Capitolo 11 |Synnovea

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-SYNNOVEA! SYNNOVEA! TI PREGO ALZATI!- una voce femminile la esortava a svegliarsi. L'orologio ticchettava e la lancetta delle ore sembrava avesse fretta di arrivare sul numero cinque. -TI SCONGIURO! NON TROVIAMO KASSY!- Synnovea, al solo sentire il nome della cugina, sgusciò fuori dal lenzuolo e balzò in aria. Si diresse verso la camera degli ospiti con il cuore in gola ed entrata nella stanza trattenne il respiro quando vide il letto vuoto.

Le lenzuola azzurrine erano accartocciate su sé stesse, come a indicare ore vissute nel mondo degli incubi, le pantofole erano ai piedi del letto ben riposte e questo le fece accrescere la paura. L'angoscia si collocò nel petto, non permettendole di respirare e creando così quella sensazione di soffocamento. Filtiarn era in città e tutti sapevano chi e cosa era venuto a cercare. Tutti sapevano che Filtiarn quando voleva una cosa l'avrebbe ottenuta a tutti i costi, anche a costo di vite innocenti e, se proprio necessario, anche a costo della propria vita.

Si scagliò fuori dalla porta, non preoccupandosi di aver travolto la madre. Guardò in ogni angolo della casa, ed intanto l'angoscia cresceva sempre di più nel suo petto, e la paura metteva a dura prova la sua capacità di autocontrollo. Si mise a piangere mettendo le mani sul bordo del lavandino della cucina. Sentì dei passi flebili avvicinarsi a lei. Delle grandi mani calde le strinsero dolcemente le spalle nude -La troveremo Synn. Stanne certa.-

Si tirò i capelli biondi all'indietro con un movimento brusco della mano, e in quel gesto si poteva vedere tutta la sua frustrazione -Ho... ho paura. Le voglio troppo bene. Non sopporterò che... che lui le faccia del male. Ti prego, andiamo a cercarla subito! Forse è riuscita a scappare!- le lacrime le riempirono gli occhi e, come due fiumi in piena, rigarono rapide le guance paonazze della ragazza disperata. Cristopher le prese il viso fra le mani e gli occhi zaffiri di Synnovea incrociarono quelli color ghiaccio dell'uomo.

-Syn. Devi essere forte- le accarezzò dolcemente le guance e guardò, oltre il vetro della finestra,  i piccoli puntini luminosi nel cielo, che ormai andava a schiarirsi.
-Inizieremo subito le ricerche...-

Delle rughe solcarono la fronte dell'uomo, poi con un sospiro sorrise, facendo scomparire quei piccoli solchi -Syn, non ce ne sarà bisogno- delicatamente le girò il viso di lato -Guarda tu stessa-.

Inizialmente gli occhi di Synnovea vagarono in una pazza ricerca e poi ecco che si focalizzarono su due sagome distese sul mantello d'erba.

Non ebbe neanche il tempo di pensare che le sue gambe si mossero da sole e senza rendersene conto aveva già raggiunto il portico. L'erba fresca e umida le solleticava piacevolmente i piedi, il venticello le scompigliava i capelli con fievole carezze. Si mise davanti ai due e li osservò sorridendo. Kassandra e Sebastian dormivano abbracciati, abbandonati a quella piacevole ninna nanna sussurrata dolcemente dall'alito notturno, Synnovea cominciava a sentire freddo e si avvolse le braccia attorno alle spalle.

Sembrò quasi che il vento le stesse suggerendo cosa fare ché con un ghigno beffardo piegò le ginocchia, allargò le braccia e fece un salto, arrivando addosso ai due addormentati.

Kassandra emise un gridolino strozzato e Sebastian spalancò gli occhi assonnati con un'espressione di pura sorpresa. La bionda si mise a ridere, facendo scappare le ultime cicale rimaste e persino i grilli più coraggiosi. Sebastian respirava irregolarmente e teneva il dorso della mano sugli occhi, Kassandra le fece la linguaccia tenendo una mano sul petto, come se volesse bloccare il cuore per non farlo guizzare fuori.

-Kassy... avevamo... avevo paura di perderti, pensavamo che, non so cosa pensavamo ma non ti abbiamo vista più nel tuo letto! Siamo andati nel panico!- Synnovea ritornò seria e l'ultima granello di paura si dissolse vedendo il magnifico sorriso della ragazza dalla chioma corvina.

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