Enchanted ||VINCITRICE WATTYS2017||

47 ¤NEREUS¤

I raggi del sole filtrano attraverso le fronde degli alberi e creano macchie di luce e ombra sull'asfalto crepato della strada. Nereus solleva gli occhi al cielo ed osserva le piccole foglie attaccate ai rami ondeggiare al soffio del vento e quasi... giocare con esso. È una così bella giornata.

Ormai Nereus conosce tutto di questo paesino dimenticato da Dio, abitato da coppie anziane che vogliono solo passare in pace e serenità gli ultimi istanti della loro vita e persone che non hanno il coraggio di staccarsi dalla rassicurante monotonia del posto.

Nereus non sa che cosa ci faccia ancora qui. Non ha più senso rimanerci, dato che niente lo lega più a questo luogo. Quasi scoppia a ridere al pensiero che sia capitato ad Ancestor's Hill per seguire Kevan e che ora, sempre per lui, si stia allontanando.
Il ragazzo si ferma proprio di fronte al cartello che segna il limite del paese. Oltre ad esso la strada continua per un po' e poi si perde nel bosco. Basterebbe un passo per uscire ufficialmente da Ancestor's Hill e cominciare a pensare a cosa fare, a dove dirigersi. Queste scelte le prenderebbe con leggerezza se solo al suo fianco ci fosse Kevan. -È tutta colpa di Blue- mormora rabbiosamente guardando il cartello. Nella sua mente annebbiata dal rifiuto e dalla gelosia cominciano a sovrapporsi migliaia di idee confuse e sanguinose.
Ognuna di esse porta alla morte dell'ibrida.

-Te ne stai andando?- fa una voce alle sue spalle. Nereus si irrigidisce e altra rabbia alimenta l'odio nel suo petto, offuscandogli i pensieri.

Kier dondola pigramente la gamba che sporge dal ramo sul quale è seduto, osservando Nereus con un sorrisetto enigmatico.

-Sarai soddisfatto- ringhia il ragazzo.

Il sorriso di Kier si allarga creando due profonde fossette sulle guance.

-Chi sei e perché sei qui?- chiede Nereus spazientito. Un giorno o l'altro gli cancellerà quell'insopportabile sorriso dalla faccia: è una promessa.

-Per Kevan- risponde alzando un sopracciglio biondo.

-Sii più chiaro.

-Per uccidere Kevan. Era quella la mia missione, sai, ma... sto posticipando sempre la cosa, la sua presenza mi aggrada parecchio.

Nereus sta per ringhiargli una risposta sarcastica quando improvvisamente si ferma e... capisce. Capisce cosa deve fare, capisce quale sia il suo scopo, capisce che stare a parlare ulteriormente con questa fata non servirà a nulla perché sa già tutto ciò che serve per vendicarsi come vorrebbe su tutti quelli che gli hanno portato via il suo migliore amico. -Kier, io non so ancora come, ma so che riuscirò a farti pentire di essere nato- afferma Nereus con voce sicura e tranquilla.

L'altra fata fa spallucce. -Ti aspetterò.

I due si guardano per un istante, entrambi con un sorriso di sfida stampato in volto, quindi Nereus si allontana dal cartello e corre agilmente verso l'intrico di stradine tutte uguali, con ville uguali, giardini uguali e persone uguali, tutte uguali. Sa da dove cominciare la sua ricerca. Il luogo coincide con la sua prima vendetta, la sua prima vittima. Il cuore di Nereus non ha mai battuto così velocemente eppure lui è tranquillo come non mai. Un nuovo, sanguinoso piano si delinea nella sua mente divorata dall'odio. Se riuscisse a seguirne tutti i passaggi correttamente allora avrebbe finalmente ciò che desidera da quando Kevan gli ha voltato le spalle. Come ha potuto farlo? Si è chiesto appena dopo che i due avevano litigato. nonostante tutto quello che hanno passato, tutti i dolori superati, tutti i sacrifici compiuti... come?
Ma adesso non è più questa la frase che vortica nel cervello di Nereus come un mantra, no... È stanco di deprimersi, lui e Kevan hanno fatto una scelta e adesso entrambi devono sopportare il peso delle conseguenze.

-Non avresti dovuto farlo- sussurra la fata in tono beffardo. I suoi piedi lasciano stampi scuri e fumanti sul marciapiede. Non ricorda un giorno della sua vita nel quale abbia sentito così distintamente il peso della sua cattiveria, ma la nuova ed inebriante sensazione gli provoca un brivido di piacere che lo fa sorridere.