Capitolo 16: Un marchio indelebile

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Il dolore che abbiamo sofferto in passato ha molto a che fare con ciò che siamo oggi. Ed io questo lo so bene. Lucien in passato era riuscito a spegnere la mia umanità, e solo quando essa è tornata alla luce, mi ha mostrato gli orrori da me commessi. Ho spezzato vite innocenti, ho terrorizzato intere città, e ancora oggi, gli occhi di tutti quegli innocenti da me torturati o uccisi, mi tormentano la notte. E' per questo motivo che obbligo Kol a reprimere il suo istinto, lui ha fin troppe vittime sulla sua coscienza, e ho il timore, che possa essere perseguitato dai suoi demoni, proprio come lo sono io. La sua umanità ogni giorno trova sempre più luce, ed è un bene, ma anche un male. A volte anche i sentimenti più nobili possono ucciderci o peggio, tormentarci. Kol al momento è disteso sul suo letto, ed io sono seduta di fianco a lui. Il sottile lenzuolo bianco di seta, copre il mio corpo nudo. Sono sveglia da qualche minuto ormai, in religioso silenzio l'osservo dormire. Il suo viso è rilassato, e sembra quasi un bambino piccolo, perso nel mondo dei sogni. Lentamente e con garbo, mi avvicino a lui, e gentilmente accarezzo il suo viso. Io e lui ci facciamo sempre del male, non ci risparmiamo mai. Ogni volta che i nostri occhi si scontrano, è guerra aperta. Ma entrambi, amiamo, immensamente e sinceramente gli occhi dell'altro. Abbiamo uno strano rapporto. Non sappiamo bene dove vogliamo andare, sappiamo solo che qualunque sia il luogo, è insieme che vogliamo andarci. Io e lui siamo distanti un passo dall'amarci, e due dal frantumarci. E nonostante potremmo essere uno la rovina dell'altro, nessuno dei due osa porre fine a questa relazione. Improvvisamente un leggero mugolio fuoriesce dalle labbra di Kol, facendomi sobbalzare leggermente all'indietro. "Buongiorno"; dice con la voce ancora impastata dal sonno; "in realtà buon pomeriggio"; lo correggo, dal momento che sono le tre del pomeriggio. Kol si siede sul letto, facendo una leggera smorfia; "abbiamo dormito così tanto?"; Mi domanda allungando il suo braccio verso di me; "vorrei farti notare che di notte non abbiamo dormito"; gli ricordo avvicinandomi a lui, facendomi spazio sul suo torace; "si, ricordo vagamente"; replica beffardamente. Alzo il mio sguardo verso di lui con aria intimidatoria; "allora questa notte dormirai da solo"; lo minaccio sogghignando. Ridendo mi afferra i fianchi, facendomi voltare verso di lui. I nostri visi si sfiorano, ed i nostri occhi si sorridono a vicenda; "non ho sentito bene, la tua ultima affermazione"; mi sussurra, accarezzando la mia schiena; "io questa notte dormirò in un altro letto"; ripeto sfiorando le sue labbra; "rinunciando a questo corpo?"; Chiede, baciando avidamente il mio collo; "posso farne a meno"; replico con il fiato corto; "sicura?"; Domanda con sicurezza, facendo scivolare le sue mani sul mio fondo schiena. Le sue mani forti e decise, oscurano ogni mio pensiero logico, e con irruenza poggio le mie labbra alle sue. Giochiamo qualche minuto con le nostre labbra, e quando il gioco inizia a farsi sempre più intenso e divertente, sentiamo la voce di Elijha richiamare entrambi. Kol sbuffa irritato, e mi guarda seccato; "odio mio fratello"; borbotta alzandosi velocemente dal letto. Io lo seguo e rivestendoci strada facendo, raggiungiamo Elijha in cortile. "Spero per te fratello che quello che hai da dirci sia importante"; esordisce Kol, non appena incontra lo sguardo poco confortante di Elijha. Al fianco di Elijha, ci sono anche i miei fratelli e l'ibrido, il che significa, che niente di buono si preannuncia all'orizzonte. "Sappiamo dove Lucien tiene nascosto Marcel"; afferma Elijha sembrandone assolutamente sicuro; "dove?"; Chiede Kol corrugando la sua fronte; "nella sua lussuosa villa, al centro di New Orleans"; risponde Klaus con sarcasmo, infastidito della situazione. Non posso che sentirmi in colpa. E' solo colpa mia se Lucien ha preso in ostaggio Marcel, sa perfettamente che Klaus non permetterebbe che gli venga fatto del male. Lucien è astuto, di certo le sue mosse sono tutte calcolate e premeditate. E' una serpe velenosa e pericolosa, non c'è da fidarsi. "Potrebbe essere una trappola"; esclamo, attirando su di me l'attenzione di tutti. "Guardate bene i fatti. Qualcuno che prende in ostaggio qualcun'altro, per chiedere un riscatto, non lascerebbe tracce su dove nasconde la vittima"; faccio notare a tutti. Mio fratello Damon mi guarda annuendo, e anche gli altri sembrano appoggiare la mia teoria. "Lucien vuole che tutti voi andiate nella sua tana"; dico abbastanza convinta, enfatizzando la parola "vuole". Elijha ha impresso nel suo volto la sua solita espressione pensierosa, sembra che stia meditando sulle mosse da prendere; "Non possiamo lasciare Marcel lì"; esclama con ira Klaus; "non possiamo neanche lasciargli prendere Charlotte"; urla Kol impetuosamente. I miei fratelli notando il surriscaldasi dell'atmosfera, si fanno avanti; "troveremo una soluzione"; dice Stefan con aria calma; "noi sappiamo che Lucien vuole tendervi una trappola. Quindi noi lo precederemo"; continua Damon con aria compiaciuta, a lui le battaglie e le sfide sono sempre piaciute, e adesso che Lucien vuole me, non si tirerà mai indietro. "Che avete in mente?"; Domanda Kol guardando entrambi i miei fratelli con perplessità. Stefan e Damon si guardano qualche secondo sogghignando. Ho visto molte volte quell'espressione nei loro visi, hanno in mente qualcosa, spero solo che non sia nulla di troppo pericoloso. "Chiamate Freya"; Suggerisce Stefan. Elijha stranamente ascolta il consiglio proveniente dai miei fratelli, e senza replicare si precipita dalla sorella. Tutta questa situazione è surreale e sopratutto molto pericolosa. In nessun'altra occasione un Mikaelson avrebbe seguito il consiglio di un Salvatore. Evidentemente al momento ogni strategia è ben accetta, anche se essa proviene da un nemico appena divenuto alleato. Kol è alle mie spalle, sento la sua mano poggiarsi alla mia schiena; "la situazione si fa sempre più rischiosa"; commenta con un tono abbastanza cupo; "non ho paura"; replico, voltandomi con decisione verso di lui. "Lo so, è proprio per questo che temo ancor di più per la tua vita". Sospiro ormai esausta, devo arrendermi, non smetterà mai di preoccuparsi per me. "Andrà tutto bene"; cerco di tranquillizzarlo, premendo una mano contro il suo viso; "non mi rassicura granché il fatto che siano i tuoi fratelli ad avere un piano"; commenta agitato; "se ti fidi di me, devi fidarti anche di loro"; affermo guardandolo sottecchi, con un velo di rabbia. Kol si zittisce per qualche secondo, guardandomi sommessamente; "sai sempre dove colpire"; dice quasi borbottando. Lo guardo con aria vittoriosa e gli sorrido con dolcezza; "Lucien deve essere sconfitto a tutti costi"; lui alla mia affermazione annuisce con fermezza; "e ci riusciremo". Con agitazione e fretta, Freya ci raggiunge in cortile, affiancata da Elijha; "qual'è il vostro piano?"; Domanda la strega ai miei fratelli; "sei in grado di creare una specie di barriera anti magia attorno a tutti noi?"; Chiede Damon; "non è un incantesimo semplice, però posso provarci"; risponde Freya con aria pensierosa; "a quale scopo dovrebbe servirci?"; Domanda Klaus non molto persuaso; "probabilmente Lucien ha in mente di intrappolarvi con la magia, non dobbiamo lasciare niente al caso"; spiega con molta pacatezza Stefan. Intanto io mi guardo attorno, e noto che Kol è sparito nel nulla. Lo cerco freneticamente con lo sguardo, il mio cuore inizia a battere velocemente. "Elijha"; richiamo alla mia attenzione l'Originale, e lui si volta immediatamente verso di me, e ancor prima che io possa dire qualcosa, lui intuisce cos'è che mi turba; "dov'è andato?"; Domanda con aria abbastanza inquieta e preoccupata; "non lo so era qui fino a pochi secondi fa"; ribatto con un enorme groppo alla gola; "vado a cercarlo, prima che compia un gesto avventato e stupido"; mi rassicura Elijha cercando di calmarmi; "io vengo con te"; dico istintivamente. Non permetterò ad Elijha di cercare Kol senza di me, questa situazione catastrofica è in parte colpa mia, e in qualche modo devo rimediare. Il maggiore dei Mikaelson mi osserva con riluttanza; "se ti dovesse succedere qualcosa, Kol non me lo perdonerebbe mai"; mi dice con la chiara intenzione di tenermi il più lontano possibile da questa situazione; "Elijha non posso rimanere qui in disparte ad aspettare. Avete bisogno di me". L'Originale davanti alla mia opprimente insistenza, sospira, accarezzandosi le tempie; "Damon, Stefan, venite insieme a noi. Quella testa calda di mio fratello potrebbe essere nei guai". I miei fratelli mi guardano un po' arrabbiati, loro vorrebbero restare il più lontano possibile dalle questioni secolari irrisolte della famiglia Mikaelson. Ma dal momento che io sono in mezzo a questa guerra, loro si sentono in dovere di proteggermi. Sono un po' contraria al loro intervento, ho il terrore di perderli, ma non abbiamo molte scelte adesso. O combattiamo o moriamo. "Dove pensi che sia andato?"; Domando ad Elijha mentre camminiamo verso l'uscita della villa; "da chi vuole la nostra completa disfatta"; risponde lasciandomi a bocca aperta; "è un azione suicida"; commento spaventata; "il tuo ragazzo è sempre stato un po' psicopatico"; interviene Damon con sarcasmo. Fulmino con lo sguardo mio fratello, non è il momento adatto per fare del sarcasmo. Elijha ci fa strada verso la villa dove quel verme viscido di Lucien si nasconde. Ci fermiamo difronte ad essa, è una villa imponente, sfarzosa e lussuosa, tipica di un egocentrico come lui. "Dobbiamo fare attenzione. Basta un passo falso per intrappolarci tutti"; ci raccomanda Elijha rimanendo impassibile. Vorrei avere la stessa calma dell'Originale, non so quale sia il suo segreto per avere sempre un'impeccabile autocontrollo in ogni tipo di situazione. "Stefan, tu rimani qui fuori insieme a Damon"; gli ordina Klaus senza mezzi termini. I miei fratelli annuiscono senza ribattere e minuziosamente scrutano il perimetro della villa, in cerca di una entrata secondaria, in caso di emergenza. Io come una saetta cerco di farmi strada dentro la villa, ma la mano ferma e decisa di Klaus mi impedisce di proseguire. in fin dei conti il mio forse, è stato un gesto un po' troppo avventato."Hanno percepito la nostra presenza qui, e stanno aspettando noi"; mi avverte l'ibrido corrugando la sua fronte. L'osservo deglutendo, e sospiro cercando di rilassare il mio corpo. Kol potrebbe essere lì dentro, ed io non posso più vivere con questo terribile dubbio che mi sta logorando l'anima. "Entro io, così ti farò da scudo"; mi suggerisce Klaus avanzando avanti a me, affiancato dal fratello maggiore. "Perché lo fai?"; Domando con voce tremante all'ibrido. Non è da lui fare gesti altruistici, tanto meno a qualcuno che voleva ucciderlo. "Perché adesso fai parte di questa famiglia, e noi Mikaelson ci proteggiamo a vicenda"; dice lasciandomi del tutto attonita. La sua dichiarazione è un sollievo, ed anche sinonimo di protezione. Klaus ed Elijha si fanno strada, senza paura, verso la porta d'ingresso della villa di Lucien. Io sono dietro di loro, il mio corpo trema, sono molto agitata, e non per la mia vita, ma per quella di Kol. Come prevedevo, Lucien è davanti a noi, pronto ad accoglierci con un ghigno malvagio stampato sul suo volto. "Non mi aspettavo una vostra visita"; esordisce con ironia il vampiro; "cercate qualcosa?"; Ci domanda, facendo un cenno veloce con la mano a due dei suoi tirapiedi. Subito il mio corpo si irrigidisce, sono immobile con il fiato sospeso. In un lampo i due vampiri asserviti a Lucien, portano nella stanza Kol e Marcel. Entrambi sono incatenati con delle corde intrise di verbena, riesco a sentirne l'odore inconfondibile. Il mio cuore salta diversi battiti, e mi sento debole sul punto di svenire. Kol è difronte a me, ed è ricoperto di sangue rappreso. L'hanno torturato, e sicuramente l'hanno anche indebolito iniettandogli nel corpo una quantità elevata di verbena. Istintivamente provo ad avvicinarmi a lui, urlando il suo nome in lacrime. Ma Elijha afferra il mio polso e mi tira a sé, cercando di calmarmi. Il mio viso è schiacciato sul petto dell'Originale, e la sua mano è premuta contro la mia schiena; "va' tutto bene, lui vuole metterti alla prova, vuole provocarci"; mi sussurra mentre singhiozzo nella sua costosa giacca; "Lucien non provocare la bestia che è in me"; lo minaccia Klaus urlando; "datemi lei, ed io vi ridarò Marcel"; gli propone con aria beffarda e senza paura il vampiro; "e nostro fratello?"; Domanda Elijha iniziando ad alterarsi; "lui rimane qui, sarà il primo a subire la mia vendetta. Vedrà morire la sua amata davanti i suoi occhi, proprio come è successo a me". Elijha lascia la sua presa su di me, lasciandomi alla protezione di Klaus, e come un vento cerca di afferrare Lucien. Ma una strana forza invisibile lo blocca, e lo respinge violentemente. Lucien ride davanti i nostri occhi, ha impresso sul viso un'espressione di compiacimento, che mette a dura prova la pazienza dell'ibrido al mio fianco. I miei occhi sono puntati su quelli di Kol, ci guardiamo entrambi sul punto di piangere. I suoi occhi sembrano supplicarmi, ed io so cosa vorrebbe da me. Vorrebbe che io lasciassi questa villa, che lasciassi lui nelle grinfie di Lucien, preferirebbe morire piuttosto che veder morire me. Ma io senza di lui cosa sono?. Il nulla. Solo un'inutile involucro di pelle, a cui il cuore non batterebbe più, a cui verrebbe strappato un pezzo di vita, un pezzo di sé. "Sono qui Lucien"; Urlo scostandomi da Klaus, che mi guarda sotto shock. Mi avvicino con decisione e coraggio verso di lui, sotto lo sguardo impotente e preoccupato di Kol. "Avanti Lucien, prendimi. Uccidimi. Vendicati su Kol. Tanto la tua vendetta non ti darà mai quello che brami. E mai riporterà in vita la tua amata"; Gli dico con tutto l'odio che il mio corpo può generare. Lucien si avventa su di me, avvolgendo con prepotenza le sue mani sul mio collo sottile; "Charlotte, no"; Urla Kol cercando di liberarsi inutilmente. "Pensi che le tue parole mi faranno cambiare idea?"; Domanda retoricamente Lucien, stringendo sempre maggiormente la sua presa sul mio collo; "voglio vedere in ginocchio ogni singolo Mikaelson, e ci riuscirò"; continua scaraventandomi contro la parete in vetro di questa stanza. Con il corpo ricoperto da pezzetti di vetro e sanguinante, mi rialzo con aria infuriata, asciugando il sangue dagli angoli della mia bocca, con il braccio. I miei occhi si colorano di un rosso intenso, e con rabbia mostro i miei canini contro il mio nemico, che sogghigna quasi vittorioso. Senza paura mi avvento contro di lui, e con tutta la mia forza lo scaravento contro il muro, conficcando nel suo stomaco un pezzo di vetro che avevo raccolto per terra poco prima, durante l'impatto contro la vetrata. Lui mi spinge con violenza verso il pavimento, mi rialzo senza indugiare, ma non appena i miei piedi toccano il legno del pavimento, scorgo Klaus che come una furia si scaglia contro Lucien. L'ibrido lo afferra con forza, alza il suo corpo da terra, e tiene le sue mani salde sul suo collo; "libera Kol, e tu Elijha prendi Marcel"; ci ordina guardandoci infuriato. Senza ribattere, corro verso Kol, che mi guarda con apprensione. Ma non appena le mie mani si poggiano su lui, uno degli stregoni asserviti a Lucien, si avvicina a noi. Ha tra le mani uno strano paletto di legno, con delle incisioni davvero particolari e inconsuete."Vattene"; Mi urla Kol categoricamente, io in preda al panico l'osservo attonita e terrorizzata. In pochi secondi lo stregone pugnale al petto Kol, ed io rimanendo inerme piango, ormai persuasa che quel paletto ha il potere di ucciderlo. Lucien ci aveva avvisati di possedere un'arma in grado di uccidere un Originale. Il corpo di Kol si accascia a terra, senza vita. Il mio cuore credo si sia fermato insieme al suo. Mi sento mancare il fiato, i miei ripetuti singhiozzi riecheggiano nella stanza. All'improvviso Klaus, lascia la presa su Lucien, soffermandosi a guardare il corpo del fratello, e me che sono inginocchiata su di lui, ricoperta e devastata dalle lacrime, che non riesco a controllare. All'improvviso due possenti braccia mi avvolgono; "Lottie"; sento sussurrare al mio orecchio. Vorrei gridare, distruggere questa villa, e strappare il cuore di Lucien, senza alcuna pietà. "Dobbiamo andare via"; cerca di farmi ragionare mio fratello Damon, che percependo il mio pianto disperato è corso da me. "No. Lui deve morire"; Urlo ricoperta d'ira e bramosa di vendetta. Mi alzo asciugando le mie lacrime, guardo Lucien e scuoto il capo. Lui al momento è soddisfatto del male che ha provocato a tutti noi. Non ha idea che questa sarà la sua ultima risata; "Freya"; la richiamo urlando. Sapevamo bene che la casa era circondata da stregoni, quindi avevamo deciso che Freya sarebbe stata il nostro asso nella manica. Lei è rimasta in cortile ad aspettare il nostro segnale. Noi due siamo connesse tramite un incantesimo, quindi lei può sentire e percepire la mia voce e le mie emozioni. Gli stregoni avrebbero percepito la sua presenza se fosse venuta qui insieme a noi, quindi abbiamo preferito che si materializzasse qui, nell'istante in cui il suo potere sarebbe stato necessario. In pochi secondi Freya compare davanti a noi, lasciando sbigottito Lucien. Klaus ed Elijha, approfittano dell'effetto sorpresa, per uccidere in un lampo tutti i tirapiedi di Lucien, compresi gli stregoni. In pochi secondi, i due Originali uccidono senza pietà, ogni essere presente in quella stanza. Quando il vampiro si rende conto che ormai è rimasto solo e debole, contro la famiglia degli Originali, smette di ridere, ed inizia a sudare freddo. Riesco a percepire la sua paura, i suoi battiti sono più accelerati e il suo respiro è corto. "Dolor et cruciatu"; recita Freya contro il vampiro, che inizia a contorcersi dal dolore. L'osservo con aria compiaciuta, e piena di rabbia al contempo. Voglio che soffra. Voglio che il dolore percorra ogni centimetro del suo corpo. Voglio che senta quello che si prova quando una parte di te, ti viene strappata via con crudeltà. Klaus ancora ricoperto del sangue dei nostri nemici, si avventa su Lucien. Afferra il suo collo e lo stritola con avidità, e non mi dispiace affatto sentire i suoi lamenti provocati dall'intenso dolore. Poi lentamente l'ibrido si volta verso di me; "a te l'onore". Klaus mi sta chiaramente offrendo su un piatto d'argento la testa di Lucien. Non tentenno neanche un microsecondo. Prendo il paletto con cui è stato trafitto Kol, e senza pietà trafiggo il cuore di Lucien; "il mio volto sarà l'ultimo che vedrai, ed il primo che ti perseguiterà nel regno dei morti"; gli sussurro all'orecchio, mentre estraggo il paletto dal suo corpo ormai morto. Klaus, lascia cadere Lucien, ormai senza vita, sul pavimento della villa. L'ibrido si sofferma a guardare me e poi il fratello senza vita. Leggo negli occhi di Klaus del dolore, un dolore che non riesce ad esternare, e che lo tortura. "Portiamo il corpo di nostro fratello a casa"; suggerisce Elijha, con gli occhi lucidi. Ho vendicato l'amore della mia vita, dovrei sentirmi meglio, invece non sento nulla, se non l'insostenibile dolore che la perdita di Kol mi sta lasciando. Elijha prende con sé il corpo di Kol, Damon e Stefan invece si precipitano da me, e mi abbracciano calorosamente. E senza dirmi nulla, anche perché le parole non servirebbero a molto, mi accompagnano nuovamente a casa dei Mikaleson. Siamo tutti attorno il corpo di Kol, è sistemato in una bara, e più lo guardo più vorrei esserci io al suo posto. Damon è di fianco a me, non mi ha lasciata da sola neanche per un secondo. Le lacrime continuano a solcare il mio viso, sono sull'orlo della pazzia, tutto questo è davvero insostenibile."Usciamo. Forse Charlotte ha bisogno di dirgli addio, senza di noi"; suggerisce Elijha con premura, tutti seguono il suo consiglio, solo Damon sembra essere un po' riluttante, ma alla fine anche lui decide di lasciarmi da sola un'ultima volta con colui che ho amato contro tutti, e che amo senza limiti. "Non dovevi farlo"; lo rimprovero singhiozzando; "tu dovevi rimanere al mio fianco. Come farò senza di te?. Io non ci riesco Kol, voglio solo morire"; continuo con la voglia di gridare e distruggere ogni cosa. Mi accascio sul freddo e marmoreo pavimento della stanza, piego in avanti le mie ginocchia e mi rannicchio su esse. Tra un singhiozzio e l'altro, improvvisamente sento un respiro profondo. Sobbalzo velocemente verso la bara, e incredula osservo Kol rialzarsi. Lo guardo attonita, spalancando i miei occhi. "Kol"; sibilo in preda allo shock. I suoi occhi mi guardano anch'essi increduli, e la sua mano si avvicina al mio viso, accarezzandolo; "non mi hai lasciata"; dico con la voce tremate e ancora piena di dolore; "te l'ho detto nessuno può uccidermi"; replica con la sua solita aria scherzosa ed un po' arrogante. Presa dal sollievo, avvolgo le mie braccia intorno a lui. Una parte di me adesso ha ripreso a vivere. Ero morta nell'istante in cui il suo cuore aveva cessato di palpitare. E adesso che lui è qui davanti a me, pieno di vita, il mio cuore ha ripreso a battere. Oggi ho ucciso senza battere ciglio Lucien. Mi ero ripromessa che non avrei mai più ucciso nessuno, eppure la morte di Kol mi ha spenta. E' davvero spaventoso come il nostro lato oscuro può sovrastare il lato buono che è in tutti noi.

Un piano quasi perfetto {The Originals}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora