prima di quella sera,
Mai cosi loro stessi sono stati.

Una donna, dagli occhi color zaffiro,
mi avvicina e mi chiede se mi è mai capitato di avere perso la retta via.
Mi accarezza e gridando se ne va via.

La sua assenza giganteggia
E, nel frattempo,
Una nuova donna davanti a me, soavemente, volteggia.
Dice di chiamarsi amore
e che, se necessario, prenderà il mio cuore,
Riducendolo in brandelli,
costringendomi a passare i miei giorni tentando di ridipingerli a macchie astratte senza poter scegliere i pennelli.

Come ogni cosa, anch'essa rapidamente fugge ed una nuova donna fa la mia conoscenza.

Vestita in nero
e dallo sguardo austero,
Improvvisamente mi ferisce a morte
guardandomi negli occhi,
si leva la maschera e con un bacio mi dona il suo congedo.
La danza è finita
e tutti i miei giorni si rivelano scritti a matita.

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