capitolo 8

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Harry mi aveva convinto, d'altronde questo ed altro per essere lasciata in pace.
"Saranno qui tra circa mezz'ora" lo informai. "Bene" Si sedette sul divano. "Sei pazzo? Non puoi farti trovare qui. Ora vattene, ti mando un messaggio quando sono qui, e a quel punto potrai tornare" dissi. Era una cosa ovvia. Certo, i miei mi davano molte libertà, ma non credo che trovare in casa qualcuno che si spacciava per il mio ragazzo avrebbe fatto loro piacere.

"Aspetta, è forse un trucco per avere il mio numero? Perché basta chiedere, piccola.." disse con un sorriso malizioso.
Gli diedi un pugno sulla spalla. Fingendosi offeso disse: "Da te non me lo aspettavo, sei davvero una brutta persona!"
Scoppiammo a ridere come due bambini.
La sua risata era leggera, un melodia che rallegrava l'anima. Due fossette si formarono agli angoli della sua bocca, e per un attimo vidi il suo costante cipiglio sulla fronte svanire. Avrei imparato ad amare quella parte di Harry, se avessi avuto ancora l'occasione di vederlo.

Mi diede il suo numero, poi se ne andò.

Approfittai del tempo che mi rimaneva prima che arrivassero i miei genitori per preparare alcune cose che mi sarebbero serviti, se avessi potuto andare.
Presi il mio zaino e ci misi dentro un paio di felpe, dei leggings, l'intimo ed il mio libro preferito, non si sa mai.
Poi indossai dei jeans neri ed una felpa rossa sotto la quale misi due maglie. Un po' da sfigati, ma faceva freddo.
Nel frattempo sentii la serratura scattare e mia madre dire con voce squillante dal piano di sotto: "Tesoro, siamo a casa!"
Mi fiondai sul letto in cerca del telefono.
A Harry: sono arrivati. Muoviti.
Da Harry: sto arrivando. Ricorda, fa come se stessimo insieme.

Scesi le scale di corsa, inciampando più volte, come mio solito. La mia agilità non era proprio il massimo.
"Hey, mamma" dissi entrando in cucina. 

Nonostante vedessi mia madre tutti i giorni la sua bellezza mi stupiva ogni volta. I suoi capelli biondi e i suoi occhi verdi erano talmente belli da mozzare il fiato. Era una donna molto elegante, che però portava bene i suoi trentanove anni, tanto che a volte sembrava la mia sorella maggiore. 

"Mad, come va? Immagino tu ti sia annoiata oggi stando in casa da sola"
A mia madre dispiaceva molto che il suo lavoro le occupasse la maggior parte del tempo, avrebbe voluto trascorrerne di più con me, me lo ripeteva in continuazione. "Tutto bene" risposi con un sorriso.
In quel momento entrò mio padre, che mi salutò con un abbraccio, prima di dirigersi verso la dispensa e frugare in cerca di qualche snack.

Qualche minuto dopo suonò il campanello.
"Chi sarà a quest'ora?" chiese mia madre dirigendosi verso la porta.
Mi limitai a fare spallucce.
Aprì la porta, ed un elegante Harry apparì difronte a lei.
"Salve, lei deve essere la signora Bradford. Piacere sono Harry." Porse la mano a mia madre, che gliela strinse. Le si leggeva sul volto che era affascinata dalla bellezza del ragazzo, se pur confusa.
"Sono il ragazzo di sua figlia, Mad" suonava così strano detto da lui, eppure una piccolissima parte di me avrebbe voluto che fosse la verità.
Mia madre guardò prima me, poi Harry. "Strano, Mad non mi aveva mai parlato di te" disse infine. Presi coraggio e dissi la prima scusa che mi passò per la mente.
"Non ne avevo mai avuto l'occasione, mamma. Stiamo insieme da poco" mi avvicinai ad Harry, che mi cinse il fianco con un braccio, come se fossimo una coppietta.
"Beh, entra Harry" disse mia madre con un sorriso da ebete.                                                                           Un fidanzato da me non se lo aspettava per niente, onestamente non me lo sarei aspettata neanche io, se fosse stato vero."No no, sono solo di passaggio, sto andando a New York, a salutare i miei genitori che lunedì mattina partiranno per l'Europa, quindi passerò il weekend con loro; sa, qui vivo con i miei zii e non li vedo da molto. Sono passato per chiedere a Mad se volesse venire con me, i miei sono impazienti di conoscerla" Però, era davvero bravissimo a mentire. Sembrava uno di quei bravi ragazzi, che avevano una famiglia ricca, un futuro da medici e l'iscrizione a qualche costosissimo circolo del golf. Tutt'altro che Harry.

Mia madre era come imbambolata, se avesse avuto qualche anno in meno probabilmente mi sarei ritrovata senza finto-fidanzato.
"Beh, se a Mad fa piacere credo che mio marito ed io saremmo d'accordo. Ma perché parti a quest'ora?" primo, doveva essere proprio rincoglionita ad accettare al primo colpo, ma chi avrebbe detto di no a Harry? Secondo, non era stata una grande idea fingere di partire alle dieci di sera.
Ma lui sapeva mentire bene, e non si lasciò fregare. "Perchè da qui è un viaggio di otto ore, quindi partendo domani mattina perderemmo molto tempo" rispose, con un sorriso da conquistatore stampato sul volto.

Alla fine mia madre accettò, comunicando la notizia anche a mio padre, che fece il terzo grado ad Harry.
Quando se ne andò, dicendomi che mi aspettava in macchina, mia madre mi prese da parte. "Per quanto riguarda i gusti, hai preso tutto da tua madre" disse facendomi l'occhiolino. Alzai gli occhi al cielo, sorridendo.
"Mi raccomando, non fare stupidaggini. Non vorrei diventare nonna troppo in fretta.."
"Mamma!" esclamai, diventando rossa e coprendomi il volto con le mani. "Che c'è? Dicevo tanto per dire.." disse giustificandosi, con aria innocente.

La salutai con un abbraccio, e feci lo stesso con mio padre; presi le mie cose e uscii di casa.

Non sapevo cosa mi aspettasse, ma sapevo che sarebbe stato un lungo e pesante viaggio.

Daemon [h.s.] (#watty2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora