Capitolo 10: Sono qui con te

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Non è semplice mettere da parte gli istinti che fanno parte di te, ed io lo so bene, ho passato un intero decennio senza la mia umanità. Mi ero spenta proprio come accade a Kol quando la fame s'impossessa del suo corpo. Quindi so cosa significa essere vista come un essere orribile agli occhi di qualcuno. Sono davanti a lui e non provo nessuna rabbia nei suoi confronti solo empatia e sensi di colpa. È solo colpa mia se la sua umanità vacilla sempre di più, l'ho ferito troppe volte. Mi guarda con occhi pieni di rabbia, e con un gesto veloce si pulisce il sangue colante dalle sue labbra. "Adesso neanche tu vorrai avere più a che fare con me. Ti capisco sono il peggiore fra le bestie, non ho pietà per nessuno"; proprio mentre parla sul suo volto cupo scende una lacrima che gli accarezza il viso. Vedere quella lacrima cadere sul suo viso mi dimostra che in lui c'è più umanità di quando egli tenti in tutti i modi di celare. Il mio cuore trema difronte a quell'impenetrabile e forte vampiro dall'anima interrotta. Qualcosa in lui con il passare dei secoli si è guastato. Forse a causa dei suoi fratelli, forse a causa della sua natura violenta o probabilmente a causa di entrambe le cose. Voglio aiutarlo, lo voglio davvero. Perché senza volerlo ho iniziato ad amarlo. Mi avvicino a lui con aria preoccupata e del tutto serena, non nego però che la mia voce trema ed i miei occhi luccicano; "io sono qui con te, va bene?"; Gli sussurro con dolcezza cercando di accarezzare il suo viso. Ma lui non si lascia toccare, si allontana da me bruscamente; "lo farai ti stancherai di me e delle mie azioni avventate e sciocche"; ribatte con un tono abbastanza elevato e iracondo. "Lascia che mi prenda cura di te"; replico quasi supplichevole. Perché non si lascia aiutare? Perché preferisce spegnersi del tutto?; "Io non ho bisogno di un'amica che mi faccia da babysitter"; urla impetuosamente. La sua mascella è serrata come i suoi pugni. Allora sono io il problema? Non riesce ad accettare che io e lui potremmo solo essere amici. "Ti fa sentire debole avere bisogno di qualcuno per questo ti comporti in questo modo"; affermo abbastanza delusa del suo atteggiamento infantile e privo di senno."Kol voglio aiutarti davvero"; cerco di fargli comprendere con un tono moderato. "Rimanendo amici?"; Quasi urla infuriato. Io mi limito ad abbassare il mio sguardo annuendo debolmente. Lui non può sapere quanto sia difficile per me doverlo respingere, sopratutto adesso che ho compreso di essermi innamorata di lui. "Noi due non siamo amici"; grida impetuosamente a denti stretti avvicinandosi pericolosamente al mio viso; "noi o ci amiamo o ci odiamo"; continua ad urlarmi furente e colmo di frustrazione. La sua furia inizia a terrorizzarmi, non l'ho mai visto così infuriato nei miei confronti. I miei occhi si riempiono di lacrime, che in pochi secondi cospargono anche il mio viso. Kol con violenza mi afferra un polso costringendomi a guardarlo dritto negli occhi; "e al momento io ti odio, perché ti voglio maledettamente mia e solo mia". Il suo respiro irregolare mi fa intuire che la sua rabbia inizia a placarsi; "allora mi ami"; gli sussurro completamente soggiogata dai suoi occhi; "sono completamente pazzo di te"; mi confessa con voce sommessa guardandomi intensamente. Come se una scarica elettrica mi fosse passata attraverso, sento le mie gambe tremare. Mi domando se lui si renda conto del modo in cui riesce a far sussultare il mio cuore. "Ho bisogno anch'io di te Kol"; la mia voce debole e tremante è alquanto ridicola, non mi riconosco più. Questa ragazza spaventata e terribilmente persa a causa di un paio di occhi color nocciola, non sono io. Non posso essere io. "Come amici giusto?"; Chiede retorico sorridendo con ironia e amarezza. "Kol"; lo richiamo notando che vorrebbe andarsene via. "Fa' come credi Charlotte. Io sono stufo di tutta questa situazione"; dice voltandosi verso il bar difronte a noi. Ho una terribile morsa allo stomaco, non posso lasciarlo andare in questo modo. Lo guardo per un altro secondo e poi con determinazione compaio davanti a lui. Al diavolo i miei fratelli, al diavolo questo stupido piano. Voglio essere felice e voglio esserlo con lui. Lui mi guarda con occhi confusi e, senza lasciarlo parlare, mi fiondo sulle sue labbra, che accolgono le mie amorevolmente e passionalmente. Poggio la mia fronte sulla sua e guardandolo negli occhi gli sorrido; "Ho bisogno di te e non come amico"; gli sussurro mentre la sua mano accarezza il mio viso. Kol mi trascina a casa sua fino alla sua camera. Ho cercato di fargli cambiare idea, ma i suoi continui baci mi hanno mandato in tilt il cervello, e alla fine mi sono lasciata trasportare dal desiderio e dalla passione. Siamo uno difronte all'altro nella sua stanza, non vi è alcun rumore solo il riecheggiare delle voci della gente per strada. I suoi fratelli e la sorella Freya sono in casa, e temo, anzi sono certa che ci sentiranno. Ci sorridiamo come due adolescenti, lui senza mezzi termini però mi attira verso di sé. Il suo abbraccio potente e passionale non lascia dubbi a ciò che accadrà. Gentilmente diminuisce la pressione attorno al mio polso. Non riesco più a pensare lucidamente. Le mie gambe iniziano a cedere quando sento le sue mani scendere lentamente lungo la mia schiena. Avvolgo le mani introno al suo petto scolpito, poi le faccio scivolare lungo la sua giacca di pelle marrone e, velocemente, la faccio cadere sul pavimento. Emetto un piccolo gemito non appena il suo corpo si preme con irruenza contro il mio. La sua mano inizia a sfiorare la curva dei miei fianchi, mentre il suo petto si preme sempre di più al mio seno bloccandomi contro la parete della sua camera. Sembra voler assaporare ogni secondo di questa notte, non è mai stato così dolce e rilassato. Quando mi accarezza la guancia con il dorso della sua mano le mie labbra si aprono leggermente e il mio respiro si fa pensate. Avvolgo le mie mani attorno al suo collo baciandolo ancora più avidamente, ma lui afferra i miei polsi bloccandomeli sopra la testa. E mentre mi tiene legata a lui delicatamente accarezza la pelle sotto la gonna del mio vestito. Non si sente altro che il rumore dei nostri gemiti soffocati e affannosi. Mentre gli accarezzo il petto per togliergli la camicia gli sento trattenere un gemito. La fragranza del suo profumo inebria i miei sensi, trasportandomi maggiormente in uno stato paradisiaco. Pone le sue labbra sul mio collo con sensualità e dolcezza. Il tocco è inebriante quasi irreale. Sono serrata tra il suo corpo caldo e voglioso e il freddo marmo del muro della parete. Sento che ha poggiato un braccio vicino al mio volto così d'avere un maggiore controllo della situazione. Abbassa improvvisamente le sue labbra voraci sulle mie, come se volesse divorarmi. Trattengo il respiro e lascio che le nostre lingue giochino fra loro in una danza delicata e sensuale. Senza preavviso le sue mani mi afferrano dal basso e, con irruenza, mi trascina sul suo letto. Lo guardo respirando con affanno. La mia mano afferra i suoi capelli e le mie labbra iniziano a baciarlo con intensità. Mi distendo sotto di lui, che continua a baciare ogni singola parte del mio corpo caldo. In pochi secondi però capovolgo la situazione, con irruenza lo faccio distendere sotto di me. Ci sorridiamo a vicenda, lui ha sul volto il suo tipico sorriso compiaciuto, il che mi fa solo impazzire maggiormente. Adesso tra le sue labbra e tra le sue mani non c'è più una possibile visione di tutto ciò. Adesso c'è la mia pelle che lo sfiora con reale passione. Ci sono le mie labbra che lo cercano insaziabili, che lo compiacciono e lo viziano. I nostri vestiti sono per terra, e noi siamo immersi nei nostri corpi, coperti leggermente da un misero lenzuolo. Le sue mani mi accarezzano la schiena mentre la incarco assuefatta dal piacere. Ho vissuto a lungo su questa terra e mai sono riuscita a provare tanto piacere. Forse è questo che si prova quando si fa l'amore con qualcuno che ami davvero. Continuo ad abbandonarmi a lui senza pensare minimamente che intorno a noi c'è la sua intera famiglia. Giaciamo sdraiati l'uno fra le braccia dell'altro, ricoperti da un leggero e candido lenzuolo. Lui mi guarda sereno con un sorriso che mai gli avevo visto e che vorrei non abbandonasse mai. "É l'alba"; mi fa notare divertito; "cosa?"; Esclamo sconvolta. Sbarro i miei occhi e inizio a guardare la finestra con aria turbata; "abbiamo fatto sesso tutta la notte?"; Gli chiedo quasi urlando; "sì, non sembrava dispiacerti"; sottolinea compiaciuto. Lo colpisco alla spalla mentre lui continua a ridere. Poi però mi attira a se dolcemente smettendo di ridere, iniziando a guardarmi con intensità; "avevo paura che te ne andassi di nuovo"; mi confida accarezzando i cappelli vicino al mio viso; "non vado da nessuna parte"; lo rassicuro baciando lievemente le sue labbra. Non sembriamo neanche più noi due, tutto è così dannatamente perfetto che ho quasi paura che possa finire da un momento all'altro. Una volta fuori da questo letto dovrò fare i conti con i miei fratelli e so già quale sarà la loro reazione. Ma dovranno accettarlo, ha ragione Camille, io devo seguire quello che mi rende felice. In fondo l'egoismo è un vizio che ho ereditato proprio da Damon. "Fra un po' sarà l'ora della colazione"; mi fa notare Kol. Lo scruto con serietà aggrottando le sopracciglia; "hai mangiato abbastanza"; replico un po' bruscamente. Lui addolcisce i suoi occhi e si avvicina al mio collo sfiorandolo con il suo naso; "ti prometto che fin quando tu rimarrai al mio fianco io non farò più del male a nessuno"; mi sussurra baciando avidamente il mio collo, chiudo i miei occhi e sospiro a fatica; "tu sei la mia cura"; continua mentre sento il suo respiro sul mio collo che quasi mi solletica, questa è davvero una piacevole sensazione. Tutto quello che sto vivendo adesso sembra quasi irreale, non credevo che potessi provare tutte queste emozioni nei confronti di qualcuno. Avevo deciso di non legarmi mai più ad un vampiro, ma nonostante conosca le conseguenze e il dolore della fine di un rapporto, non riesco a rinunciare a questi istanti di pura felicità. Ma so bene che ogni istante di pura felicità alla fine ha un costo. Se mi avessero detto che mi sarei innamorata di Kol, l'Originale arrogante e pieno di sé, avrei riso di gusto e mi sarei infuriata. Invece sono qui fra le sue braccia, persa nel suo profumo e soggiogata dai suoi teneri ma passionali baci. Ci siamo viziati abbastanza, adesso è arrivato il momento di affrontare la realtà. Devo andare dai miei fratelli e dire loro la verità, senza perdere tempo. Mi alzo dal letto seguita da Kol, che gentilmente mi porge degli abiti puliti, credo siano di Rebekah. "Grazie"; gli dico mentre indosso i pantaloni, che sono un po' troppo lunghi sull'orlo, le sue sorelle sono più alte di me. "Ti preferivo nuda, ma ti vedrebbero i miei fratelli e mi darebbe molto fastidio"; commenta riferendosi sicuramente maggiormente a Klaus. Una volta completamente vestita, io e Kol scendiamo in giardino per la colazione, che Elijha sembra aver preparato per tutti. "Buongiorno"; ad accoglierci ci sono solo Elijah insieme ad Hayley e la piccola Hope; "buongiorno dormiglioni"; ci dice Hayley sorridente; "quanto sangue"; commenta Kol guardando la brocca proprio davanti ai suoi occhi. "Kol"; lo ammonisco prima che lascia tutti senza colazione; "scusa hai ragione, ne prenderò solo un bicchiere"; mi promette con una mano sul cuore. Scrollo le spalle e mi siedo al tavolo insieme alla famiglia di Kol. "Avete dormito bene?"; Chiede Hayley con aria curiosa, lo so bene che al momento sta morendo dalla voglia di sapere cosa è successo fra me e suo cognato; "non credo che abbiano dormito"; replica Elijah, facendomi arrossire lievemente; "sei il solito antipatico"; gli sussurra la sua ragazza infastidita; "ho solo detto la verità"; continua con noncuranza Elijah versandosi dell'altro sangue sul suo calice. Vorrei sprofondare nell'abisso della vergogna, adesso. "Sapete io e la mia ragazza andiamo a fare colazione in un bar"; dice Kol alzandosi dal tavolo prendendo la mia mano, intrecciandola teneramente alla sua. Lo osservo con il sopracciglio alzato; "la tua ragazza?"; Domando ridacchiando; "pensavo che dopo ieri notte tutto si fosse chiarito fra di noi, o mi sbaglio?"; Scuoto la testa e avvolgo le mie braccia intorno al suo collo; "non ti sbagli"; gli sussurro baciando le sue labbra; "devo solo abituarmi"; gli confesso facendolo sorridere; "ci abitueremo"; replica prendendo nuovamente la mia mano. Insieme andiamo al Bar dove lavora la mia amica Camille. Lei aveva il turno di mattina, quindi non appena ci vede entrare sorridenti e mano nella mano, lascia tutto ciò che stava facendo per raggiungerci al bancone dove ci siamo seduti. "Ho le visioni!"; Esclama portando una delle sue mani sul suo fianco; "vedo te insieme a Kol"; continua con aria davvero sorpresa."Non hai le visioni"; la rassicuro sorridendole. Come prevedevo la mia amica vorrebbe gioire abbracciarmi ed esultare, ma per via di Kol e la clientela non può farlo, quindi si limita a schiacciarmi l'occhio. "Ti dirò solo che hai preso la scelta più giusta"; conclude ritornando dai clienti. Intanto Kol mi scruta con aria inquisitoria; "perché avresti fatto la scelta giusta?"; Domanda avvicinandosi al mio viso; "lo sai perché"; replico cercando di fargli capire che Cami si riferiva alla mia indecisione fra lui e Klaus. Che in realtà non era affatto un indecisione, io sapevo chi dei due volevo al mio fianco, la vera scelta era fra lui ed i miei fratelli. "Concordo con lei hai fatto la scelta migliore. Sono io quello bello della famiglia"; roteo gli occhi e lo spingo leggermente indietro. È rimasto sempre il solito narcisista; "dovresti fare un corso di umiltà"; gli consiglio divertita; "no, perché poi non ti piacerei più"; replica baciando avidamente il mio collo. Non potrebbe avere più ragione di così. Non cambierei una sola molecola di Kol, lui è così. É egoista, alle volte infantile, narcisista, sarcastico ed ironico. Sembrerà una vera pazzia, ma io mi sono innamorata di lui per tutti questi aspetti che possono risultare sgradevoli. "Kol devo parlarti di una cosa"; affermo ad un tratto con aria seria, interrompendo la scia di baci che mi stava lasciando lungo il mio collo. Alza il suo sguardo verso di me facendomi capire che è pronto per ascoltarmi."Devo tornare a Mystic Falls". Lui fa una smorfia di disappunto; "perché?"; Chiede con aria alquanto seccata; "è giusto che i miei fratelli sappiano della nostra relazione"; gli spiego con serietà; "sei adulta non hai bisogno di raccontare tutto ai tuoi fratelli"; replica alterandosi. La sua reazione mi fa intuire che non sarà semplice far riappacificare lui ed i miei fratelli. "Siamo ritornati ad essere una famiglia, non voglio che la nostra relazione divida me ed i miei fratelli un'altra volta". Kol si passa una mano sul viso; "e se non accettassero che la loro sorellina abbia una relazione con un Mikaelson?"; Chiede convinto che la loro reazione possa essere davvero questa; "Stefan sarà molto comprensivo"; replico io; "Stefan hai detto bene. Per quanto riguarda Damon?. Come pensi che la prenderà lui?"; Guardo Kol con occhi supplichevoli, per me è fondamentale parlare con i miei fratelli. "Stefan lo calmerà"; Kol sospira rassegnato; "ci tieni davvero?"; Chiede conoscendo la risposta; "sì". Le sue mani mi avvolgono e con dolcezza bacia la mia fronte; "allora oggi stesso partiremo". Mi lascio cullare dal suo abbraccio confortante e chiudo i miei occhi, iniziando a sperare che i miei fratelli non reagiscano bruscamente quando dirò loro della mia nuova vita.

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