IX

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"Lolo!Sbrigati!"gridò Camila dal bagno.Quella mattina avevo l'appuntamento dal ginecologo e lei,naturalmente,mi accompagnava.M'infilai i jeans,notando subito che mi stessero più stretti.Sbuffai,infastidita.Non possedevo altri vestiti più larghi ed avevo necessariamente bisogno di fare qualche acquisto.Effettivamente cominciava già a vedersi un po' di pancia...

La cubana mi strinse da dietro,lasciandomi un tenero bacio alla base del collo:"Cosa c'è?"

"I jeans non si chiudono bene..."sussurrai.Mi accarezzò delicatamente l'addome,sfiorando la pancia e poi la zip.La chiuse,riuscendo a bloccarla.

"Penso che per ora tengano,ma hai bisogno di nuovi pantaloni e magliette.Domani andiamo a fare compere."

Annuii,voltandomi verso di lei e lasciandole un tenero bacio.Avrei voluto perdermi in quell'azione,però era tardi e dovevamo affrettarci verso lo studio.Ero visibilmente nervosa e Camila tentò di farmi sorridere più volte durante il tragitto.La sua spensieratezza mi aveva contagiata sin dalla prima volta che ci incontrammo,tra quei corridoi scolastici ancora pieni di future speranze...

Pregavo silenziosamente che fosse tutto a posto,che il mio bambino stesse bene,mentre il dottore mi controllava.La mia Camz era lì a tenermi la mano,tentando di infondermi sicurezza,ed il suo sguardo emozionato mi fece comprendere quanto in realtà ci tenesse anche lei.Eppure,quando incontrai gli occhi del medico,il mondo sembrò precipitarmi addosso.Sembrava preoccupato,decisamente non un buon segno.

"Signorina Jauregui,mi dispiace.Non c'è alcun battito...il bambino è morto."mi spiegò.Era impassibile,come una macchina senza cuore che ripeteva parole vuote e fredde.Probabilmente era così abituato a vedere situazioni del genere, che aveva imparato a gestire le sue emozioni.Beh,mentre lui recitava il suo copione,una maschera d'ombra e tristezza si calava sul mio volto.

"A volte va semplicemente così,non c'è spiegazione.Anche se si prendono le giuste precauzioni e riguardi quando si è incinta,non sempre va per il verso giusto."tentò di spiegarmi.

Solo quando Camila parlò,mi accorsi che aveva già lasciato la mia mano da tempo:"Possiamo stare un attimo sole?"

L'uomo annuì,uscendo silenziosamente dalla stanza.Nonostante quel bambino fosse frutto di un errore,con il tempo avevo imparato ad amarlo,abituandomi all'idea di crescerlo insieme alla donna della mia vita.Eppure quei sogni erano andati in fumo,nel giro di qualche mese tutto si era sgretolato,lasciandomi piegata ed in balia degli eventi.Lacrime amare scorrevano sulle mie guance,ero ancora sotto shock.Camila anche.Mi strinse forte al suo corpo.Era più docile di me,ma la sua presa rimase comunque ben salda sulle mie spalle.

"Lolo..."parlò:"Usciamo da qui,eh?Torniamo a casa,stendiamoci sotto le coperte e stringiamoci forte.Io non ti lascio,sai che non sono rimasta solo per il bambino.Lui era parte integrante del nostro progetto di vita,ma un domani potremo davvero avere un bambino,uno esclusivamente nostro,senza nessun Brad irresponsabile e stronzo."

Le sue parole di conforto scivolarono sulla mia pelle senza che le ascoltassi.In quel momento capii cosa provavano le donne che perdevano i propri figli,capii quanto fosse crudele la vita a darti qualcosa che non volevi e poi strappartelo via quando ti affezionavi.Adesso,però,era tutto perduto.Quel bambino era perduto,così come la mia felicità.

Mi asciugai le lacrime,sussurrando:"No,non andremo a casa."

After Years-Camren(#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora