XI

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La magia dei nostri corpi uniti ,nudi sotto le lenzuola,mi fece stare meglio di quanto credessi. Camila che prendeva il controllo era una novità,ma di certo non doveva abituarsi a vedermi come una passiva. Le spostai una ciocca di capelli dalla fronte,beandomi alla vista dei suoi lineamenti rilassati,privi di preoccupazioni. Mi alzai,avvolgendomi nelle coperte che avevamo disfatto con quella pura sessione di piacere. Sapevo che il mio non era solo un desiderio carnale,io l'amavo come cinque anni prima. Niente di meno.Andai in bagno,sciacquandomi mani e viso.Quando incontrai il suo riflesso nello specchio,lasciai scivolare il lenzuolo,dandole una perfetta visuale del mio corpo.Sorrisi,notando il suo sguardo infuocato ed avido.Era completamente persa nelle mie forme.Mi passai una mano tra i capelli,voltandomi verso di lei:"Piccola,ti va di fare una doccia insieme?"

Annuì,mordicchiandosi il labbro inferiore.La presi per mano,trascinandola sotto il getto d'acqua.Ci amammo ancora,ancora e ancora.Credevo di essere in paradiso.Appena uscite,ci vestimmo.Mi sentivo rilassata,ma ancora abbastanza giù per gli avvenimenti del giorno precedente.Non era qualcosa che,nel corso della mia vita,avrei dimenticato facilmente.

"Camz,io esco un attimo."le riferii.

"Oh,aspetta...ti accompagno!"esclamò,infilandosi i jeans.

"E' questione di poco,sarò di ritorno in breve tempo."la rassicurai,baciandola velocemente sulle labbra.

Guidai fino al quartiere periferico della città.Era un posto malfamato,pieno di gente inaffidabile e con un altissimo tasso di criminalità.Era lì che cinque anni prima compravo l'erba,da fumare rigorosamente con amici.Ma quella volta l'avrei consumata da sola,di nascosto,nemmeno fossi una liceale.Dei ragazzi fumavano sui muretti,squadrandomi dal basso verso l'alto.Alcuni facevano commenti sulle mie forme fisiche,altri m'ignoravano.

"Ehi,bellezza!"mi richiamò uno di loro,scendendo:"Ti sei persa per caso?"

"No.Sai dirmi dov'è Sparkle?"chiesi,guardandomi intorno.

Il ragazzo rise.La sua pelle,scura,emanava un disgustoso odore di alcol,i suoi dread gli davano la tipica aria da gangster.

"Sparkle non fa più affari qui da tanti anni.Sai,capisco perché lo cerchi:aveva la roba migliore.Davvero,ero un suo cliente abituale."mi disse,sorridendo ai probabili ricordi degli stupefacenti dell'uomo e mostrando un dente d'oro.

"Già."annuii.

"Comunque,io ed i miei amici abbiamo roba ancora più buona.Certo,non è come quella di Pablo Escobar,ma gli si avvicina!"ghignò.

Mi preparai a declinare l'offerta,ma in fondo speravo che avesse davvero roba buona come diceva.

"Allora,cosa vuoi?"domandò.

"Hai un po' di marijuana?Solo qualche grammo,giusto per sballarsi un po'."sollevai le spalle.

"Certo,però prima gradirei farti vedere questa..."sussurrò,uscendo dalla tasca interna del suo giubbotto un pacchetto di polverina bianca.Cocaina,voleva vendermi della cocaina.Finora mi ero limitata a farmi qualche canna,non ero mai andata oltre.Eppure quella sostanza mi stava tentando come non mai.Se l'avessi assunta,probabilmente avrei raggiunto un punto di non ritorno.Il mio desiderio di lasciarmi andare era così forte,così disperato.Ne valeva la pena?Come sempre non avevo una risposta,non avevo la minima idea di cosa fosse più giusto fare.Beh,voi sicuramente state pensando:torna a casa da Camila,affronterai tutto insieme a lei.No,non era così semplice.Avevo bisogno di qualcosa che mi facesse completamente allontanare dalla realtà,che mandasse in estasi il mio cervello.Dovevo dimenticare,staccare tutto per un po'.

"Quanto costa?"dissi.

"Dipende da quanta ne vuoi."valutò il ragazzo.

"Una sola bustina va più che bene."

"Sicura?Bene,siccome sei una bella ragazza e anche simpatica,la prima volta è gratis."disse,porgendomi la busta.

"Come ti chiami?"

"Xavier,Xavi per gli amici."mi fece l'occhiolino,dirigendosi dai suoi compagni.Io ritornai in macchina.Armeggiai con la sostanza per un po' , trovando uno specchietto dove raggruppare una striscia di polvere.La aspirai dal naso.Sentii il cervello andare in pappa,non riconoscevo nemmeno dove fossi.In quel momento il cellulare cominciò a squillare.Camila,merda.Non potevo rispondere in quello stato,ma comunque lo feci:"Pronto?"

"Salve.E' la signorina Jauregui?"chiese una voce femminile:"Il suo numero era tra i contatti di emergenza della signorina Cabello.E' ricoverata in ospedale,continua a chiedere di lei."

Il cuore cominciò a battermi forte,i palmi cominciarono a sudarmi.Chiusi il telefono,lasciandolo cadere a terra.Cazzo,cazzo,cazzo.Camila era in ospedale ed io non riuscivo nemmeno a tenere gli occhi aperti,di quanto ero sballata.Scesi dalla macchina,barcollando.Raggiunsi di nuovo Xavier e gli chiesi:"Ehi,potresti accompagnarmi all'ospedale?Una persona...una persona a me cara si trova lì.Non posso guidare così."

"Austin!"disse Xavi:"Sei molto fatto?"

"Giusto un po',ci sono andato leggero."sorrise il ragazzo.

"Accompagna la signorina,su,da bravo."gli ordinò.Austin annuì e ,ancora riluttante,mi seguì in macchina.Ben presto arrivammo all'edificio.Io ero pallidissima e con le pupille dilatate.La testa mi girava forte,ma dovevo vederla.Dovevo sapere come stava.Non potevo abbandonarla di nuovo...

After Years-Camren(#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora