Passò una settimana dall'incidente avuto da Clara e Natalie andò tutti i giorni a trovarla. Sempre puntuale.
Sarebbe stata dimessa dopo qualche giorno, e quel giorno lei avrebbe compiuto diciotto anni, così Natalie, decise di farle un ritratto come sorpresa di compleanno.
Clara amava la pittura e la sua autrice preferita era di sicuro Natalie, perché sapeva dominare una tela, perché sapeva trasmettere tante emozioni forti su di essa.
Tutto ciò che disegnava Natalie affascinava Clara, anche le opere sanguinarie che adorava tanto realizzare: omicidi, mutilazioni, squartamenti e così via...
Teoricamente, Clara, era l'unica ad apprezzare i lavori dell'amica.Natalie posizionò la tela sul cavalletto pronta a dipingere, prese i pennelli e i colori. Mancava solamente un bicchiere pieno d'acqua.
Andò in cucina a prendere ciò che le serviva e al suo ritorno vide il fratello con i pennelli tra le mani.Nat- *arrabbiata* Cosa pensi di fare Lucas?! Lascia i miei pennelli!-
Lucas- Ah si? Allora tu vieni in camera mia e fammi un bel lavoretto.*ghigno perverso*-
Nat- Neanche morta! Ridammi i pennelli brutto stronzo!-
Lui le si avvicinò e la colpì violentemente sul viso, lasciandole un grosso livido violaceo e facendole cadere il bicchiere.
Lucas- Non ti permetto di chiamarmi così!-
Nat -Hai 24 anni e non ti vergogni?! Sei solo un fallito! Picchi tua sorella minore per capriccio e sei anche viziato! Un lurido schifoso viziato!-
Lucas- Chiudi la bocca!-
Fece per picchiarla di nuovo, ma lei lo evitò e lo scaraventò a terra dandogli un forte pugno nello stomaco. Ebbe ancora una sensazione di forza maggiore, come se le sue emozioni si unissero tutte in una sola, ma potente. Dominatrice.
Lucas-*tossendo sangue* Sai cosa c'è? *coff, coff* Vestiti e va a comprare nuovi pennelli! CAGNETTA DA DUE SOLDI!-
Disse per poi strappare via le setole dagli stessi oggetti, rendendoli inutili.
Nat- Non temere, lo farò. Coglione.-
Concluse lei dirigendosi verso la sua camera, e verso il suo armadio.
Indossò una felpa larga bianca con la scritta "Die?" in rosso, poi dei pantaloni neri strappati e degli anfibi dello stesso colore.
Infine prese una borsa, con dentro cellulare, chiavi, sigarette e soldi, e il suo amato skate. Ed uscì.Erano passati dieci minuti da quando Natalie era fuori casa, aveva le cuffiette nelle orecchie e una sigaretta tra le labbra. Lei odiava il fumo, ma riusciva a distrarla da tutti problemi, da tutte le preoccupazioni, da tutti i ricordi...
C'era molto vento quel giorno, e la sigaretta si spense all'improvviso. Prese l'accendino ma non funzinò così lo buttò via. Natalie si fermò per cercare quello di riserva tra le tasche, ma niente, le fu subito chiaro il ricordo di averlo "prestato" a qualcuno: Sam. Glielo rubò per accendersi una canna d'erba.Nat- Cazzo, non mi sono ripresa l'accendino...maledizione, lui è la sua stupida canna del cazzo!-
Stava per gettare la sigaretta, quando un ragazzo strano, quel famoso ragazzo strano, passandole accanto, fece cadere il proprio accendino.
Natalie divenne troppo curiosa, la stava perseguitando? Forse?Nat- Hey scusa,
l'accendino, ti è caduto...-Lui non parlò, la guardò con occhi glaciali ma familiari, e le sorrise in modo terrificante. Tuttavia era nascosto da un cappuccio, e non riuscì a guardarlo per bene.
Natalie ebbe parecchi dubbi, ma guardando l'accendino vide un incisione su esso: "N.O."Nat- Ma questo...è l'accendino che mi ha preso Sam...Come hai fa...-
Non fece in tempo a finire la sua frase che il giovane sparì. Lasciandola perplessa e con molti dubbi, e tanti misteri.
Il suono del cellulare la fece risalire dal suo specie di trans.
Era la suoneria usata per i messaggi, e questo la fece trasalire.
Lesse il nome dell'emittente: Johnny.
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Clockwork || Fino All'ultimo Ticchettio. ||
Fanfiction"Il tempo è stato il mio problema. Il tempo ti fa vivere attraverso la sua realtà, lentamente, progredendo attraverso la vita, controllato dalla società, solo per essere torturato. È un circolo vizioso, il tempo non si ferma, non rallenta, non accel...