Dopo quella volta nel bagno le cose sono cambiate. Justin è rimasto distante. Non ha più provato a fare niente nè a seguirmi dappertutto come faceva di solito. I giorni ormai erano noiosi senza di lui intorno. Lo cercavo nei corridoi, ma lui era sempre con i suoi amici. Parker aveva lasciato Alice, lei passava tutto il giorno a piangere sulla mia spalla. Lei aveva iniziato a provare realmente qualcosa per lui.
"Ti prego parlaci tu così possiamo tornare insieme" ha singhiozzato.
"D'accordo? Basta che la smetti di piangere!" le rispondo guardandola, lei annuisce abbozzando un sorriso.
Allora inizio a cercare Parker e stava ridendo con Justin e i loro amici. Ho fatto un respiro profondo e sono andata verso di loro. Mentre mi avvicinavo Justin mi ha lanciato uno sguardo veloce distogliendolo subito.
"Hey Parker... Ti posso parlare un attimo?" gli chiedo gentile.
"Certo" mi sorride.
"Beh io me ne vado. Ho delle cose da fare" dice Justin prima di allontanarsi con le mani in tasca.
Anche Parker si volta ed inizia a camminare. Allora io gli salto sulla schiena sapendo che mi avrebbe presa.
"Pesi un sacco!" scherza Parker tenendomi le gambe.
"Non è vero" gli rispondo ridendo dandogli una sberla sulla spalla.
Così arrivammo al nostro posto nel cortile della scuola, dove mi rimette a terra con cura.
"Devo parlarti di Alice. Non smette di piangere da quando l'hai mollata" inizio a spiegare.
"Sule serio?"
"Si. E vorrebbe tornare con te"
"Nooo. Non esiste. Non posso farlo"
"Perchè no? Non ti piace neanche un pochino?"
"Forse un po'. Ha un corpo da paura" risponde mordendosi un labbro.
"Allora prova ad avere una vera relazione con lei. Provaci davvero" lo incoraggio spingendolo giocosamente.
"Non saprei" risponde alzando lo sguardo su di me e alzandosi.
"E va bene. Però... aspetta. Ho davvero bisogno di qualche consiglio sulle relazioni". Non lo avevo mai visto così. Parker era sempre sicuro di sè, sopratutto con le ragazze. Questa volta sembrava quasi spaventato mentre si grattava la nuca.
"Ti aiuto io non ti preoccupare" gli dico ridendo "Puoi venire da me più tardi".
Lui annuisce e io vado da Alice.
"Vai da lui. Deve parlarti" le dico sorridendo.
"Oddio! Come sto?"
"Stai benissimo. Ora vai prima che cambi idea" le dico spingendola verso di lui.
Quando lei se ne andò sentivo il bisogno di parlare con Justin, che ovviamente non voleva farsi trovare. "Perchè si comporta così" mi chiedevo.
Dopo avermi abbracciata e avermi detto quelle parole l'altro giorno, si era alzato continuando a guardarmi.
"Merda!" dice chiudendo i pugni come infastidito da qualcosa "Non avrei dovuto farlo"
"Perchè?" gli avevo chiesto asciugandomi le lacrime.
"Non importa" è stata la sua risposta prima di guardarmi un'ultima volta e andarsene.
Quella scena si ripeteva di continuo nella mia testa. Cosa avevo sbagliato? Ogni giorno ci fissiamo, ma non c'è nessuno dei suoi soliti sorrisetti. Volevo sapere cosa c'era che non andava.
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He is trouble
FanfictionJustin Bieber, il cosiddetto "bad boy" della scuola, il ragazzo che ogni giorno è con una ragazza diversa. Avevo sempre pensato che persone del genere non avrebbero mai fatto parte della mia vita. Eppure in un modo o nell'altro... ci sono rimasta in...