Tutto a puttane?

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Dopo quell'incontro con sé stessa, Natalie, si sentì disorientata. Aveva paura che potesse davvero accadere qualcosa di male. Aveva paura di poter perdere ancora una volta, una persona a lei cara.
Ma nonostante tutto, non cedette e rimase in piedi, con finte convinzioni, con falsi sorrisi, ma ci stava riuscendo. Con qualche maschera in più, ma in fondo era riuscita a domare i suoi demoni.

Clara era finalmente uscita dall'ospedale e avrebbe compiuto diciotto anni. Melanie organizzò una serata speciale per il compleanno della figlia, cosa che Marybeth non avrebbe mai fatto per Natalie.
Il regalo per Clara era già bello pronto nella casa della festeggiata, nascosto con cura, in modo tale da riuscire a rendere difficile la "caccia al tesoro".

Natalie pranzò velocemente con la sua famiglia, poi andò subito a prepararsi in camera sua.
Stava scegliendo i vestiti da mettere per la festa, quando sentì la voce di suo fratello nella stanza.

Lucas- Oh, dove vai di bello?*ghignando*-

Nat- Non sono affari tuoi. Esci!-

Lucas- Oh, è così che si tratta il tuo fratellino che ti vuole tanto bene?-

Disse con tono perverso, chiudendo la porta a chiave alle sue spalle e avvicinandosi sempre di più a Natalie fino a prenderla stretta tra le braccia.

Nat- LASCIAMI LUCAS!-

Lucas- Shhh! Sta zitta o attirerai l'attenzione di mamma e papà sciocca!-

Prese un bavaglio e glielo mise sulle labbra, in modo tale da non farla parlare, poi la buttò sul letto e lei tentò di liberarsi. Ma invano, perché ormai lui fu già dentro di lei muovendosi velocemente e insultandola nel mentre.
A quel punto Natalie ebbe un'altra scossa di adrenalina, quella forza mista tra rabbia e odio, e d'un tratto spintonò via il fratello e lo prese a pugni, poi lui la bloccò e cercò di strangolarla.

Lucas- Tu non vali niente puttanella, non hai mai avuto alcun valore per questa famiglia...sei inutile come la merda sorellina!-

Natalie iniziò ad avere gli occhi lucidi, ma si trattenne, finché potesse ancora farlo.

Nat- Sei un bastardo!-

Corse in bagno e si rintanò all'interno di esso. Cominciò a piangere e tutto ciò che le capitò, i quel momento, negli anni passati, le tornò in mente come un tornado. Iniziarono i vari capogiri e le varie voci, iniziò uno stress fuori dal normale.

Nat- No...Non ne posso più!-

Pronunciò per poi prendere una piccola lametta e incidere piccoli tagli sui polsi, non molto profondi, ma tanti...ancora, ancora e ancora.

Nat- *piangendo* Perché, perché non posso essere più forte, perché tutto deve sempre andare a puttane...perché...perché tempo, perché! È sempre stata colpa tua!-

Il padre cominciò a dare pugni sulla porta per farla uscire, e quando lei la aprì la prese e la schiaffeggiò in maniera molto forte.

Nat- PERCHÉ!?-

David- Impara a comportarti bene con tuo fratello. O saranno guai seri...non voglio sporcarmi le mani per una come te, mi hai sentito Natalie?!-

Nat- IO VI ODIO, VI ODIO!-

Tornò nella sua camera prese uno zaino e ci mise dentro il necessario, poi prese il suo violino e i dei colori con dei pannelli per dipingere, in più le sue sigarette, lo skate e  la lametta e si avviò per le scale.

Marybeth- Dove vai?! Hey!-

Nat- Non te ne frega un cazzo! Io non vi sopporto più, mi sono rotta le palle! CIAO!-

Clockwork || Fino All'ultimo Ticchettio. ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora