capitolo 11

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Il primo giorno  a New York passò velocemente. Mason mi spiegò tutte le procedure che dovevano seguire, oltre al fatto che da quando sarei diventata ufficialmente una semidea sarei stata costantemente sotto controllo. Fantastico.

Zachary ed Art ci raggiunsero verso ora di pranzo, con vassoi pieni di cibo. La prima gioia di questa giornata. Mangiai voracemente, come se non ne vedessi da giorni, mentre Harry mi guardava ridendo.

"Allora Mad, domani inizieranno i tuoi test. Sei pronta?" mi chiese Zachary mentre ancora mi stavo ingozzando. "Che genere di test?" risposi alla sua domanda con un'altra domanda. "Diciamo che, tanto per cominciare servono per capire se sei una semidea in salute. Poi i test ci indicheranno quali sono più o meno le tue abilità, e quest'ultime ci riveleranno se tu fai parte dei semidei o dei daemon. I daemon sono molto rari, e sono anche molto pericolosi. Non sarebbe una buona cosa se tu ti rivelassi una di loro. Sono coloro che hanno sviluppato tutte le più potenti abilità fisiche e mentali, tra cui le più oscure, che si potrebbero rivelare un pericolo, se non controllate, mentre i semidei ne hanno solo alcune. Ma quasi tutte le probabilità sono che tu sia una semidea, cara, quindi non c'è niente di cui preoccuparti" concluse.                    

Annuii, pregando il cielo di essere il più semidea possibile.

Nel pomeriggio ci lasciarono andare, così Harry mi portò nell'hotel che aveva prenotato per la notte.

"Comunque Mad, se vuoi fare una scenata, vuoi piangere o vuoi rompere qualcosa, hai pienamente ragione. Io sono qui e ti sopporterò in ogni caso. So che non è facile accettare tutta questa situazione." Harry mi parlò dopo ore, mentre parcheggiavamo.                                         

Ringraziai il cielo, almeno c'era qualcuno che mi capiva, che aveva passato quello che stavo passando io. Vidi nei suoi occhi compassione e dispiacere, mentre una ciocca di capelli gli ricadeva sulla fronte. "Se dipendesse da me, farei di tutto per farti vivere senza questo peso"        

Qualche lacrima mi scese lungo la guancia, ma non ci feci neanche tanto caso. Mi gettai tra le braccia di Harry ed assaporai ogni secondo. Le sue mani mi accarezzavano la schiena, e le sue labbra calde e morbide erano appoggiate sulla mia fronte. Nascosi il viso nell'incavo del suo collo. La sua maglietta profumava di...profumava di Harry. L'unico suono udibile nell'abitacolo erano i miei singhiozzi sommessi. Non so quanto passò prima che mi calmassi, prima che ci muovessimo, potevano essere passati secondi o ore. Per me poteva passare tutta la vita.

Finii di sistemarmi nella mia stanza verso ora di cena. Mason aveva prenotato per noi le due stanze più costose. La stanza di Harry era accanto alla mia, riuscivo a sentirlo muoversi mentre disfaceva i bagagli, riuscivo a sentire il suo respiro affannato.

Mentre mi vestivo per uscire ed andare a cena controllai il cellulare: 32 messaggi persi e 16 chiamate da Aaron. Oddio, me ne ero completamente dimenticata! Lo richiamai subito, tre squilli e rispose.                                                                                                                                                              "Mad!" esclamò, la sua voce non prometteva nulla di buono. "Aaron" sussurrai. "Per quale cazzo di motivo non mi hai risposto? Sono ore che ti chiamo, credevo ti fosse successo qualcosa!" si sentiva che era incazzato nero. "Scusami, scusami se non ti ho richiamato. Perdonami" lo implorai. Ero davvero disperata, non so cosa avrei fatto senza il mio migliore amico. "Così sei a New York con il tuo nuovo ragazzo, eh Mad?" disse sarcastico. Ero davvero disperata, non so cosa avrei fatto senza il mio migliore amico. "Così sei a New York con il tuo nuovo ragazzo, eh Mad?" disse sarcastico. Ero sconvolta. "Tu come fai a saperlo?" urlai. "Tu come hai potuto non dirmi niente?" replicò. Immaginai che fosse venuto a cercarmi casa e che mia madre gli avesse detto tutto. "Aaron, Aaron ti prego. Sai anche tu che non è la verità, è solo una scusa che ho rifilato a mia madre. Dimmi che mi credi, Aaron" sussurrai in lacrime. "Mad, io non so più a cosa credere. Tu mi tieni nascosto tutto, e so per certo che sei con Harry in questo momento. Dimmi la verità, ed io ti crederò, ma finché non lo fai io non potrò crederti." Sospirai. "Non posso farlo, Aaron! Lo sai anche tu che se potessi lo avrei fatto!"urlai in preda alla disperazione.                                                                                                                                                                                                                              

Aaron chiuse la chiamata, ed io mi sentii morire.

Daemon [h.s.] (#watty2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora