Lettere.

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Sapete, come vi avevo detto io tenevo un diario, scrivevo di tutto, ecco, nei mesi in cui vomitavo sempre, più di tre volte al giorno, beh negli ultimi mesi stavo davvero male, non solo mentalmente ma anche fisicamente, tra cui giramenti di testa e stanchezza, e poi portavo il peso di tenere questo grande piccolo segreto tutto per me, e pesava da morire. Comunque, avevo scritto una cosa, una pagina, una specie di lettera, che vi volevo scrivere qua, perché descriveva tutto ciò che sentivo in quei mesi, tra cui tanta paura, bene, cercando questa pagina nel mio diario , non la trovo, perché?
Beh, ricordo che in estate, un giorno, avevo avuto una specie di crisi di nervoso, e quindi strappai tutto
Ciò che avevo scritto in quei mesi, poi ho pensato che avevo scritto questa pagina anche a un ragazzo con cui mi sentivo in quel periodo, ma non ho più la sua conversazione, proverò a cercarla su Tumblr, ma non vi assicuro niente.
Adesso, vorrei scrivere proprio qua, una leggere a mia madre, lettera che lei forse non leggerà mai, però ho bisogno davvero di scriverla, e quindi niente, scusate per questa lunga introduzione.

Ciao mamma, come va? Spero tu stia bene adesso che Vanessa è di nuovo con noi.
Non c'è la facevo più a vederti crollare giorno dopo giorno, a sentirti piangere, la corazza che ti eri creata in tutti questi anni si stava sbriciolando e riuscivo a vedere tutto il dolore che portavi.
Sono stata davvero male vedendoti così, perché non riuscivo a fare proprio niente, non potevo distrarti dal tuo dolore in alcun modo. Ma adesso spero vada molto meglio. Sembri più serena, più tranquilla.
Partiamo da circa tre anni fa, forse è stato il primo anno in cui sono stata davvero male, credo mi sono sentita rifiutata, un continuo errore.
Non avevo più le tue attenzioni, non avevo più le attenzioni di nessuno in casa e mi faceva stare male, mi sentivo sola.
A scuola non avevo amici, ansi, forse una ragazza si, eravamo nello stesso banco, ed era davvero gentile, le volevo bene. Avevo solo il suo conforto e beh, le raccontavo tutto, e lei raccontava tutto a me.
Cara mamma, quell'anno mi sono sentita un oggetto messo nell'angolino e dimenticato da tutti, ma poi, forse maturando un po', capii che non era proprio così.
Un altro anno passo, quindi siamo proprio a due anni fa, la ragazza che l'anno scorso era seduta con me diventò la mia migliore amica, si mamma, proprio lei, due anni fa entrai proprio in un brutto vizio, mi stavo sentendo con papà in quel periodo, tu mi trattavi così male, per te qualunque cosa facevo era sbagliata, purtroppo a scuola mi insultavano sempre, ero così ingenua, non mi bastava parlare con la mia migliore amica per sfogarmi, mi sentivo sempre così sola, ma un giorno trovai un piccolo calciavate, smontai il mio temperino, la lametta di esso diventò un archetto e il mio corpo il violino.
Settembre, ottobre, novembre, dicembre.
Siamo a natale e papà mi aveva chiesto se lo passavo con lui in Germania.. ricordi?
Te lo chiesi e tu mi dicesti di no, ripetutamente.
Io ero nel letto e piangevo da morire, ti dissi che ti odiavo, ti dissi di tutto e di più, pensavo fossi ingiusta, io volevo solo conoscere mio padre, tu mi parlavi sempre male di lui, ma io volevo scoprire che persona era, infondo il suo lato buono lo poteva avere. Ma mi sbagliavo anche in quello.
Il mio corpo diventò un cimitero di cicatrici.
Gennaio. Nuovo anno, volevo andarmene via, pensavo ero un problema per tutti, sopratutto per te. Eh si, provai a suicidarmi, ci provai, ma non funzionò, avevo trovato una specie di veleno e me bevvi un pò, con la speranza che la mattina non avrei riaperto gli occhi, ma no, la mattina, aprii gli occhi e stavo bene, solo un po' di nausea, ero così arrabbiata con me stessa, io volevo morire.
Pensando con la mente di ora direi "ma perché, una ragazzina di 13 anni, autolesionista, voleva morire?"
Io direi che ero fragile, troppo facile, e avevo quel brutto vizio di tenere tutto per me, e mamma, tenere le cose è un peso così pensante da reggere, che quella ragazzina, non c'è la faceva più, aveva deciso di arrendersi.
Non ti raccontai nulla, però vedevi, sentivi che c'era qualcosa che non andava, mi mandasti da una psicologa. Dopo un po' stetti meglio, ma migliorai quando ti raccontai tutto e tu cambiasti il tuo comportamento, eri più gentile e mi trattavi davvero bene. Quasi non ti riconoscevo più.
Non fu facile uscire dall'autolesionismo, dopo die anni porto ancora le cicatrici.
Passiamo adesso a un anno fa, Gennaio.
Ero nuda davanti allo specchio, mi facevo così schifo. Mi peso e la bilancia faceva 62 chili, cavolo, potrà sembrare banale ma i miei occhi si riempirono di lacrime, mi facevo così schifo mamma, mi odiavo così tanto, decisi che tutto doveva cambiare, ma non potevo smettere di mangiare, te ne saresti accorta, così, ogni volta dopo mangiato, legavo in uno chignon i capelli, alzavo le maniche della felpa, mi inginocchiavo al wc e buttavo giù tutto quello che avevo mangiato, questo durò per sei mesi circa, poi il mio lato ragionevole e la mia migliore amica si unirono e mi fecero smettere, non da un giorno all'altro ovviamente, tutti i chili persi? Tutti di nuovo con me, che schifo, ma usai l'estate per mangiare di meno e per muovermi di più, mi mantenevo ai 60 chili. Stavo bene, mi sentivo comunque enorme, ma stavo meglio.
Adesso peso 62 chili e mi faccio schifo proprio come un anno fa, prometto che smetterò di deluderti mamma, mi dispiace, perché non sono la figlia con buoni voti a scuola, che fa i lavori di casa e ascolta sempre i consigli della madre, non sono una figlia prodigio come la figlia di tua sorella, a volte fa male, quando mi rinfacci che lei è migliore di me, che la vorresti tanto una figlia come lei, ma hai me, e so che non sono perfetta ma ti amo mamma, e scusami se non sono perfetta, non ti deluderò più, promesso. Ti amo.
-Tua figlia.-

My diary.Where stories live. Discover now