capitolo 9

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"Niente male tua madre.." disse Harry, facendomi l'occhiolino. Eravamo partiti da dieci minuti e già avevo voglia di picchiarlo. Fantastico.
"Coglione" risposi, il mio autocontrollo stava andando a farsi benedire.
Fece una risatina, buttando indietro la testa.

Qualche minuto dopo iniziammo a parlare di cose serie. "Dove stiamo andando?" gli chiesi "Su New York non ho mentito. Andremo in una delle principali basi di Dioniso."
Bene, già iniziavo a non capirci più niente. "Dioniso è il nome in codice per Dipartimento Semidei, in parole povere un dipartimento del governo che si occupa di noi, quello per cui Mason e gli altri lavorano." disse, capendo il mio stato confusionale.
"Ma basta parlare di questo, ti spiegheranno tutto là" disse. Evidentemente l'argomento lo infastidiva.
A quel punto accese la radio, forse per distrarsi. "Hai qualcosa da sentire?" gli chiesi.
A quell'ora la musica alla radio faceva davvero schifo.
"Qualsiasi cosa, piccola" disse facendomi l'occhiolino. "Proposte?" continuò.
"Mhh, hai i Coldplay?"
"Ti piacciono i Coldplay?" chiese distogliendo gli occhi dalla strada e sorridendomi. "Sì" risposi, sorridendo anch'io.
Esaudendo il mio desiderio, Harry mise i Coldplay.
Iniziai a cantare a squarciagola. Non mi importava cosa pensasse Harry, o i passeggeri delle altre auto che mi vedevano sbracciare. Volevo provare attimi di felicità prima che l'ansia mi divorasse, prima di cadere troppo i basso. Erano test e controlli, nient'altro. Come andare dal dottore. Sarebbe andato tutto bene. E magari la mia voce avrebbe sovrastato i miei brutti pensieri.

La risata di Harry riempiva l'abitacolo.
Circa sedici canzoni più avanti decisi che poteva bastare. "Come cantante fai proprio pena" disse Harry, mentre ancora rideva. "Lo so" dissi orgogliosa.
Scosse la testa ridendo, e qualche minuto dopo mi chiese: "Hai fame?" Considerando che erano le due di notte, che eravamo in viaggio da quattro ore e che non avevo neanche cenato beh, sì, avevo fame. Annuii ed Harry accostò davanti ad una stazione di servizio.
Scendemmo dal SUV ed entrammo.
Alla cassa c'era una donna di mezz'età dall'aria stanca, aveva i capelli disordinatamente raccolti sulla testa e un paio di occhiali con la montatura blu che teneva sulla punta del naso. Harry si diresse verso gli scaffali degli snack e si riempì le braccia di patatine, bevande energetiche e dolcetti.
Poi andò a pagare alla cassa.
"Tutto per lei, signorina" disse porgendomi la busta di plastica stracolma di schifezze. "Mica mangio così tanto, io" dissi facendo la finta offesa. "Vedremo"

Passai due ore di viaggio a mangiare e, come Harry aveva previsto, finii quasi tutto.
Mi si chiudevano gli occhi dal sonno, e probabilmente lui lo notò, perché mi chiese: "Sei stanca?" Annuii "Se vuoi puoi sdraiarti dietro, starai più comoda. C'è anche una coperta" disse accennando con la testa ai sedili posteriori.
Tentai di scavalcare i sedili finendo col picchiare Harry con i piedi.
Ero proprio l'agilità fatta persona.
Mi tolsi le scarpe e mi distesi,
usando il mio zaino come cuscino.
Per quanto il sonno si stesse impadronendo di me, passai istanti, o forse ore guardando Harry.
La luna gli illuminava il volto, i suoi meravigliosi occhi verdi risplendevano e i ricci gli ricadevano ribelli sul volto.
Aveva la mascella contratta e un cipiglio sulla fronte, forse per la concentrazione, forse per altro.
Era davvero il ragazzo più bello che avessi mai visto.
Misi un braccio a coprirmi il viso, così che credesse che stessi dormendo.
Ogni tanto si voltava a guardarmi, ed accennava ad un sorriso.
Alla fine caddi in un sonno profondo, sognando un paio di meravigliosi occhi verdi.
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Spazio autrice:
ecco il nono capitolo, spero vi piaccia.
Potreste lasciare un parere nei commenti?
Ci tengo moltissimo.
Grazie in anticipo
-agnese

Daemon [h.s.] (#watty2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora