Il locale infernale

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L'entrata è esoterica,
al suo interno noto camminare
una donna isterica.
Incuriosito,
entro ed il mio umore cambia,
mi unisco al suo rito.

Intorno a me tutto è cupo,
da dietro il bancone
il barista mi fissa
con occhi da lupo.

''Il nettare del tuo Signore''
gli ordino.
Esso si gira,
prende le bottiglie
e lo prepara, sordido.

Anime dannate
fanno il loro ingresso
e nell'angolo più in vista
si uniscono
in un orgiastico amplesso.

Li guardo
come se fosse normale,
in fondo, non c'è nulla di male.
Il nettare è lì,
sul bancone.
Ne bevo un sorso
e va giù pesante,
come un mattone.

In questa savana
provo una sensazione malsana
che affetta
i miei buoni propositi
come una katana.

Inizio a sentirmi male
ed il barista si avvicina
ad ogni passo
è più vicino
dell'attimo prima.

Esso davanti a me si staglia
con la gamba sinistra
facente da perno,
quindi mi rifila
un pugno nello sterno
e sorridendomi mi accoglie:
''Benvenuto all'inferno''

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