After Years-Camren(#Wattys2017)

III

Due settimane dopo.

"Lauren!"gridò la mia amica Normani,appena fuori dalla mia camera.Dovevamo andare ad un party,ma come al solito la mia lentezza ed il mio poco entusiasmo non aiutavano.Un tempo ero un'amante delle feste,anche al college,ma ormai ero così stressata a causa del lavoro che nei weekend desideravo solamente riposarmi.Finii di sistemarmi il vestito,rigorosamente nero,specchiandomi attentamente.Solo la settimana precedente mi stava bene,attillato nella parte dello stomaco e del seno,ma adesso mi sembrava stretto. Probabilmente avevano ragione le mie amiche a dire che dovevo condurre un'alimentazione più sana.

"Eccomi!"esclamai,aprendo la porta e mostrandomi alla ragazza.Lei mormorò un:"Grazie a Dio!".Mentre ci apprestavamo a scendere le scale fui investita da un giramento di testa.Sentii i resti della pizza consumata a pranzo risalire su per lo stomaco,costringendomi a retrocedere il più velocemente possibile verso il bagno.Normani mi tenne i capelli,sudaticci,per evitare che si sporcassero mentre vomitavo.Non appena finii mi accasciai a terra,sussurrando flebilmente:"Dovresti andare senza di me,probabilmente ho un'intossicazione alimentare."

"Non ti lascio mica,anzi vado ad avvertire Keana e Lucy che non ci uniremo a loro questa sera."ribatté,afferrando il suo cellulare.Prima di uscire dalla stanza richiamò la mia attenzione con una semplice frase:"Lo?Fai un test di gravidanza,sai che non è mai da escludere nel caso avessi avuto rapporti negli ultimi tempi."

A quel punto l' incontro con Brad mi ritornò in mente,procurandomi un'innata ansia.Mi alzai e cercai nell'armadietto uno dei test che tenevo quasi sempre in casa.Già una volta mi era capitato di dubitare di essere incinta e ,fortunatamente,l'avevo scampata.Questa volta poteva essere tutto reale.Non lo trovai,così m'infilai di fretta una felpa e decisi di uscire.

"Dove stai andando?"mi chiese Normani.

"A comprare un test."affermai:"Non preoccuparti,c'è un market a pochi passi da qui.Tornerò in una decina di minuti."

Chiusi la porta ancor prima che potesse ribattere.M'incamminai velocemente,il rumore dei tacchi che indossavo era l'unico suono udibile per strada.Non appena entrai nel negozio andai nel reparto che m'interessava.Stavo osservando i diversi tipi di test,rigirandoli tra le mani,quando incrociai un paio di occhietti color cioccolato che conoscevo molto bene.Sbarrai gli occhi,posando frettolosamente le scatole al loro posto.

"Ciao."sorrise Camila.Le feci un cenno,giocherellando nervosamente con la zip della mia felpa.

"Cosa...ehm...cosa ci fai qui?"chiesi,la mia voce ed il mio sguardo parlavano già da sé.

"Compro un pacco d'assorbenti,"sollevò le spalle:"cosa di cui non penso tu abbia bisogno al momento."

Rise alla sua stessa constatazione.

"S-sono per Normani."tentai di giustificarmi,anche se da giustificarsi c'era ben poco.Lei era soltanto una mia paziente,niente di più.

"Certo,"scosse la testa,visibilmente divertita dalla situazione:"ad ogni modo quelli nella scatola blu dovrebbero essere i migliori."

Detto questo afferrò un pacco di assorbenti e si diresse verso la cassa.La seguii poco dopo,con in mano il test che mi aveva consigliato.

"Verrai lunedì alla seduta?"le chiesi.

"Non lo so."rispose,prima di scostarsi una ciocca castana e ribelle di capelli dalla fronte.Annuii,pagando ed uscendo dal market.Tornai a casa con molta fretta e sotto lo sguardo evidentemente preoccupato di Normani.Mi chiusi in bagno e sperai con tutta me stessa che il risultato fosse negativo.Dopo qualche minuto osservai le linee.Il mondo sembrò precipitarmi addosso.Due,due fottute lineette.Lacrime calde scesero a rivoli lungo le mie guance,facendomi realizzare il grande casino che avevo combinato.I singhiozzi cominciarono a scuotere il mio corpo che fu stretto tra le forti e accoglienti braccia della mia migliore amica ,non appena mi udì piangere.

Quando mi calmai un po' ,tanto da riuscire a parlare,mi chiese:"Ti va di raccontarmi com'è successo?"

Annuii.Buttare fuori tutto ciò che mi faceva stare male mi fu d'aiuto e riuscii a capire perfettamente come si sentivano i miei pazienti dopo le sedute.Liberi.Alleggeriti di quel peso che talvolta portavano nel cuore e nella mente.Ora,l'unico problema,era dirlo a Brad.