Non voglio farti del male

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"Perchè la sto ancora pensando?" si chiedeva Justin sdraiato nel suo letto. "Non dovrei pensare a lei. La userò così come faccio con tutte le altre" pensava alzandosi per andare alla finestra. "E se poi... Inizia a piacermi davvero?" dice guardando fuori dalla finestra. "No. Non posso."

"Brooke!" urla Alice abbracciandomi.

"Hey! Come stai?" le rispondo sorridendo. 

"Niente di che in realtà... solo che... Non te lo avevo detto ma... Ieri Parker mi ha chiesto di uscire" dice guardandosi i piedi e sorridendo.

"Dici sul serio?" le chiedo stupefatta

Lei annui sempre con il sorriso sulle labbra.

"Beh, sono contenta per te!" le dico abbracciandola.

Così dopo esserci salutate mi avvio verso la mia classe, ma ad un certo punto qualcuno mi prende per mano tirandomi a sè. Ancora lui.

"Hey!" gli urlo liberandomi dalla sua presa. Lui si limita solo a guardarmi. "Cosa stai facendo?"

"Vieni con me" mi dice guardandomi dritta negli occhi.

"Ma le lezioni stanno per iniziare e io..." lui si avvicina lasciando appena pochi centimetri di distanza tra di noi guardandomi con i sui penetranti occhi nocciola per poi abbassarli a fissare le mie labbra.

"E allora? Saltala. Cos'è, hai paura?" dice in tono di sfida abbozzando un ghigno.

"Certo che no" gli rispondo con tono deciso.

Lui mi prende per mano e inizia a tirare di nuovo, ma io mi fermo.

"Non voglio venire" 

Lui si gira e riuscivo a vedere la rabbia che aumentava dentro di lui. I suoi occhi dicevano tutto. Allora si gira e mi sbatte contro gli armadietti avvicinandosi al mio viso come aveva fatto poco prima, ma questa volta con cattiveria. 

"Se io dico di venire tu  vieni, senza discutere" mi ringhia all'orecchio. Riuscivo a sentire il suo respiro sulla mia pelle. Ma di certo non mi faccio intimidire da lui.

"Perchè dovrei ascoltarti?" gli rispondo ridendo.

"Non sfidarmi" risponde alzando la voce e tirando un pugno all'armadietto di fianco a me, questa volta spaventandomi.

"Okay! Ma datti una calmata!" gli rispondo cercando di allontanarlo. 

Justin mi prende di nuovo la mano e inizia a tirare di nuovo. Questa volta lo seguo fino ad arrivare in un parco non troppo lontano. Camminiamo un po' fino ad arrivare ad una panchina dove sederci.

"Allora? Cosa vuoi?" gli chiedo con voce fredda fissando dritto davanti a me.

"Te l'ho già detto mi pare. Voglio te" risponde sorridendo.

"Beh, non riuscirai ad avermi. Abbiamo finito? Io penso di si" rispondo e mi alzo per andarmene.

"Senti" lo sento cominciare. Così mi fermo e mi volto per guardarlo.

"Perchè vorresti me? Sentiamo" gli chiedo guardandolo dritto negli occhi.

"La vera domanda è un'altra. Perchè tu non vuoi me?" mi risponde.

"Ma che razza di domanda è?" gli chiedo esasperata "Ma se hai bisogno di una spiegazione sarò più che felice di aiutarti. Sei un gran maleducato e sei così cattivo! Mi hai praticamente trascinata qui!" gli urlo.

Lo sento ridere "Beh c'è un motivo se vengo considerato un cattivo ragazzo".

"Perchè io?" gli chiedo seria.

He is troubleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora