INTRODUZIONE

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" Questo è un casinp, onestamente ! Insomma, che cosa siete, sciacalli ?" Arabella  esclamò, esaminando la stanza del motel che suo fratello e il suo amico avevano lasciato. Arabella sollevò la testa del cadavere di una donna incredula, guardando Stefan Salvatore.

" Sul serio ? E se le cameriere dovessero entrare ?"  Arabella domandò.

" Abbiamo messo il cartello 'Non Disturbare' sul pomello, tesoro,"  Klaus dichiarò. Arabella lasciò cadere la testa.

" Ovviamente," Arabella commentò. Arricciò il naso alla vista dei corpi morti intorno a loro.

" Maledetti maiali," la biondo-ramate mormorò, sollevando sulla sua spalla una delle molte donne morte.

" Tesoro, non  devi pulire per noi !" Klaus disse.

" Giusto, e chi lo farà ? Le cameriere ?" Arabella sbuffò, ruotando gli occhi. La biondo-ramata uscì dal motel, pronta a sbarazzarsi del corpo.

Non appena uscì, vide che anche un'inserviente era presente. Arabella sbuffò e le si avvicinò, notando l'espressione spaventata della donna.

" Non hai visto niente. La mia amica è ubriaca e te hai continuato con le tue pulizie," Arabella soggiogò. La cameriera annuì muta e si girò nell'altra direzione, permettendo ad Arabella di gettare i corpi nel cassonetto.

Arabella finì in cinque minuti grazie alla sua velocità. Si strofinò le mani sui suoi shorts e rientrò nella  camera.

" Prendi le tue cose, sorella, abbiamo una nuova pista," Klaus dichiarò. Arabella sbuffò.

" Siamo arrivati qui un'ora fa," Arabella disse impassibile. Klaus si limitò a sollevare un sopracciglio e a sorridere .

Arabella si voltò e andò nella stanza accanto alla loro. Prese la piccola borsa che portava sempre con sé. Conteneva il suo telefono, un cambio di vestiti e una collana che Damon Salvatore le diede nel 1864.

Arabella fu scioccata quando Stefan le disse che Damon era vivo. Glielo disse quando Klaus stava cercando delle informazioni su un branco di licantropi. Arabella, come si ricordava distintamente, si strozzò con l'acqua che stava bevendo e per poco non strangolò il più giovane dei Salvatore per non averglielo detto prima. Stefan era leggermente spaventato della biondo-ramata, se non fosse stato per la sua mancanza di emozioni, avrebbe persino implorato pietà.

Arabella ancora non l'aveva superata.

" Hey, Bella, hai veramente intenzione di restare arrabbiata con me per tutto il viaggio ?" Stefan domandò dal sedile posteriore. La biondo-ramata strinse le labbra e guardò fuori dal finestrino.

" Bella ? Seriamente ?" Stefan si lamentò." Me ne ero dimenticato !" Arabella sbuffò e si tirò su a sedere, fissando gli alberi che passavano.

" Meglio non stuzzicare il cane, amico," Klaus commentò." Il suo carattere è peggio del mio."

" Ritorna dai tuoi licantropi, Nik,"  Arabella esclamò. Klaus rise a sua sorella.

" Cara sorella, perché non perdoni il poverino ? Sembra disperato," Klaus aggiunse.

" No." Arabella sentì Stefan sbuffare infastidito. Continuò a fissare fuori dal finestrino con un'espressione burrascosa. Spense le chiacchiere degli uomini (principalmente era Klaus a parlare a Stefan e Stefan rispondeva con risposte monosillabe) e ascoltò la radio. Era musica classica, una scelta di Klaus ovviamente, riconobbe la melodia era l'Overture di Guglielmo Tell di Rossini. Canticchiò, le sue dita creavano disegni sulle gambe.

Gli occhi di Arabella cominciarono lentamente a chiudersi e non si ricordò nemmeno di essersi addormentata.

I Gioielli di Famiglia ► Damon Salvatore [2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora