capitolo 2

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Le parole di Aaron mi tormentarono per tutto il pomeriggio.
Insomma, era vero, e infondo mio padre non mi aveva detto gran che di questo trasferimento, dava risposte evasive e cambiava argomento. 

Ma piuttosto che fargli altre domande per ricevere solamente qualche misera scusa per cambiare argomento, preferii pensare che fosse una casualità o una coincidenza, o semplicemente che Aaron avesse esagerato; ma qualcosa in quella storia mi inquietava.

I giorni seguenti trascorsero tranquillamente, passavo la maggior parte del tempo con Aaron, essendo l'unico che mi ero fatta amico. Molte ragazze, quando passavamo in corridoio ci guardavano, o meglio guardavano Aaron e si chiedevano cosa ci facesse con una come me. Non potevo certo biasimarle, lui era un bellissimo ragazzo, che chiunque si sarebbe fermato a guardare, mentre io ero una timida ragazzina con nulla di speciale, non ero mai stata il tipo che piaceva.

Il giovedì, passando per i corridoi incrociai un paio di occhi verdi. Erano di quelli che ti rimangono impressi, a cui ripensi tutte le sere prima di addormentarti.

Appartenevano ad un ragazzo alto, con l'espressione aggrottata e alcuni ricci che gli ricadevano sul volto.
Era forse il ragazzo più bello che avessi mai visto, ma non era una bellezza banale, aveva qualcosa di speciale, qualcosa di solo suo. 

"Chi è quel ragazzo?" chiesi ad Aaron. "Lui è Harry Styles, è del quinto anno. Meglio per te se gli stai alla larga, è uno stronzo"
Harry. Sì, sì Harry.
Aaron mi aveva detto di stargli alla larga e la prima cosa che feci fu pensare a lui. Fantastico, io sì che ero una persona razionale.

Nelle ore successive tentai di non pensare ad Harry, ma c'era davvero qualcosa in quel ragazzo che mi incuriosiva e mi attraeva, solo non mi spiegavo cosa fosse.

L'ultima ora avevo biologia, così mi andai in classe e mi sedetti in fondo. La lezione iniziò e il professore cominciò a spiegare senza che io ne capissi nulla, perché ero troppo intenta a scarabocchiare l'angolo di una pagina del mio quaderno.
Ad un certo punto entrò in classe un uomo vestito di nero, in giacca e cravatta, sembrava tutt'altro che simpatico e paziente.
Il professore smise di spiegare, in attesa che l'uomo parlasse."Madeleine Bradford?" chiese rivolgendosi alla classe. 

Il mio cuore saltò di un battito. 

Cosa poteva volere uno come lui d me? Sembrava lavorasse per i servizi segreti, e io non credevo di aver fatto nulla di male.L'ansia prese possesso di me. 

Alzai una mano tremante, "Sono io" dissi con voce così bassa che sembrava un sussurro. Quando i suoi occhi gelidi si posarono su di me l'ansia si amplificò, mi attanagliava lo stomaco.
"Seguimi" disse e uscì dalla stanza.
Presi la mia roba e a passo lento lo seguii.

Fuori dalla classe trovai altri due uomini vestiti di nero e...Harry. Un momento, cosa c'entrava Harry in tutto questo? Ma soprattutto, cosa c'entravo io?

Daemon [h.s.] (#watty2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora