Capitolo 20 |Occhi vuoti

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Kassandra seguì il suo patrigno dentro casa, cercando di abbassarsi il più possibile la maglietta per coprire le cosce. Quando entrarono la sorprese una forte puzza, ma non fece domande e disse semplicemente: -Vado a mettermi un pantalone -

Peter rise -Certo, vai! -

Salì le scale e una fortissima puzza di sangue rancido le penetrò nelle narici. Un conato di vomito le salì su per la gola, e dovette mettersi le mani sulla bocca per non vomitare.

Kassandra non resistette più, corse nel bagno di servizio e si catapultò sul water e buttò giù tutto quello che aveva mangiato a pranzo. Quando prese una boccata d'aria si accorse che la puzza era ancora più intensa. Quella puzza proveniva dalla vasca da bagno.

Kassandra deglutì aspettandosi il peggio. Si girò lentamente in direzione della vasca. Il rumore del cuore che le batteva con violenza nel petto le risuonava nelle orecchie. Il fiato era sempre più corto. Le mani umide di sudore, ancora appoggiate al water, tremavano. E quando Kassandra vide la causa di quel fetore, spalancò gli occhi e con essa la bocca, che emise un grido che esprimeva tutto il suo terrore.

-CHE COSA HAI FAAATTO?!?- congiunse le mani a mo' di preghiera e le portò alle labbra, ancora con gli occhi sgranati.

Una risata amara echeggiò nella casa.

-Quello che fanno tutti i vampiri di questo mondo! Si nutrono!- appena finite quelle parole, Kassandra si ritrovò il corpo freddo di Peter dietro il suo.

-Ma sta tranquilla Kass... - le sibilò in un orecchio -... non mi nutrirò di te-

Kassandra rabbrividì.

-Uno perché... non potrei mai nutrirmi di quell'angioletto dagli occhi verdi che vidi nascere! Che vidi crescere! - le prese una ciocca di capelli e l'annusò -E due perché voi lupi mannari puzzate peggio di un cane bagnato! - si allontanò disgustato sventolandosi la mano davanti al naso.

Kassandra cercò di respirare il meno possibile, l'odore era davvero nauseabondo.

- Oh suvvia, non ha sofferto molto. Il morso del vampiro è un gioco lussurioso per attirare la preda. Il piacere che quest'ultima ha quando viene morsa e quando viene piano piano privata del suo sangue è incredibile. Nessun piacere terreno può esser paragonato a questo. Certo, quando ormai ti rimane pochissimo sangue nelle vene ti senti solo molto stanca, ma niente più, poi muori senza neanche rendertene conto.-

Guardò il corpo della ragazza nuda nella vasca. Gli occhi, con le pupille totalmente dilatate, erano spalancati e fissavano il vuoto. Le ciocche castane che le ricadevano sul collo avevano del sangue secco alle estremità. In corrispondenza di una ferita causata da un morso, a livello della carotide, vi era altro sangue secco, che quando era ancora fresco era colato lungo il suo seno e lungo il suo fianco destro. Quella ragazza dal viso ormai violaceo e dalle labbra gonfie poteva avere la sua età.

Si girò disgustata verso il vampiro.

-Aveva al massimo la mia età! -

Peter si avvicinò, con la sua velocità sovrannaturale, alla porta e si appoggiò allo stipite. Si passò le dita della mano destra tra i capelli riccioluti, portandoseli indietro. Incrociò le braccia al petto e guardò il pavimento piastrellato con un sorrisetto sarcastico.

-Oh Kass, lo so, ma era solo una sporca prostituta, nessuno si accorgerà della sua assenza. E poi ho dovuto farlo... per quanto mi dispiacesse l'idea di esser considerato un assassino-

-Aveva pur sempre una vita davanti ancora... - disse lei con la fronte corrugata.

-E che vita pensi avesse davanti? -

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